"Curioso"🔴

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"Is, che cosa hai fatto..." disse il bambino prendendola sotto il braccio.
"I-io...non lo so" affermò la piccola con le mani tremanti. 
Lei si osservò le mani sporche di sangue e se le pulii sul suo vestito, che da candido e bianco divenne una macchia rossa discontinua. 
Iniziò a singhiozzare e a strofinare le mani con nervosismo sulla stoffa, cercando di rimediare al danno fatto. 
Il bambino le prese le mani e l'abbracciò. 
"Andrà tutto bene...andrà tutto bene" la cullò tra le sue piccole braccia.
 Lei si calmò un minimo e, staccandosi, si asciugò una guancia con il palmo. 
"Non ti preoccupare, risolveremo tutto, insieme" la rassicurò. 
La piccola annuii e prese il bambino per mano. 
Insieme si avviarono lungo il vasto giardino ed entrarono in una grande casa. 

Aprii gli occhi e recuperai tutta l'ossigeno che avevo perso con un solo sospiro. 
Mi guardai intorno e vidi un ragazzo che mi sosteneva. 
Guardai la mano poggiata sulla mia spalla e poi lui. 
"Mattheo..." lo riconobbi. 
Aveva una strana luce negli occhi. Una luce che in lui ancora non avevo mai visto prima. Una luce pura, chiara e più luminosa di tutte le altre. 
Accennò mezzo sorriso. 

"Isabel!" disse una donna venendomi incontro. 
La guardai stranita, non capendo chi fosse, e lei sembrò rabbuiarsi totalmente notando quella  mia reazione. 
Mi concentrai e capii. 
"Mamma". 
Lei sorrise. 

Con fatica mi rialzai e per un attimo ebbi un accenno di vertigini ma dopo poco tornò tutto normale. Mi aggrappai a Mattheo e lo ringraziai con uno sguardo. 

"Isabel" sentii mio padre che appena mi vede mi venne incontro mi abbracciò. 
Non era un'abbraccio come gli altri, fatti per mettersi in mostra, era sincero, così ricambiai. 

Vidi mio fratello che mi venne incontro. 
"Ciao" lo salutai. 
Lui non perse un attimo e si lanciò tra le mie braccia. 
"Isabel ci hai fatto prendere un infarto" mi sussurrò all'orecchio. 

Mi staccai e osservai il luogo in cui mi trovavo. 
Un solo dettaglio mi fece ricordare cos'era successo: il sangue.
Sangue ovunque: sul pavimento, sulla carta da parati e sui miei vestiti, soprattutto sui miei vestiti. 

Ero stata marchiata ma qualcosa era andato storto. 
Mi guardai l'avambraccio sinistro e strinsi le dita in un pugno quando mi ricordai del dolore lancinante che avevo provato.

Il Signore Oscuro entrò e tutti tacquero. 

"Mattheo, gentilissimo" fece segno a suo figlio di spostarsi con un cenno delle dita. 
Mattheo sembrò riluttante ma poi, dopo avermi lanciato un occhiata, si allontanò. 

Ci volle qualche istante per riassestarmi ma ci riuscii. 

Il Signore Oscuro si avvicinò a me mi girò intorno, mentre io ero immobile con lo sguardo fisso di fronte a me. 
"Che cosa è accaduto Isabel? Perché ti ribelli a me?" mi domandò ma non seppi se stava realmente chiedendo o se stava solo ragionando. 

Nel dubbio non dissi niente. 

Sentii la punta della sua bacchetta sul mio collo e raggelai. 
"Mio signore" si fece avanti mia madre prima di essere fermata da mio padre, che la afferrò per un polso. 
Voldemort si limitò solo a squadrarla, e quello bastò. 
Deglutii in preda al panico ma rimasi composta, senza dare un solo cenno di paura. 

Il Signore Oscuro pronunciò qualche parola in serpentese. 
Non sapevo come avessi fatto a capire in che lingua stesse parlando ma bloccai ogni singolo muscolo del mio cuore in quell'istante, con la costante paura che potesse scagliarmi una maledizione senza alcun ritegno. 

"Curioso" affermò e si allontanò. 
Mi toccò una ciocca di capelli sporca di sangue che mi stava ricadendo davanti al viso. 
"Io e te...siamo simili" dichiarò e rabbrividii. 

Memories || Mattheo Riddle ||Where stories live. Discover now