XXX (parte 2) - Vorrei

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Se hai qualcuno che ti ama,
forse ti salvi.



Si dice che la verità sia un'arma a doppio taglio, ma l'empatia non faceva di certo eccezione

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Si dice che la verità sia un'arma a doppio taglio, ma l'empatia non faceva di certo eccezione.

Gli psicologi l'avrebbero definita come la capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona, ma in fondo era davvero solo questo?

Beth avrebbe giurato che era molto di più.

Era sentire battere il cuore di un'altra persona anche un po' dentro di sé, era ansia che si attorcigliava nello stomaco al solo vedere due mani che tremavano, era lacrime amare che proseguivano anche sul suo viso - proprio come un fiume che nasce dalla sorgente e si propaga fino a sfociare nel delta.

Si era sentita così quando aveva visto correre via Nicholas tutto d'un tratto, e quando si era richiuso dietro la porta di casa con un forte tonfo, il suo cuore aveva prodotto lo stesso assordante rumore.

Guardò il mare, le onde, gli scogli, la sabbia bagnata in cui i suoi piedi quasi affondavano e contava mentalmente i minuti dal momento in cui Nicholas era scappato.

Era preoccupata per lui, ovviamente, ma non gli sarebbe corsa dietro in cerca di una spiegazione. Sapeva che in momenti come quelli voleva stare da solo, la solitudine delle volte gli piaceva più di quanto voleva far credere.

Beth gli lasciò il suo spazio, il suo tempo.

Se ne stette sulla spiaggia fino a sera, fin quando il sole tramontò del tutto e una perfetta luna piena aveva preso il suo posto nel cielo che cominciava a tingersi di tonalità di blu sempre più scure.

A quel punto si era stretta nelle spalle e dopo aver recuperato le sue scarpe e quelle di Nicholas, si era alzata e si era avviata a passo lento verso la villetta. Non ci fu neanche bisogno di bussare il campanello perché Nicholas l'aveva vista arrivare dalla finestra che dava sul mare e l'aspettava sulla porta.

«Ehi» si alzò sulla punta dei piedi e gli lasciò un bacio a metà tra la mascella e il collo.

«Ehi bellissima» sussurrò al suo orecchio in tutta risposta, come se fosse del tutto normale, come se nulla l'avesse turbato, come se non fosse scappato via, come se nulla fosse successo.

«Bellissimo» fece un passo indietro, e si soffermò su ogni centimetro del suo corpo, dai capelli neri, scompigliati e leggermente bagnati, alle caviglie ancora sporche di sabbia.

Lui sorrise compiaciuto nel vedere i suoi dolci occhi fermarsi qualche secondo di più sul suo torso nudo, notando poi che quando distolse lo sguardo si guardava intorno curiosa, alla ricerca della felpa.

«Era tutta bagnata» le spiegò, prima che potesse chiedergli perché l'avesse tolta.

La afferrò per un fianco e la attirò di nuovo a sé, alla stessa distanza a cui si trovavano fino a pochi minuti prima. La fece dondolare un po' a destra e un po' a sinistra come se si stessero muovendo sulle note di una dolce canzone, una di quelle melodie suonate al pianoforte che facevano piangere un po' tutti.

«Anche la tua felpa è bagnata»

Lo era per davvero e lei lo sapeva, ma scosse la testa divertita «Ne vuoi parlare?» mormorò a pochi millimetri dalle sue labbra, mentre le mani di Nicholas giocherellavano con il bordo della sua felpa bianca.

«Sto meglio ora» sospirò sollevato «Grazie»
Beth si alzò di nuovo sulle punte e gli lascio un altro bacio tra la guancia e il labbro superiore.

«Grace...» le accarezzò un lembo di pelle al di sotto della felpa.

«Mhh?» mormorò mentre continuava a farsi cullare da lui.

«Se dovessi scegliere una canzone per questo momento, quale sarebbe?»

Beth chiuse per un attimo gli occhi, immaginò di guardarsi dall'esterno. Due ragazzi che ballavano un lento senza neanche la musica in sottofondo.

«Non lo so»

«Io si» lui non ebbe bisogno di pensarci su neanche un attimo. Aveva già tutta la scena in mente. Loro due che ballavano in quel poco di spazio, a metà strada tra la cucina e le poltrone color ocra del soggiorno. Le luci tutte spente, e solo la luna che formava un mosaico perfetto con i vetri della finestra «Just You and I di Tom Walker»

«Solo io e te?» gli domandò di rimando, come se avesse bisogno di una conferma.

«Let's get drunk, I'll pour my heart out through my mouth. This year's been hard for us, no doubt. Let's raise a glass to a better one» canticchiò in un debole sussurro la prima strofa di quella canzone che li descriveva alla perfezione «Me and you, we can hold this out. Only you understand how I'm feeling now»

Si zittì per un minuto, le afferrò una mano e la fece roteare su se stessa in una piroetta degna di una vera ballerina di danza classica.

Una volta ritornata difronte a lui, piantò gli occhi dritti nei suoi e quasi le scoppiò il cuore «And I know, I can tell you anything, you won't judge, you're just listening...»

«Cause you're the best thing that ever happened to me» Nicholas riprese a cantare, il ghiaccio dei suoi occhi quasi del tutto scomparso, sostituito dal sole che aveva davanti a sé «'Cause my darling, you and I could take over the world»

«One step at a time»

Riprese ad accarezzarle la pelle al di sotto della felpa, prima con una mano e poi con entrambe. Le accarezzò la schiena, senza trascurarne neanche un lembo.
Li percepì tutti i suoi brividi, dalla sua pelle morbida arrivarono fino alle sue mani.
Poi Beth fece un passo indietro, ma contrariamente a quello che passò per la mente di Nicholas, lei scosse la testa, gli sorrise e alzò le braccia verso l'alto come se fosse una bambina.

Nicholas afferrò l'estremità di quella felpa bianca con una strana scritta al centro: Hanyauku, e pian piano la spogliò di essa.
Si godette ogni attimo di quel momento.

«Just you and I» riprese a cantare per farla sentire a suo agio, accorgendosi immediatamente come le sue guance fossero arrossate completamente «'Cause you're the only one who brings light just like the sun» si attorcigliò una sua cioccia bionda intorno al dito.

«Nick» lo richiamò lei «Io...»

Nicholas annuì per invitarla a completare quella frase perché già sapeva che fosse la stessa cosa che stava per dirle anche lui.

La prese in braccio, facendole aggrappare le gambe intorno alla vita, la portò nella camera da letto e la adagiò sulle pulite lenzuola bianche.

«Io...» mormorò di nuovo Beth, guardandolo dritto negli occhi.

«Anche io» le facilitò le cose Nicholas «Anche io ti amo Beth» le sbottonò i jeans e glieli sfilò prima ancora che lei se ne accorgesse.

Lo baciò come mai aveva fatto prima di allora, con dolcezza si, ma una dolcezza che non era da lei, che faceva presumere qualcosa di più.
Prese coraggio e gli tirò via la cintura alla stessa velocità in cui lui la liberò dagli ultimi indumenti che ancora aveva addosso.

Si ritrovarono sotto le leggere lenzuola bianche, come se rinchiusi in una bolla tutta loro, legati in tutto e per tutto.

«Resta» le sussurrò Nicholas tra un bacio e l'altro «Non andare in California» le scompigliò i lunghi capelli biondi - più di quanto non lo fossero già «Resta qui, resta... con me» quelle ultime due parole suonarono quasi come una tacita preghiera.

Beth annuì e Nicholas si sentì immediatamente meglio. Afferrò il lenzuolo bianco sulla sua schiena e se lo portò sulla testa, coprendo entrambi e scomparendo al di sotto di esso.

C'erano solo loro due.

Sarebbe potuto succedere di tutto all'infuori da quella bolla, il mondo sarebbe potuto persino crollare, loro non se ne sarebbero minimamente resi conto.

«Solo io e te, Grace»

Grace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora