03. Quella notte è una ferita che non so curare

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FALLON POV

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FALLON POV

"Divenni pazzo con lunghi intervalli di orribile sanità mentale", Edgar Allan Poe.

Neanche il terzo giorno di college e già ero stanca di andarci. O forse ero stanca di vederli.

<<A che pensi?>> domandò Megan, sorseggiando il caffè caldo nel bar del campus. <<Stai ancora pensando a lui?>>

No, questa volta non pensavo a lui, ma a Grace.
Aveva dei lividi sul polso; segno che qualcuno aveva avuto una stretta potente sui suoi polsi o che fosse stata legata. In più, perché quella notte sembrava conoscersi con la mora, ma osservandole a quella festa sembravano essere sconosciute? Cosa diamine era successo?

<<Sto pensando ad altro Megan, non ho sempre lui nella testa.>>

Roteò gli occhi. <<Come sta andando con Jacob?>> la sentii sogghignare.

<<Smettila di ridere, imbecille.>> Il lato delle mie labbra si alzò, creando un piccolo sorriso divertito. <<Ci devo uscire questa sera, in realtà, doveva venirmi a prendere qui, ma ho deciso che sarebbe stato meglio di no.>>

Le spiegai brevemente quanto era accaduto la sera precedente riguardante Alexander, lo vidi dal suo volto che non era per niente contenta del fatto che io ci provassi anche solo a parlare, ma dovevo, perché io volevo capire cos'era successo quella notte.

Improvvisamente una sagoma fece ombra su Megan, mi voltai di scatto presa dallo spavento, ma quando vidi chi era il mio cuore ritornò al suo battito normale. <<Posso sedermi?>> chiese dolcemente la ragazza con i capelli ramati.

<<Certo. Fai pure, Grace>> risposi io. Megan tolse la sua borsa, sbuffando, per dare l'opportunità alla ragazza di sedersi.

<<Grace tu che corso fai?>> indagò Megan.

<<Ho preso medicina, voi cos'avete preso?>>

<<Giurisprudenza>> rispondemmo all'unisono.

<<Grace, ma tu sei fidanzata?>> domandai, non riuscivo a smettere di pensare ai suoi lividi e al fattore che tra lei e Colin quattro anni prima c'era stato qualcosa. Forse avrei dovuto iniziare a farmi gli affari miei, ma dovevo capire cos'era successo quella notte, dovevo arrivare al motivo scatenante di tutto per arrivare a chi aveva chiamato la polizia.

<<Si, ma non viene in questo college. In realtà, lui lavora, non ha la nostra età>> confessò, con un filo di voce dato dall'imbarazzo.

Notai ogni suo movimento; notai che tendeva molto ad abbassarsi l'orlo della manica e a tenerlo fermo in un pugno, la sua gamba continuava a picchiettare a terra e il suo sguardo tendeva molto a osservarsi attorno. Era come se qualcosa la spaventasse, ma cercava di tenerlo nascosto, ma forse, per una persona che voleva scoprirà la verità e che osservava i dettagli non era semplice.

Dark SideWhere stories live. Discover now