Capitolo 2 - Origini

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La luce del sole era ancora fioca, un nuovo giorno stava per iniziare mentre tra i sentieri della foresta l'arciere e il mago erano già in cammino.

La scorsa notte Kiyoomi non riuscì a chiudere occhio. Aveva paura che il suo nuovo compagno potesse attaccarlo da un momento all'altro oppure aveva paura che andasse ad avvisare le guardie per farlo incarcerare. Passò le prime ore della notte ad osservarlo, ma Atsumu dormiva beatamente accanto al fuoco del falò da lui acceso, e che in quel momento stava pian piano svanendo. Il moro pensò che fosse un idiota, come poteva fidarsi così tanto di uno sconosciuto come lui? Soprattutto dopo aver dato dimostrazione dei suoi poteri.

<< Non me l'hai ancora detto, perché le guardie ti danno la caccia? >> domandò Atsumu mentre avanzava pochi metri più avanti all'altro. Rispetto al giorno prima il suo tono di voce era serio.

Anche in quel momento il mago pensò che fosse un idiota, continuava a dargli le spalle senza aver paura di essere attaccato da un momento all'altro. Forse si sentiva talmente forte che non aveva paura di dover affrontare un mago, infondo i muscoli non gli mancavano, ma anche se fosse la magia non era qualcosa da poter fermare con un pugno. Probabilmente non si rendeva conto di quanto fossero pericolosi gli stregoni.

<< Sono un mago, basta questo per essere ricercato. >> rispose con tono altrettanto serio il moro.

All'insaputa di Kiyoomi, Atsumu sapeva quanto fosse pericolosa la magia. Almeno una volta nella vita capitava di sentire storie a riguardo degli stregoni e della loro malvagità. Venivano descritti come esseri spregevoli che rapivano le persone nella notte e le torturavano per i loro esperimenti magici. Esistevano incantesimi che erano in grado di annientare città intere o di evocare orribili creature da altri mondi. Erano solo storie, l'arciere non aveva mai avuto modo di vedere con i propri occhi uno stregone prima d'ora, ma aveva sentito delle testimonianze. C'era chi diceva di averli visti nei campi di grano intenti ad attuare rituali e sacrifici per le loro diaboliche ideologie, chi giurava di aver visto un incantesimo far diventare il cielo verde scuro, oppure vi erano le storie dei cacciatori di streghe in cui narravano le loro imprese contro quelle creature. Insomma, un'idea su chi fossero gli stregoni Atsumu ce l'aveva, ma quando vide Kiyoomi il giorno scorso non riuscì a definirlo in quel modo. Camminava con le manette ai polsi come una persona normale, se fosse stato pericoloso avrebbe potuto liberarsi delle guardie dal primo istante in cui l'avevano catturato, eppure non l'aveva fatto. Per quanto sapeva che a causare la furia dei corvi fosse stato Kiyoomi, non avrebbe mai creduto che fosse un criminale. C'era qualcosa sotto che non andava, ma in piccola parte si fidava di quel ragazzo.

<< Dove ti stavano portando? >> continuò a chiedere Atsumu.

<< Ad Iriewell, l'unica città ad avere una prigione per stregoni. >> rispose l'altro senza distogliere lo sguardo dal ragazzo davanti a sé.

La fiducia che l'arciere riponeva non era molta, ad aggravare su questo era la prima risposta del moro. Era sicuro che quella non fosse l'unica ragione per lui l'avevano catturato, doveva essere successo qualcosa e in un certo senso aveva paura di scoprire la verità.

<< Un'ultima cosa. Perché quel falco ci sta seguendo? >> e detto ciò l'arciere alzò il dito in aria indicando il maestoso volatile.

Fin da quando i due ragazzi si misero in cammino, l'arciere notò presto la presenza di quel falco. Li stava seguendo da tutto il viaggio e ciò gli dava ragione di credere che fosse un alleato del suo nuovo compagno d'avventura. Sicuramente ad Atsumu gli uccelli non lo spaventavano affatto. Ne aveva uccisi talmente tanti negli ultimi anni che starebbe stato in grado di ammazzare anche quel grande falco.

Prima di rispondere il mago sospirò << Sono sempre seguito da un uccello, i volatili sono i miei protettori con la quale posso comunicare. Ma stai tranquillo, non ti attaccheranno. >>

L'arciere E Il Mago - SakuatsuWhere stories live. Discover now