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tutti e quattro iniziano a correre al piano di sopra

IO: VI RAGGIUNGO TRA POCO

dico ai ragazzi per poi correre fuori salire in macchina e guidare fino allo starcourt, è la mi giornata da babysitter ma c'è nancy che basta e avanza sopravviveranno qualche ora senza di me, andando a tutta velocità e sbandando come non mai arrivo in una mezz'ora, entro diretta alla gelateria, usando le mie chiavi apro la serranda tirandola su ed entro nel retro trovando una cartina di tutto il centro commerciale con delle righe rosse ed una x che credo indichi dove si trovano i russi

IO: ok sophia puoi farcela

dico sbuffando per poi prendere una sedia ed entrare nel condotto dell'aria con la cartina in mano che mi servirà per capire dove e quando devo girare

sto gattonando da una decina di minuti, sento delle voci spero non sia qualcuno di cui devo preoccuparmi

IO: dustin?
D/E: sophia?
E: che ci fai qui?

chiede la sorella di lucas

IO: cerco i russi, steve e robin non rispondono da ore e voglio trovare anche io i russi
D: gli hanno catturati
IO: cosa?
E: si noi siamo scappati per chiedere aiuto
IO: cazzo..io vado da loro
D: no è pericoloso
IO: so badare a me stessa, voi..continuate a fare quello che state facendo

dico confusa guardandoli per poi gattonare altrove, dopo una ventina di minuti riesco a trovare un punto, suppongo dove siano scesi robin e gli altri dato che manca la griglia del condotto e scendo stando attenta a non farmi male

IO: ce l'ho fatta

dico incredula di me stessa, mi giro guardando dietro di me notando una specie di porta di un ascensore enorme con sotto una strana sostanza verde che ha sgretolato parte del pavimento, mi giro guardando dritto avanti a me cercando di capire dove mi trovo ma davanti a me c'è solamente un lunghissimo corridoio, sbuffo e mi incammino mettendomi la cartina in tasca

arrivo alla fine dopo una mezzora alternata da corsa e camminata, mi nascondo dietro ad una piccola cassa che non so a cosa serva e guardo ciò che ho di fronte è una vera e propria base russa, è piena di russi in divisa militare

X: ECCONE UN'ALTRA

dice indicandomi, mi alzo con le mani in alto sorridendo innocente e questo enorme uomo mi lega le mani con una corda e mi porta verso uno stanzino

IO: dove mi porti?

chiedo spaventata ma sorridendo, mi sbatte in uno stanzino facendomi sedere con forza su una piccola sedia, quest'uomo resta a guardarmi finchè non arriva credo il suo capo, lo sembra, ha molti più stemmi sulla divisa

C(capo): per chi lavori tu?

dice con uno strano accento

IO: cosa?
C: per chi lavori?
IO: per chi lavoro?

il capo fa un segno al tizio che mi tira un pugno dritto in faccia, lo guardo sbalordita

IO: ma che cavolo..? lavoro alla gelateria del piano di sopra idioti

dico guardando il capo che fa un altro segno al tizio affianco a lui che mi tira un pugno in pancia ed io tossisco

C: come sei entrata?
IO: come sono entrata? oh ehm bella domanda a dire la verità-

il tipo fa un altro segno

IO: NO OK ok lo dico, è mancata una consegna e..pensavo fosse nella zona di carico perciò sono entrata nella stanza che...si è trasformata in un ascensore

dico inventando la prima cosa che mi passa per la testa ricordandomi dell'ascensore

IO: e sono piombata giù, so solo che..ho aperto gli occhi e mi sono ritrovata in questa, meravigliosa, se posso permettermi, struttura

un ricordo che non se ne va || steve harrington Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora