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|Hyunjin|

Il giorno successivo Seungmin mi evitò il più possibile.

Prima mi aveva sempre evitato il più possibile, ma quel giorno era diverso.

Ssungmin mi evitò completamente.

Quando arrivai nell'aula non c'era nessuno tranne un ragazzo dai capelli castani che era messo con la testa sul tavolo in seconda fila.

Mi avvicinai lentamente a lui e mi sedetti accanto a Seungmin, che sembrava addormentato.

La sua testa era girata verso la finestra e riuscivo a vedere solo la sua chioma castana.

Il suo corpo si sollevava in modo uniforme in base al suo respiro e se ascoltavi attentamente, potevi persino sentire ogni suo respiro.

Guardandolo mentre dormiva in quel modo, sembrava un cagnolino. In quel momento non sembrava un bastardo testardo a cui sarebbe piaciuto strangolarmi.

Ma quando il corpo ancora addormentato iniziò a muoversi, capii che il simpatico cucciolo stava per diventare un cane mordente.

Mi allontanai subito da lui e lo guardai. Seungmin alzò la testa lentamente e guardò assonnato intorno nella stanza. I suoi occhi si fermarono su di me. Prima mi guardò con occhi socchiusi e poi indietreggiò. "Cosa stai facendo qui?!" Scivolò un po' indietro e scoprì i denti.

Come avevo detto, un bastardo mordace.

"Calmati..." Roteai gli occhi e Seungmin sbuffò seccato. "Volevo parlarti di ieri." Aggiunsi e gli occhi di Seungmin si spalancarono, ma nello stesso momento tornarono anche scuri. Potevo già sentire il suo rifiuto nei miei confronti.

"Ma io non voglio parlarti..." Il ragazzo dai capelli castani distolse di nuovo lo sguardo e appoggiò la testa al tavolo.

Era davvero testardo e fastidioso allo stesso tempo.

Non poteva semplicemente ascoltarmi?

"Mi dispiace se ieri ti ho offeso in qualche modo." Guardai il tavolo vuoto e sospirai pesantemente, ma non ci fu risposta da parte di Seungmin. Continuava a regnare un silenzio soffocante. "Cavolo,Seungmin—"

"Non capisci veramente nulla, vero?" Mi girai stupito verso di lui, la sua testa era ancora appoggiata sul tavolo mentre il suo sguardo era rivolto alla finestra. "Non capisco cosa intendi." Alzai confuso un sopracciglio e Seungmin irrigidì il corpo. "È questo il problema." Alzò la testa a scatti e mi guardò direttamente negli occhi. I suoi erano pieni di odio e disprezzo e la sua carotide risaltava. "Non hai capito assolutamente nulla e non hai nemmeno notato perché ti odio in realtà!" Mi urlò in faccia ed io lo guardai in modo stupido, non sapendo cosa dire.

Seungmin espirò profondamente e poi distolse di nuovo lo sguardo. "Ora vai." La sua voce era seria ed io sapevo che se non me ne fossi andato via, mi avrebbe preso a pugni sul posto.

Quindi mi alzai, presi il mio zaino e mi sedetti al mio posto originale. Gli altri studenti entrarono proprio in quel momento, incluso Minho, che si avvicinò a me e si sedette accanto a me. "Chi ti ha calpestato un piede stamattina?" Minho notò il mio cattivo umore ed io sospirai solamente. "È a causa di Seungmin?" Il suo sguardo vagò su quello del castano che stava già mettendo sul tavolo il suo materiale scolastico. "In un certo senso..." Fu tutto quello che gli risposi e poi mi appoggiai allo schienale della sedia. "Voi due volete davvero odiarvi per il resto della vita?" Minho rise accanto a me, ma non lo trovavo affatto divertente. Ad essere onesto, era tutto fastidioso e il mio odio per quel bastardo mi stava dando sui nervi.

Non sapevo nemmeno perché in realtà mi odiasse. Certo, non gli avevo reso la vita facile, ma c'era sicuramente qualcos'altro.

Quando la campanella suonò per il pranzo, lasciai la stanza con Minho. Seungmin se n'era già andato prima della fine della lezione perché doveva consegnare alcuni documenti nell'aula degli insegnanti. "A questo punto, hai detto a Seungmin perché in primo luogo ti sei unito al club?" Minho si stiracchiò e poi mi guardò. Scossi la testa.

"E se lo scoprisse?" Minho fece un'altra domanda e iniziò lentamente a diventare fastidioso. "Non lo scoprirà, capito?!" Tormentai il mio migliore amico che iniziò a ridere e poi mi diede una pacca sulla schiena in modo fraterno. "Sei fortunato che sei mio amico. Altrimenti ti avrei gettato nell'aldilà molto tempo fa."

"Non lo stai già facendo comunque?" Le mie sopracciglia si sollevarono in modo interrogativo e Minho sorrise solamente.

Mentre continuavamo a camminare nel cortile della scuola, vidi due studenti che maltrattavano un ragazzo. All'inizio non riuscivo a capire chi fosse in difficoltà, ma mentre ci avvicinavamo ai tre, vidi Seungmin in piedi contro il muro come un cane spaventato.

"Che qualcuno come te sia l'animale domestico dell'insegnante è facile da notare." Disse uno degli studenti più grandi, mettendo la mano intorno al mento di Seungmin per dargli un'occhiata più da vicino. "Qualcuno come te deve succhiare il sangue degli insegnanti,vero?"

Mi fermai e li guardai. "Qual è il problema?" Anche Minho si fermò e mi guardò, finché non volse lo sguardo nella direzione in cui stavo guardando. "Vai avanti." Gli camminai davanti a passi veloci e Minho voleva dire qualcosa, ma io ero già partito.

Mi avvicinai immediatamente a loro due e strattonai quello dai capelli neri che stava tenendo la faccia di Seungmin. "Lasciatelo solo." Sibilai e i due fecero qualche passo indietro. Conoscevo quei due fin troppo bene. Mark e Jackson qui a scuola erano i bulli e avevano Seungmin sulla coscienza fin dall'inizio.

Entrambi mi guardarono con uno sguardo beffardo. "Non interferire, principe." Jackson sputò quasi fuori dalla bocca il nome principe, facendo salire la mia rabbia alle stelle. "O cosa?" Lo afferrai veloce come un lampo per il colletto e lo sollevai un po'. Nei suoi occhi si formò la paura e Mark si allontanò, senza nemmeno pensare di aiutare l'amico.

"Se tocchi di nuovo Seungmin, ti faccio fuori!" Gli ringhiai minacciosamente ed ora ero diventato io un cane arrabbiato. "Avete capito bene?!" Urlai più forte e Jackson annuì in silenzio. Lo guardai per un altro momento finché non lo abbassai lentamente.

Entrambi scapparono immediatamente ed io mi voltai verso Seungmin.

Era ancora in piedi contro il muro come un cane spaventato con tutto il corpo premuto contro di esso e i documenti che avrebbe dovuto consegnare erano sparsi a terra.

Mi chinai per raccogliere i fogli e poi li porsi a Seungmin, che aveva ancora lo sguardo fisso sul pavimento.

"Seungmin?" Gli misi una mano sulla spalla con attenzione e lui trasalì. I suoi occhi trovarono i miei e lui mi guardò con occhi pieni di paura.

L'avevo visto solo una volta nella mia vita spaventato in quel modo ed i ricordi che volevo dimenticare, riaffiorarono nella mia testa.

Mi scrollai i miei pensieri di dosso e tolsi di nuovo la mano. "Ecco." Gli consegnai i documenti e lui li accettò con esitazione. "Grazie." Mormorò e per un momento mi guardò in silenzio. "Non li metti via?" Indicai la pila di fogli che aveva in mano e lui guardò in basso. "Uh, si!" Agitò nervosamente le mani e iniziò a dirigersi verso la sala insegnanti.

"Perché mi stai seguendo?" La voce di Ssungmin uscì di nuovo e lui tornò sé stesso. "Farò in modo che nessuno ti disturbi." Alzai le spalle e camminai proprio accanto a lui. "Non ho bisogno che qualcuno mi guardi le spalle." Sibilò e voltò la testa dall'altro lato.

Si, era tornato il suo stupido vecchio sé stesso.

Ci fermammo davanti alla porta verso la sala degli insegnanti e Seungmin bussò qualche volta, finché un'insegnate non aprì la porta e afferrò i documenti.

Mentre stavamo per andarcene, l'insegnante mi chiamò. "Hyunjin, la prof Lee vorrebbe parlarti per un momento." Mi disse ed io annuì in silenzio.

Sapevo esattamente cosa voleva.

Seungmin per un momento mi guardò sorpreso, ma poi scomparve dietro l'angolo e se ne andò.

Guardai per un momento il luogo in cui era scomparso, finché la prof Lee non disse il mio nome. "Hyunjin, hai un momento?"

Nemici mortali / seungjin (italian translation)Where stories live. Discover now