12- Paure

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La testa gli pulsava insistentemente costringendo Nunzio ad appoggiarsi nuovamente sul cuscino, si guardò in torno lentamente, a causa dei giramenti di testa, cercando di limitare, quando più possibile, i movimenti bruschi. Ci mise poco a rendersi conto di trovarsi nella camera di Hêmera, era quasi stupito, finché piccoli spezzoni della sera precedente non vennero a galla, sospirò riuscendo finalmente a mettersi in piedi, raggiunse la porta della stanza e usci, per poi scendere lentamente le scale. Arrivò in cucina, dove la ragazza stava preparando gli ultimi pancake, si voltò sentendosi osservata e sorrise leggermente al riccio, che era rimasto imbambolato, come se avesse visto chissà cosa "Buongiorno, come ti senti?" chiese spegnendo il fuoco e poggiando l'ultimo pancake sul suo piatto, mentre quello di Nunzio era già concluso, li afferrò entrambi e li portò a tavola "Mi fa male la testa" confessò sbuffando, consapevole di aver esagerare "Mangia, così prendi l'aspirina" lo invogliò posando sul tavolo anche della nutella "Non sei arrabbiata con me per aver..." si bloccò sentendo una fitta sulla tempia "Nunzio mangia, poi appena ti riprendi ne parliamo con calma" alzò le spalle non volendo in realtà aprire in quel momento il discorso "Va bene" annuì sedendosi accanto a lei, che gli passò velocemente il vasetto di cioccolato che aveva precedentemente aperto per poter farcire i suoi pancake, lo aspettò e insieme iniziarono a fare colazione, nel silenzio totale, stranamente non teso, fatto di sguardi rapidi e in modo che l'un l'altro non si beccassero, i pensieri rivolti alla loro relazione, a quello che avrebbero detto da li a poco, a ciò che sarebbe successo. Di perdersi nessuno dei due aveva voglia, erano già stati così male, ma riconquistarla sarebbe stato facile? Nunzio questo non poteva saperlo, ma sapeva bene, che guardandola, indossare una sua maglia nonostante tutto, smosse qualcosa all'interno di se, doveva essere sua a ogni costo, quasi gli sembrava di essere tornato a quasi tre anni fa.

"Mi dispiace" mormorò il ballerino seduto sul muretto della terrazza, mentre la riccia lo osservava in silenzio, lasciandolo parlare, in fondo non poteva vietarglielo ancora "Quando sono entrato, mi mancavi tanto, non ho mai smesso di pensare a te, neanche per un secondo e la paura di perderti era molto alta, mi è rimasta anche quando sono uscito, non riesco a farne a meno" sussurrò le ultime parole, era difficile per lui ammettere ciò, era sempre stato sicuro, di se e del loro rapporto, non aveva mai dubitato, eppure l'idea che qualcuno potesse intromettersi nella loro relazione lo portava a starsene sulle sue, a non volere più di tanto un contatto fisico e diretto con Hêmera, non pensando alle vere conseguenze di quel suo distacco "Paura di cosa?" chiese accigliata e confusa "Di perdere te, per sempre" mormorò alzando lo sguardo e puntando i suoi occhi marroni in quelli verdi della ragazza "Paura che tu trovassi qualcuno meglio di me, che questo si intromettesse tra noi e mi sono allontanato, con la paura di restare ferito e alla fine ho ferito entrambi e ti ho anche delusa" abbassò lo sguardo sulla sua iqos evitando di avere un secondo contatto visivo, sarebbe ceduto ancora una volta "Anche io ho avuto paura che tu all'interno di Amici trovassi qualcun'altra, ma non ti avrei mai mancato di rispetto, cosa che invece hai fatto tu" tuonò dura, senza peli sulla lingua, ancora si domandava cosa ci andasse a fare da Carola, cosa centrasse lei e perché l'aveva sempre dipinta come una semplice amica "Hêm ti giuro che non l'ho mai fatto, te ne avrei parlato, ma resta il fatto che tra me e lei non c'è mai stato niente, o almeno da parte mia, questo posso giurartelo" alzò velocemente lo sguardo per farle capire quanto fosse sincero in quel momento, ed era vero, lui per lei non aveva mai provato nulla, eppure tutti parevano illudersi del contrario "Non ti credo più" scosse la testa facendogli sgranare gli occhi.

"Allora perché mi hai aiutato?" chiese sottovoce, avvicinandosi alla riccia, stava mentendo, in cuor suo sapeva che Nunzio dicesse davvero, ma faticava a credergli, era così delusa "Perché per quanto tu mi abbia ferita, non riesco" sussurrò a sua volta chiudendo gli occhi, strinse i pugni provando a darsi coraggio, doveva affrontare quella realtà, così li riaprì seppur sentendoli inumidirsi "Lo so, sono stato uno stronzo e un coglione, ma permettimi di rimediare, io senza te non riesco a fare nulla, non sono più io, è come se non respirassi più" poggiò le mani sui fianchi di Era, che rimase ferma per qualche istante, prima di spostare il suo sguardo sulle labbra del ballerino di latino americano, cedette al suo impulso e si lanciò sulle sue labbra. Era un bacio ancora più disperato del solito, era pieno di ferite e silenzi pieni di orgoglio, di delusione e amore, di tristezza e felicità, di tutti i loro ricordi sigillati in quel bacio "Non ferirmi ancora, ti prego" si allontanò leggermente puntando i suoi occhi lucidi in quelli di Nunzio altrettanto lucidi, il ragazzo annuì "Farò di tutto pur di non deluderti di nuovo, ci metto tutto me stesso e lo sai" si morse nuovamente le labbra, aveva voglia di lei, di sentirla vicina, erano stati per molto tempo lontani, i loro corpi che non si univano da ancora troppo "Ho voglia di te, di noi" le sussurrò piano, guardandole intensamente le labbra, la voleva sua in quel preciso momento, in tutti i sensi, non riusciva più a contenersi e voleva a tutti i costi superare le sue paure, solo allora sarebbe riuscito a riprendersela definitivamente, ma ora aveva bisogno del loro amore, della loro passione, di lei, delle sue labbra, del suo corpo, delle sue carezze, aveva bisogno di lasciarsi andare per ricordarsi che avrebbe dato per sempre la sua vita per lei, per loro. "Promettimi che proverai ad abbattere le tue paure, senza quelle non arriveremo da nessuna parte" quasi lo pregò, aveva bisogno di sentirselo dire, anche se fosse stata una bugia, ne sentiva il bisogno, per potersi vedere nuovamente a lui, sentilo amarla come solo lui sapeva fare, di sentirsi amarlo, di porre fine a quella lontananza di un mesetto circa, di ritrovarlo e ritrovarsi. Di lasciare l'ultimo segno se fosse stato l'ultimo "Te lo prometto piccola" premette forte le sue labbra su quelle di Hêm e ben presto quelle promesse sarebbero state sigillate all'unirsi dei loro corpi e delle loro anime.

Vi piacerebbe una storia su Luca/Mattia all'interno della scuola?✨

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto, domani se riesco uscirà nel primo pomeriggio!🥰

Morsi/NunzioWhere stories live. Discover now