Capitolo 1

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"Ti raggiungerò"

"Mi fai sempre questi scherzi, non ti credo!"

"Te lo prometto"

I due bambini si scambiarono il mignolino per suggellare la promessa e con un sorriso il biondo dei due si allontanò.

"Ti aspetto Xiao!" Aether ci teneva a dirlo, voleva sottolineare che lo avrebbe pensato tutto il tempo e che avrebbe sentito la sua mancanza: è comprensibile in quanto i due sono sempre stati compagni di giochi, ma il piccolo dai capelli verde petrolio aveva da poco cominciato ad assentarsi nel mezzo dei pomeriggi a causa di improvvisi e lancinanti dolori alla testa, lasciando l'altro bambino, di fatto, da solo.

Aether aveva con il tempo capito che la salute del suo preziosissimo amico era più importante dei propri capricci, per cui, appena arrivato alle medie, ne approfittò per fare tanti amici, o meglio, tanti rimpiazzi per l'assenza del suo amico, in modo tale che quest'ultimo non si fosse sentito in dovere di stare con lui nonostante i forti dolori. Per Aether era semplice fare amicizia: ha sempre avuto uno spiccato senso dell'umorismo e il suo comportamento solare era un magnete per chiunque altro, Xiao in primis.

Il motivo per cui Xiao soffriva di emicrania ed era sempre rimasto più basso dei suoi coetanei era dovuto al fatto che nel suo sangue vi era una metà ereditata dalla madre demone, reincarnata in umana grazie a una concessione dall'alto: chi muore ha infatti l'opportunità di vivere una nuova vita sotto particolari condizioni.

Il tempo che passava fu benevolo per Xiao, che lentamente cominciò a sentirsi meglio, ma con l'avvicinarsi della pubertà i suoi "tratti demoniaci" stavano crescendo e tenerli nascosti non era affatto semplice: una coda si può anche nascondere, ma lo stesso non vale per delle grossa corna da capro, delle ali ossute ricoperte di lugubre pelle color pece e degli aguzzi artigli che cominciano a sostituirsi alle normali unghie umane.

Poichè il suo sangue era solamente di metà demone, gli era possibile, con molto sforzo e concentrazione, far sparire tutte le nuove parti del corpo che continuavano a crescere, tuttavia, le sue energie gli permettevano solamente di andare a scuola e vedere Aether qualche ora nel pomeriggio per studiare o giocare insieme ai videogames, motivo per il quale non riuscì a farsi molti amici, nemmeno alle superiori, quando ormai il controllo era diventato quasi completamente automatico.

"Che fai? Dormi?"

Il flusso di ricordi di Xiao venne interrotto dal biondino, ormai con i capelli lunghi e raccolti in una treccia, il quale stava tentando di parlargli da ormai diversi minuti.

Il suo argomento di conversazione voleva essere l'ultimo anno di scuola che stavano affrontando e la vicinissima Vigilia di Natale, ma Xiao era troppo distratto e non aveva sentito nemmeno mezza parola.

"Nono, ti stavo ascoltando , giuro! Stavi parlando di... di una ragazza, giusto?" L'espressione di Aether gli confermò in modo ben più che esaustivo che si stava sbagliando di grosso, ma quest'ultimo colse ugualmente la palla al balzo e iniziò a stuzzicarlo, sfruttando l'occasione per capire quali fossero i sentimenti dell'amico: "No, non stavo parlando di quello, però a quanto pare tu sei interessato; c'è qualcuno che ti piace quindi?".

La risposta fu tempestiva: "No! Lo sai che non sono il tipo per queste cose! E comunque sei l'unico che posso davvero considerare un mio amico e di cui posso fidarmi" le ultime parole fecero molto male, ma Xiao le pronunciò ugualmente, ingoiando l'amaro boccone.

La realtà era evidente da un occhio esterno: Aether aveva sempre provato dei sentimenti per lui, mentre Xiao stava timidamente provando a comprendere le sue emozioni per cercare di scindere il sentimento d'amicizia da quello dell'innamoramento, e si sentiva tremendamente in colpa a nascondergli il suo grande e scomodo segreto.
Nonstante ciò non poteva parlare, suo padre era stato molto chiaro a riguardo e non voleva nel modo più assoluto dargli altre preoccupazioni, già sua madre scomparsa sembrava rattristarlo più del dovuto.

Tra i due calò il silenzio, ma per fortuna poco dopo tutto tornò normale e ripresero a parlare come se nulla fosse. Conversarono di un nuovo videogame uscito sul mercato che avrebbero voluto provare insieme, del viaggio della maturità e del loro professore di chimica, che ultimamente li aveva presi entrambi in simpatia.

"Eppure è un tizio davvero distratto, l'altro giorno in laboratorio mi ha quasi fatto cadere sul fornelletto, per fortuna che mi hai preso e non mi sono scottato la mano, ti ringrazio" Xiao sapeva benissimo che non si sarebbe scottato grazie al suo sangue misto, ma ebbe lo stesso l'audacia di continuare questa farsa davanti al suo amico, per quanto fosse stanco di mentirgli.

Infine si salutarono davanti al cancello di casa di Aether e Xiao continuò a piedi il suo cammino, domandandosi quando finalmente sarebbe venuta la neve: sin da piccolo amava mettersi sotto il cielo con la bocca aperta per mangiare la neve fresca che cadeva dall'alto e adesso, seppur con un po' di imbarazzo, non riusciva comunque a trattenere questa voglia un po' infantile.

Una volta arrivato a casa, lasciò sciarpa e cappotto sugli appendiabiti, pranzò insieme al padre con una zuppa calda e si diresse direttamente in camera sua per mettersi a riposare sul letto. Svegliatosi dal riposino si diresse in bagno.

Nel farlo inciampò su una delle mattonelle azzurre del bagno, la quale si separò dalle altre, facendo un bel po' di rumore. Subito si preoccupò di aver combinato un danno e sicuramente non voleva dare problemi al padre, unico che portava a casa soldi dei due, ma si calmò subito dopo quando, guardando meglio, si accorse che quella mattonella copriva in realtà un piccolo scompartimento nel pavimento.

"Ti raggiungerò, è una promessa" [Xiao x Aether] Genshin Impact fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora