Prologo

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Il mio nome è Zilla Allen e so che in qualche lingua strana il mio nome significa ombra.

Non credo che i miei genitori sapessero il significato quando hanno deciso di affibbiarmi questo nome, insomma, loro sono gente normale, che ama il teatro e il buon cibo, stare con gli amici, sciare, giocare a tennis, sorseggiare cocktail in riva al mare. Di certo non sono tizi alla Morticia e Gomez Addams, capaci di trasformare la propria figlia in una pazza serial killer con il nome macabro e oscuro, peggio di Darth Vader in Star Wars.

La verità é che il significato del nome l'ho scoperto io in un giorno qualsiasi, mentre cazzeggiavo allegramente su Google. Ah Google! Il sito per eccellenza che insieme a Pinterest e Spotify ti leva ogni peccato, meglio di una confessione "by parroco" in chiesa.

A volte però vorrei essere davvero un'ombra... Una di quelle che sguscia fuori e cammina per strada passando inosservata. Invece sono condannata a vivere un'esistenza sottoforma di essere umano, catalogata così solo perché nel mio petto c'è un cuore che batte, altrimenti la mia pelle color "cadavere illuminato dalla luna piena" e i miei capelli "neri come il pozzo di Samara Morgan" darebbero tutt'altra impressione di me: un fantasma.

Amo le felpe giganti e morbidose, i gatti, il kebab, la musica phonk, dormire, sbattere la testa contro al muro, fingere di essere la protagonista di una Sit-com americana, l'inverno, il mio computer... Dormire l'ho già detto?

Tengo un diario sotto al mio letto dove mi lamento di tutto, credo che quelle pagine piene di scarabocchi siano peggio delle chiamate registrate di un servizio reclami di una qualche strana azienda importante.

Di problemi ne ho tanti, anzi troppi, ma il mio principale? Be' il mio principale problema si tratta di una fobia signori, signore, mutanti e non. La "scopofobia" per giunta.

Ora, se cominciate a fare battutine sconcette sul nome della mia fobia, giuro che vi cercherò, vi troverò e... tornerò a casa perché mi vergognerò come un facocero obeso che indossa un tutù.

Sì... La scopofobia é la fottutissima paura degli sguardi altrui, la paura di attirare l'attenzione, la paura di fissare negli occhi qualcuno, e molto probabilmente, se qualcuno dovesse guardarmi in faccia per una notevole quantità di tempo, starete pur certi che mi vedrete con una pala in mano, in cerca di un terreno morbido dove scavare una fossa dove potermi buttare, in attesa che l'umanità si estingua, me compresa.

La mia vita si basa interamente sulla "ricerca del normale", ovvero un impegno costante che il mio cervello fulminato si prende tutti i santi giorni, con lo scopo di trovare i migliori modi per rendermi normalissima, cosicché da non attirare assolutamente gli sguardi della gente su di me, su Zilla. Zilla la scopofobica.

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