Nodi

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Forse era ancora sotto l'effetto della luce accecante, forse quello che vedeva era un'allucinazione, non poteva davvero vedere Derek Hale difronte a lui, chiuse gli occhi e fece un grosso respiro, doveva rimanere calmo.

Con gli occhi chiusi cominciò a parlare, lo aiutavano a calmarsi e a non perdere il controllo. – Fammi indovinare, se qui da un mese? Potrebbe essere una coincidenza il fatto che un numero anonimo abbia smesso di chiamare? Sei sempre stato tu? Perché sei tornato? Senza offesa, ma quando tu torni uno di noi muore. – Aprì gli occhi e la figura di Derek era ancora davanti a lui.

Il lupo si mosse per andare a posizionarsi a pochi centimetri dal ragazzo, - vedo che non hai smesso di fare mille domande a raffica, per questa volta provo a rispondere a tutte. Sono qui da un mese, non so a cosa ti riferisci quando parli di anonimo. – Mentì. – Sono tornato per una faccenda personale e a te non importa, ora posso fare io una domanda? Perché sei a casa mia? –

Degli occhi del colore dell'ambra si persero in quelli del colore di una foresta, fu per un millesimo di secondo ma fu come camminare fra gli alberi e lasciarsi accarezzare dai raggi caldi del sole che penetravano la folta vegetazione.

- Io sono rimasto a piedi, fuori sembrava stesse per piovere e speravo fosse aperto per ripararmi mentre cercavo qualcuno che mi potesse venire a prendere. – Stava mentendo ma era anche una mezza verità, eppure il suo cuore batteva forte, sperava che il lupo non desse importanza ai suoi battiti accelerati.

- Ti accompagno io a casa. - Derek si diresse verso il tavolo per prendere le chiavi dell'auto e fece cenno al ragazzo di andare verso i parcheggi.

Il viaggio in auto fu strano per Stiles, chiacchierano del più e del meno, come due vecchi amici che non si vedevano da un po', una volta arrivati davanti a casa Stilinski, si salutarono e ognuno andò per la sua strada.

Una volta messo piede in casa, Stiles venne colpito da un forte mal di testa che lo fece mettere in ginocchio ed urlare per il dolore, non sa se a causa del dolore, ma nella sua testa apparirono immagini di sangue e morte.

Poco fuori da Beacon Hills, in una casa nascosta nel bosco, tre donne discutevano di quello che era il loro vero lavoro e non quello da insegnati di Beacon Hills. – Perché siamo dovute venire in questo posto dimenticato dagli dei? – Cloto era seduta sul divano e si lamentava di questo trasferimento improvviso, non avevano mai lasciato la loro casa. – Perché non è normale che si formi un nodo nei nostri fili del destino, Perfino Atropo non riesce a tagliarlo. – Lachesi continuava a guardare il monitor del suo portatile, come se stesse appuntando quando qualcosa di importante. –

Atropo era seduta davanti ad un'enorme finestra ricoperta di piante arrampicanti, - Abbiamo già incontrato alcuni dei ragazzi che fanno parte di quel groviglio, ma non sono loro la causa, Scott, Lydia, Isaac e perfino quel ragazzino strano di nome Stiles. – Stava per continuare a parlare quando un'improvvisa onda invisibile travolse le tre sorelle, - è successo qualcosa nel destino di questa città! – Lachesi si alzò di scatto e tese la mano per evocare i fili della sorte dell'uomo, una luce dorata uscì dal suo palmo e notarono subito che qualcosa era cambiato nel nodo che legava quel gruppo.

Cloto posò una mano sul nodo e richiamò anche lei il suo potere, lei era la filatrice della vita, chiuse gli occhi per concentrarsi, nella sua mente apparve un nuovo volto, - credo sia apparso un nuovo filo, un lupo mannaro che è collegato al filo di Stiles Stilinski ma qualcosa è sbagliato, il loro filo è rosso ma non è il filo rosso dell'amore, qualcosa è sbagliato, qualcosa causerà la morte di uno dei due e sarà l'amore la causa di quella morte. – Atropo è la moira che taglia il filo, la sorella che mette fine alla vita dell'individuo.

Incubi del destinoWhere stories live. Discover now