Capitolo 8

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Jimin era seduto accanto a 193, mentre cercava di sbarazzarsi di quel sorriso, che non riusciva ad eliminare dal suo volto.

Osservava il ragazzo, i suoi vestiti eleganti e i suoi occhi seri che non riusciva a distogliere dalla strada davanti a lui.

Si chiedeva perché indossasse sempre quella mascherina. Sembrava volersi nascondere, o far sì che gli altri non lo riconoscessero anche in mezzo alla gente.

In realtà, aveva altre mille domande e curiosità nella sua mente riguardo 193, e avrebbe voluto con tutto il cuore scoprire cosa ci fosse dietro il suo volto spento, e a volte, quasi senza emozioni.

"È così che osservi i ragazzi che ti piacciono?"

Jimin lo stava guardando da quando era entrato in macchina, ma i suoi pensieri gli avevano fatto dimenticare persino il tempo.

Decise di non rispondere alla sua domanda provacotoria, fissando il cielo sopra di lui. A lui non piaceva e lo ripeteva nella sua testa, quasi a convincersi che non fosse così.

"Ti hanno tagliato la lingua?"disse il ragazzo alla guida.

"No, semplicemente preferisco guardare il cielo, che parlare con gli stronzi."

"Beh, sei appena entrato nella macchina dello stronzo, con i tuoi grandi sorrisi che non mi sembravano affatto non spontanei."

Quel ragazzo sapeva sempre come metterlo in difficoltà, e quello che dava più fastidio Jimin è che aveva anche ragione.

"Dove mi stai portando?"

"Lontano da qui"

Dopo qualche minuto arrivarono, e Jimin si ritrovò davanti una piccola casa che non sembrava in ottime condizioni.

"Che razza di posto è?"

Il luogo era abbastanza buio, e c'erano mille oggetti fuori posto.

"Prendi questi, e aiutami a portarli fuori." Disse il ragazzo misterioso porgendogli degli scatoloni.

"Spero tu stia scherzando. Mi hai portato qui per pulire una piccola stanza disordinata?"

"Non era così ovvio?"

Jimin aveva altre aspettative, come guardare le stelle o una sorpresa inaspettata.

Oppure osservare le sue labbra, mentre gli toglieva la mascherina fastidiosa, e assoparare il loro sapore come faceva con la sua bottiglia di vino preferita.

Ma cosa gli passava per la testa? Si sentiva così stupido ad avere questi pensieri totalmente imbarazzanti, che si coprì la testa cercando di scomparire da un momento all'altro.

"Che succede Jimin?"

"Sbaglio o ti stai preoccupando?" disse spalancando gli occhi.

"Ehm..n-no, te l'ho chiesto solo perché voglio che muovi il tuo culo e mi aiuti un po'."

Il ragazzo sembrava agitato e Jimin sapeva che stava mentendo. Poteva riconoscerlo dal suo atteggiamento nervoso, e dai suoi occhi che sembravano voler scappare da quel momento.

"Ok, ok va bene" disse Jimin sbuffando, decidendosi finalmente di aiutarlo.

193 || yoonmin Where stories live. Discover now