Capitolo 3

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Qualche ora più tardi, un rumore attirò l'attenzione di Elettra intenta a lavorare sul laptop davanti al camino.

"Chi c'è?"

Domandò intimorita quando un volto noto entrò dalla porta.

"Elettra, mi perdoni, non volevo spaventarla. Non immaginavo ci fosse qualcuno ancora in piedi"

Carter Lorentz era abituato a fumare un sigaro sorseggiando rum prima di dormire. Si avvicinò al divano chiedendo il permesso di potersi sedere accanto e la donna fece un cenno con la mano tirandosi su con la schiena.

"Il fuoco è l'elemento che più mi rappresenta, ne sono attirato come una calamita"

Gli occhi di Carter erano fissi sulle fiamme, sembrava volesse sfidarne la forza

"A cosa sta lavorando?"

Chiese distogliendo lo sguardo e facendo arrossire Elettra.

"Ecco, io... Non lo so ancora a dire il vero"

Si incupì in un baleno.

Elettra A. era una scrittrice, scoperta grazie a un intervento che non passò inosservato su una nota rivista culturale. Il suo primo libro le aveva dato visibilità nel campo editoriale.

"Signor Lorentz"

Cercò di sviare il discorso. "Carter, la prego"

Elettra sorrise dolcemente rilassandosi. "Carter..."

Si schiarì la voce.

"Lei è un uomo molto in vista, sarei onorata di scrivere la sua biografia, parlando del lavoro e di come sia riuscito a diventare un imprenditore di successo"

Carter Lorentz si era creato dal nulla improvvisando parte della sua vita. Era CEO della sua azienda edile che, oggi, era tra le più quotate in borsa.

"Ho letto delle sue opere benefiche, le strutture in costruzione nei paesi meno fortunati, il tutto a sue spese"

"Vorrei solo che il mondo fosse un posto migliore"

Non era un uomo megalomane, era uno dei pochi a cui la ricchezza non aveva dato alla testa.

Di bell'aspetto e con un grande cuore, Carter Lorentz si occupava del prossimo e tutto ciò lo aveva fatto balzare in testa agli scapoli più ambiti del momento, questo e il suo patrimonio inestimabile.

Passarono ore a chiacchierare e la conversazione si rivelò piacevole tanto che Elettra dovette rivedere l'idea che aveva di Carter. Non era borioso anzi, l'opposto: un uomo simpatico e brillante e, come veniva chiamato un "imprenditore dal cuore d'oro".

"Cos'è stato?"

Un boato al piano di sopra li fece sobbalzare. "Sembrava un colpo di arma da fuoco"

Si guardarono straniti mentre il suono dell'orologio a pendolo aveva da poco scoccato le due del mattino.

"Vado a dare un'occhiata, resta qui"

Carter si mosse velocemente senza fare rumore. "Aspetta, vengo con te"

Proprio nello stesso momento, un urlo ruppe il silenzio.

Corsero verso le scale attraversando il corridoio, i tappeti attutivano il rumore dei passi. Al piano di sopra la luce fioca mostrò loro la scena agghiacciante.

"Oh mio Dio!"

Elettra si portò entrambe le mani alla bocca, lo sguardo era fisso sul corpo steso per terra in una pozza di sangue. La donna davanti alla finestra teneva in mano una pistola e sul cadavere c'era chino un uomo.

Lo ChaletWhere stories live. Discover now