You belong with me - Taylor Swift

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Era martedì sera, e proprio come tutti i martedì stavo seduta alla mia finestra aspettando che Maya tornasse dal suo allenamento. Maya era la prima amica che mi ero fatta da quando ero arrivata negli Stati Uniti, era la mia vicina di casa ed era una delle ragazze più popolari della scuola. Come poteva non esserlo...
Maya era la ragazza più veloce della squadra di atletica, la stella della scuola, la prima del suo corso, bella come il sole e con una fila di ragazzi e ragazze ai suoi piedi. Io ero semplicemente Carina. La stessa Carina che tutti prendevano in giro per il suo accento, che passava il tempo a disegnare e che sapeva esattamente a che ora tornava a casa la sua vicina perché quei momenti in cui la vedevo passare il mio cuore batteva un po' più forte.
Quel martedì sera però il battito del mio cuore al posto che battere più forte si fermò completamente: accanto a Maya, camminando mano nella mano con lei, c'era Amber: il caposquadra delle cheerleaders.
Le vidi insieme all'ingresso del giardino di casa Bishop scambiarsi un bacio veloce, prima che Amber scappasse via per la strada e Maya rientrasse in casa con un sorrisino sulle labbra. Il mio cuore si frantumò in mille pezzi. Mi piaceva Maya ma lei non mi avrebbe mai notata nel modo in cui speravo, così seppellii il mio dolore nella musica a tutto volume e chiusi le tende prima di prendere il mio quaderno e iniziare a disegnare.
La mattina seguente mi trovavo sulla panchina alla fermata dell'autobus, quando vidi Maya camminare verso di me con uno dei sorrisi più luminosi che avessi mai visto.
"Hey Carina, come va?" mi chiese con gentilezza, io rimasi un secondo persa nei suoi occhi color cielo prima di rispondere con un semplice tutto bene.
Dopo un attimo di disagio in cui ripensai ai miei sentimenti per Maya e a ciò che avevo visto dalla mia finestra, cercai di seppellirli in profondità ed io e lei iniziammo a ridere su quella panchina. Mi piaceva sapere che non era cambiato nulla tra di noi, alla fine Maya era sempre mia amica, Amber o meno...
Stavamo ridendo e parlando quando una macchina scura si fermò davanti a noi, il finestrino si abbassò e dietro al volante si trovava Amber.
"Sali Bishop, ti accompagno a scuola" le disse e lo sguardo di Maya si voltò verso di me, chiedendomi con lo sguardo il permesso di andare. Io per quanto la volessi con me sull'autobus come al solito non potevo farle questo, non sarei più riuscita a guardarmi allo specchio.
"Vai Maya, ci vediamo alla tua gara oggi pomeriggio" le dissi e la guardai andare via mentre il mio cuore si incrinava dolorosamente.
Alle quattro ero seduta sugli spalti vicino alla pista di atletica pronta a fare il tifo per Maya che al momento si stava preparando ai blocchi di partenza.
Le cheerleaders erano a bordo pista che incitavano gli atleti della nostra scuola, compresa Amber. Ossercandola capii che in confronto a lei io non ero nulla. Lei era il capo dellr cheerleaders ed io guardavo le gare di Maya dalle tribune...
Ero persa nei miei stessi pensieri quando gli atleti furono chiamati ai blocchi ed io notai con gioia che Maya si trovava nella corsia centrale della pista, quella di chi ha il miglior tempo.
In meno di un istante vidi tutti prepararsi per correre, Maya era tranquilla, pronta per partire... Allo sparo vidi tutte le ragazze iniziare a correre allo stesso istante, ma già dai primi metri si poteva già intuire che Maya, la mia Maya, avrebbe tagliato il traguardo per prima.
Finita la gara scesi fino al bordo della pista e cercai con lo sguardo la mia migliore amica, trovandola quasi con le lacrime agli occhi mentre guardava Amber baciare un ragazzo che faceva atletica con lei: Jack Gibson.
Senza neanche riflettere superai il limite stabilito per il pubblico, raggiunsi velocemente Maya e, prendendola per mano, la trascinai con me in un angolo nascosto dietro allo spogliatoio.
Maya rimaneva in silenzio, il suo sguardo schizzava velocemente tra me, le nostre mani ancora intrecciate e il posto da cui eravamo corse via.
"Maya..." iniziai e i suoi occhi azzurri si puntarono nei miei. Lei scosse la testa e prese un respiro profondo.
"No, ti prego non dire nulla..." iniziò "Non farlo perché ovviamente dirai la cosa perfetta, sarai qui per me ed io tornerò di nuovo a stare male perché non mi vedrai mai nel modo in cui ti vedo io... Pensavo che con Amber avrei potuto smetterla di pensare a te come a più di un'amica, ma non ci riesco, Carina... Nessuno tiene a me come fai tu, e io vorrei avere il coraggio di dirtelo quando non sono così incasinata, ma so che non provi lo stesso per me, così sto zitta..." si fermò per riprendere fiato "Ti prego non voglio perdere l'amicizia che abbiamo, fa finta che non ti abbia mai detto nulla. Io... Mi dispiace".
Io le accarezzai le guance con le dita e feci in modo che Maya mi guardasse negli occhi. I suoi che solitamente erano sicuri, ora erano pieni di paura.
"Maya... Io non voglio dimenticare o fingere che tu non mi abbia mai detto nulla; ho sognato di sentirmi dire quelle parole per secoli ed ora mi rifiuto di cancellarle dalla mia mente. Mi piaci anche tu Maya. Non voglio che tu stia male per merito mio, io voglio vederti sorridere perché ogni volta che lo fai il mio cuore batte un po' più velocemente...".
Senza neanche darmi il tempo di osservare i suoi meravigliosi occhi azzurri, sentii le sue labbra posarsi delicatamente sulle mie. Era un bacio veloce, dolce e ricco di significato, un bacio che si concluse con la mia fronte appoggiata sulla sua.
Maya come d'istinto mi strinse tra le braccia, lasciandomi un morbido bacio sulla guancia prima di sussurrarmi all'orecchio: "Lo so che ogni tanto pensi di non essere abbastanza, ma io ti posso assicurare che non c'è nessuno al mondo che mi fa sentire le emozioni che provo con te Carina".

Love you like a love song - One shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora