♫COMPLETA♫
Park Jimin è uno studente modello al liceo, vive con suo fratello maggiore a Seoul. Ha una vita piuttosto tranquilla, passa il suo tempo tra gli scaffali di una libreria in cerca di un buon libro, o in una sala dove si allena nella danza...
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[Hei hyung! Scusa se ti disturbo, so che stai lavorando, ma alla libreria è arrivata, finalmente, la merce che era in ritardo e purtroppo è arrivata assieme alla merce nuova. Papà ha bisogno di tutto l'aiuto possibile.]
Yoongi sospirò pesantemente, un broncio era già presente sul suo viso da gatto perennemente addormentato. Se non fosse per il bene che il maggiore prova nei confronti del rosso gli avrebbe già urlato contro di lasciarlo vivere in pace nella sua pigrizia.
"E quindi? Cosa mi stai chiedendo Hobi?"
[Oh io non sto chiedendo nulla hyung, io pretendo che tu e Jin hyung alziate il vostro culo flaccido e lo portiate qui in libreria ad aiutarci.]
"Ya! Porta rispetto, sono più grande!"
[Si si, vi aspetto qui fra massimo trenta minuti, ho già avvertito Jin hyung, ci vediamo gatto rabbioso]
Hobi chiuse la chiamata senza lasciare l'opportunità di rispondere a Yoongi, il quale a volte non sopportava il modo in cui chiedeva le cose il minore, era il comportamento che di solito usava quando li costringeva ad allenarsi e a provare con lui qualche coreografia di sua invenzione perché voleva vedere come veniva in gruppo.
"Lo hai avvertito o minacciato come hai fatto con me, piccolo sole insolente" grugnì il verde menta.
Nonostante la poca voglia, Yoongi, si preparò per poter raggiungere la libreria del signor Jung, in fondo i tre, essendo cresciuti insieme, volevano molto bene al papà del più piccolo e lo avevano sempre aiutato con piacere quando lo richiedeva.
Mentre era per strada decise di mandare un messaggio ad un confettino che, da più di una settimana, occupava la sua mente. A Yoongi non era ancora andata giù il fatto che il piccolo Jimin lo prendesse in giro dicendoli qualche bugia per poi venire a sapere la verità dal rosso. E odiava ancor di più il fatto di non riuscire ad incontrarlo sempre a causa del tempo, ogni volta che andava a prendere Hoseok, il rosa, era già andato via ed ogni volta avveniva sempre a distanza di pochi minuti.
Suga Ehi tigrotto, sei già ad allenarti?
Yoongi puntò ad una domanda sicura, dato che ormai sapeva tutti gli orari del piccoletto.
Fortuna volle che Jimin rispose subito per la prima volta, solitamente visualizzava e poi lasciava il verde menta in attesa per quasi quindici, a volte anche trenta, minuti.
._Chimchim_. Punto uno, smettila di chiamarmi tigre o tigrotto. Punto due, si sono arrivato in sala due minuti fa quindi lasciami in pace.
La conversazione terminò così, il maggiore evitò anche di rispondere dato che il rosa si era disconnesso da Instagram, e poi sapeva, grazie ad Hoseok, che Jimin odiasse chiunque si intromettesse nel suo momento danza.
Yoongi arrivò alla libreria nell'esatto momento in cui arrivò Jin, il quale aveva un broncio irritato sul volto che rivolse al minore del gruppo nel momento esatto in cui incrociarono i loro sguardi.
