Capitolo 8 - Sempre peggio

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Il tramonto era vicino, la luce del sole si scuriva sempre di più fino a diventare un sottile strato arancione, mentre al suo posto saliva in cielo la luna. C'era ancora tempo per poter approfittare della debole luce e continuare a camminare, ma bisognava trovare un riparo il prima possibile. Tra le nuvole di quel cielo velato volava un merlo dal piumaggio nero ed il becco arancione, osservava la terra sottostante e poneva molta attenzione alla ricerca di un luogo appartato. Il suo padrone gli aveva dato un compito, gli aveva ordinato di cercare un luogo dove avrebbe potuto passare la notte, e lui non voleva deluderlo. Per sua fortuna riuscì a trovare qualcosa che andava oltre le aspettative.

Viaggiare era sempre stato un piacere per i due ragazzi, amavano spostarsi di luogo in luogo e visitare i vari paesini del regno. Ognuno aveva le proprie usanze, le proprie abitudini e le proprie tradizioni ed era sempre un piacere imparare qualcosa di nuovo. Anche se adesso non potevano esplorare nuove terre e la fatica costava cara, riuscivano a trovare comunque piacevole viaggiare insieme. Seppur Kiyoomi doveva aiutare Atsumu a camminare entrambi amavano stare insieme.

Quel giorno avevano fatto progressi, erano riusciti a fare molta strada e ciò era un bene, perché più camminavano e più sarebbero arrivati prima dal fratello dell'arciere. Per quanto Kiyoomi avesse voluto sapere di più su questo misterioso ragazzo, Atsumu non diceva nulla e sembrava preferire il silenzio alle parole. Anche perché parlare per troppo tempo gli toglieva il respiro.

A piccoli passi avanzavano in quel sentiero coperto dagli alti alberi, l'orizzonte era ignoto ma comunque avrebbero percorso quella strada. Il loro viaggio al buio venne deviato però dall'arrivo del docile merlo che chioccolava qualcosa al suo padrone, incomprensibile per l'arciere.

<< Qui vicino c'è qualcosa >> tradusse il moro << Hai sentito Atsumu? Pochi passi e potremo riposare. >>

In risposta il biondo sembrò accennare un sorriso. Cercò di concentrare le proprie forze nelle gambe, di dare un'ultima spinta prima di poterle far riposare tutta la notte. Con l'aiuto del mago riuscì a muoversi leggermente più veloce e dopo qualche minuto entrambi si ritrovarono fuori dalla foresta. In lontananza scorsero una struttura di pietra, da lontano sembrava una torre per metà immersa nel verde del muschio. Non potevano chiedere di meglio.

Dopo qualche minuto riuscirono ad arrivare ai piedi di quella torre. A primo impatto sembrava abbandonata, le piante avevano preso il sopravvento e l'avevano ricoperta del loro colore sgargiante, ma di sicuro all'interno sarebbero stati bene.

La torre ai suoi piedi aveva dei piccoli scalini, vi era una porta in legno e dei fori che la attraversavano e che di sicuro fungevano come fessure per far entrare la luce e l'aria. Nessuna bandiera reale, né lo stemma di qualche banda di criminali, vi erano solo piante che l'attraversavano. Sarebbe stata di sicuro un rifugio perfetto.

Con leggera fatica Atsumu riuscì a salire quei gradini mentre si teneva stretto al suo compagno. Arrivati davanti alla porta in legno Kiyoomi cercò di darle una spinta utilizzando tutto il corpo e grazie a ciò riuscì ad aprirla e ad entrare. L'interno era buio, più il sole tramontava e più la luce scompariva e questo poteva solo significare che era il momento di accendere un falò. Non vi erano oggetti dentro, ciò faceva intendere ancora di più che quella torre fosse stata abbandonata molto tempo prima. L'unica cosa che ricadde agli occhi dei due ragazzi furono delle grandi scale a chiocciola di pietra.

Il mago portò l'arciere a sedersi, gli fece appoggiare la schiena contro il muro così da permettergli di riposare. Atsumu non aveva una bella cera, ma almeno rispetto ai giorni prima riusciva a tenere gli occhi aperti e a muovere leggermente le mani. Dietro la sua schiena continuava a portare sempre con sé l'arco, seppur non aveva le forze per usarlo.

L'arciere E Il Mago - SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora