XVIII

25 1 0
                                    

La mattina seguente, Emma si svegliò presto con l'intento di iniziare a scrivere un'epistola tanto ben formulata da affascinare (secondo la sua opinione) Mr Kart. Più volte cancellò ciò che aveva scritto e più volte riscrisse ciò che aveva già scritto, ma il risultato finale fu il seguente:
Caro Mr Kart,
probabilmente non vi sareste aspettato di ricevere una lettera da parte mia specialmente ora che probabilmente siete già sposato con una donna che neppure conoscevate e amavate. Ma sono sicuro che vostra moglie vi apprezzerà sempre come avrei fatto io qualora avessi avuto io questa fortuna. Ma purtroppo, il destino non ci riserva sempre ciò che desideriamo, non è vero, Mr Kart? Nonostante ciò, vi auguro ogni felicità e successo.
Miss Emma Net

Quando l'ebbe terminata, raggiunse il resto della famiglia nella sala da pranzo per la colazione. Mr Net stava per salutarla ma non ne ebbe neppure il tempo dal momento che Emma entusiasta di aver quasi realizzato il proprio desiderio, urlò: "Miei cari, sono così felice, ho appena scritto la lettera per il mio amato Mr Kart e subito dopo la colazione, andrò a spedirla".
Rose arrossì al pensiero della reazione di Mr Kart al momento dell'arrivo della lettera.
<<Cosa penserebbe Mr Kart? Potrebbe credere che sia stata io a scrivere la lettera? Oh, ma come sarebbe possibile? No, mia sorella ne rimarrebbe delusa. Sarebbe stato meglio se le avessi detto tutto dal primo momento. Cosa penserebbe di me Emma quando arriverà il giorno in cui verrà a conoscenza di ciò che Mr Kart mi ha scritto in quella lettera il giorno prima della sua partenza? Come reagirebbe? Mi odierà per sempre. Chi non lo farebbe? Non voglio che tutti mi odino per aver ingannato mia sorella, convincendola di un presunto amore del gentiluomo nei suoi confronti. Per il suo bene, sebbene sappia quanto questo mi faccia soffrire e mi renda ancora più triste di quanto lo sia ora, non citerò mai più il suo nome, non sarà mai più nei miei pensieri. Di certo non sarò solare come prima ma ciò che maggiormente mi interessa è che mia sorella stia bene e non perda l'allegria e la spensieratezza che la caratterizza>>- questi erano i pensieri che attraversarono la mente di Rose. Mr Net si accorse che la figlia fosse in sovrappensiero e, quasi immaginando quali potessero essere i suoi sentimenti e riflessioni, ne ebbe compassione e sperò che sarebbe tornata a splendere come era solita.
Mrs Net, al contrario, non si rese conto di nulla se non delle parole della figlia minore che la resero tanto orgogliosa da doversi congratulare con Emma per la velocità con cui l'aveva scritta. Ma, in realtà, non immaginava quanto tempo avesse speso e quanti tentativi avesse fatto prima di avere un risultato per lei soddisfacente.
Terminata la colazione, Rose si recò in camera di Emma. Voleva parlarle e tentare nuovamente di persuaderla a non spedire quella lettera. Entrò, la vide seduta e tenere l'epistola tra le mani. Non si rese conto che qualcuno fosse dietro di lei. La sorella dapprima esitò, poi le si avvicinò.
"Mia cara Emma, potrei parlarti?"
"Sì, ma ti prego di fare in fretta. Devo spedire la lettera."
"Sei proprio sicura di voler inviare una lettera la cui risposta potrebbe ferirti e deluderti?"
"Come sai che la sua risposta possa rendermi triste e pentita di aver fatto una tal cosa?"
"Mia cara, non ne sono certa, ma lo immagino. Cosa potrebbe risponderti un uomo infelice costretto ad una condizione a lui indesiderata?"
"Potrebbe renderlo felice, invece."
"Come potrebbe? Oramai questo è il suo destino e pensare a ciò che ha perso e che è stato costretto a lasciare potrebbe farlo stare ancor più male di quanto lo sia già."
"Non credo. Non puoi convincermi, Rose. Sono decisa a far quel che desidero: invierò subito questa lettera!"
"Ti prego, non spedirla" disse piangendo Rose, non riuscendo a trattenere le lacrime che da giorni cercava di non fare scorrere sul proprio volto. Era incredibilmente afflitta e spedire quella lettera significava affliggerla ancor di più.
Emma rimase alquanto scioccata dalla reazione della sorella. Non comprendeva quale fosse il motivo per cui non dovesse inviare l'epistola e tanto meno quello per cui la sorella piangesse. Ma, come era solita, non si preoccupò del malessere della sorella.
"Non so perché tu stia piangendo ma io la spedirò. Sì, la spedirò. Lui mi ama ed io amo lui e sono certa che un giorno ci rincontreremo".
Rose continuò a piangere, rinunciando all'idea che la sorella si sarebbe convinta a non inviarla. Lasciò la sorella e andò nella propria camera. È facile immaginare quanto pianse e quanto fosse adesso la sua afflizione.

Emma, come non fosse successo nulla e non prestando affatto ascolto alle parole della sorella e non interessandosi delle sue lacrime, sebbene non ne conoscesse la ragione e non avesse neppure la curiosità di saperlo, spedì quella lettera. Si sentì soddisfatta di averlo fatto. A cena Emma si rivolse a Mrs Net, dicendo:
"Madre, ho inviato l'epistola a Mr Kart. Sono certa che l'apprezzerà"
"Bravissima, figlia mia, tu, sì, che affronti la vita. Tu -disse Mrs Net rivolgendosi a Rose- dovresti imparare e prendere esempio dall'allegria di tua sorella".
Rose non avrebbe avuto la forza di rispondere senza che le lacrime coprissero le sue guance, di conseguenza non disse nulla. L'unica cosa che fece fu guardare il padre che, come era solito, ricambiò lo sguardo come solo il padre sapeva fare, poi abbassò il capo.

La monotonia dei giorni successivi fu fonte di ulteriore dolore per Rose.

Love After AllWhere stories live. Discover now