14. COTTA STRATOSFERICA

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Le vacanze natalizie sembravano infinite quell'anno.

Tom era appoggiato al camino di Malfoy Manor e osservava, senza realmente vederlo, il liquido ambrato nel suo bicchiere di cristallo che poco prima gli aveva servito Lucius Malfoy.

Era stata una cena lunghissima, piena zeppa di persone che Riddle nemmeno conosceva e tutte con la puzza sotto il naso.

Conosceva le idee di Lucius, non le approvava del tutto, ma ne condivideva alcune.

Come quelle sulla superiorità della popolazione magica nei confronti di quella babbana.

Malfoy credeva anche nella purezza di sangue e anche se Riddle ci credeva in parte, sapeva che per colpa di suo padre non avrebbe mai potuto ambire a tanto. Odiava suo padre per quello.

Voleva anche diventare qualcuno, ottenere qualche titolo nobiliare, motivo per cui frequentava Lucius, sperando potesse presentargli qualcuno di potente.

Il titolo di Lucius, Lord Malfoy, era quello che Riddle ambiva di più. Gli piaceva essere chiamato Lord. Anche se poi il suo nome Tom Riddle, non suonava così bene con il titolo di Lord. Era un nome così banale e stupido.

Proprio come un babbano.

"Tom?"

La voce di Narcissa lo distrasse temporaneamente dai suoi pensieri cupi. Ogni volta che pensava a suo padre sentiva una rabbia incontrollabile.

"Ciao" disse Tom abbozzando un sorriso, osservando la donna in piedi accanto a lui che indossava un lungo abito nero con ricami argentati.

Era sempre elegante, Narcissa.

"Che fai qui tutto solo? Ti ho visto qui, con lo sguardo vuoto e perso..." Disse la donna con un sorriso rassicurante. "Problemi?"

Tom scrollò la testa e si portò alle labbra il bicchiere, bevendo tutto d'un sorso il liquido ambrato al suo interno.

"Stavo purtroppo pensando alla mia famiglia. Ogni tanto mi capita di pensarci e... Mi arrabbio solo..."

"Ah. Posso immaginare. Mi ha detto Lucius che i tuoi genitori non stanno più insieme?"

Tom sorrise.

"Preferirei che fossero morti, ad essere sincero" disse Tom sorridendo e Narcissa rimase in silenzio, confusa, ma poi si riprese in fretta.

"Mi dispiace molto, non tutti sono in grado di fare e crescere figli"

"Poi chi li vorrebbe davvero non può né sposarsi né poterne adottare in futuro"

Narcissa lo guardò agggrottando le sopracciglia.

"Non può sposarsi chi, scusa?" Chiese la donna.

Tom sospirò.

"Lucius si vergogna di me a tal punto?" Chiese con un sorriso Tom, ossrvando il bicchiere vuoto. "Sono gay, Narcissa. Mi piacciono gli uomini"

Tom sollevò lo sguardo su di lei che sbatté le palpebre, poi si voltò e le sue spalle si abbassarono.

"Oh. Oh cavolo. Allora sono felice di averlo fatto!" Disse la donna tornando a guardare Tom che la fissò incuriosito.

"Cosa hai fatto, se posso chiedere?"

"Hai presente la figlia degli Awles?"

Tom annuì, anche se non ricordava più mezzo nome delle persone che aveva conosciuto quella sera.

"Lucius voleva presentatela..." Disse la donna guardando Tom. "Ma ho pensato che fosse un po' troppo giovane per te... Non che tu sia vecchio, ma sai. Va ancora a scuola..."

Tom sorrise.

"Grazie, Narcissa. Mi fa strano pensare che proprio Lucius, tra tutti, volesse costringermi a conoscere... Una donna." Fissò il bicchiere vuoto. "Eppure lo sa"

Narcissa sospirò e senza pensare gli posò una mano sul braccio. Tom sollevò di scatto lo sguardo. Era la prima volta che si azzardava a compiere un gesto simile.

"Non è solo questo però. Sei... Stato distratto per tutta la cena. Qualcosa non va?"

Tom sorrise.

"Va tutto bene. Anzi. Molto bene, motivo per cui sono stato distratto..." Disse guardando la donna che aveva inclinato il capo da un lato.

"Beh..." Continuò Riddle sorridendo. "Non dirmi che non hai notato i gufi fare avanti e indietro per me"

Narcissa annuì.

"Un amore all'orizzonte?" Chiese con un sorriso.

Tom si morse il labbro.

"Sono stato tentato di portarlo qui. Ma... Ha preferito restare a scuola" disse Tom, il cuore che batteva come una furia nel petto.

Era la prima volta che ne parlava con qualcuno.

"È un professore?" Chiese.

"È un mio studente...." Disse, poi si affrettò ad aggiungere. "È all'ultimo anno, ha diciassette anni. È maggiorenne" come a volersi difendere.

"Oh! Bene! Beh... L'amore è amore, no? L'importante è che ci sia stata la scelta da parte di entrambi. Purtroppo non tutti possono essere felici di questo...." Disse Narcissa e Tom la guardò.

"Come mai, se posso?"

Narcissa sospirò, stringendosi nelle spalle.

"Mia sorella, Bella, è stata un po' costretta a sposarsi con un uomo che non conosceva bene, solo perché nostro padre lo ha scelto per lei. Non è molto felice. Ecco perché mi sono preoccupata quando Lucius voleva presentarti quella ragazza..."

Tom sorrise.

"Ma anche se me l'avesse presentata non penso saremmo andati molto lontano. Non mi interessa più cercare nessuno, ormai. Sono felice così. Mi rende felice..." Disse Tom sorridendo.

Sorrideva davvero tanto ultimamente.

"Cosa ti rende felice?" Chiese Lucius entrando all'improvviso nel salone, accompagnato dal resto degli ospiti.

"Il Natale! Adoro il Natale!" Disse Tom con un ampio sorriso, guardando Narcissa.

Sperava che la donna potesse finalmente coronare il suo sogno e diventare madre.

Lui non avrebbe potuto, anche se lo avrebbe desiderato ardentemente, e quel diritto mancato lo devastava dentro in modi che erano impossibili da spiegare a parole.

Aveva bisogno di Peter. Aveva bisogno del suo sostegno e crearsi una famiglia con lui.

La famiglia tanto desiderata quando era un bambino.

NOTE: chiedo scusa per il capitolo breve, ma oggi non sto molto bene ma ormai stamattina avevo iniziato a scrivere e lasciarlo a metà non mi piaceva. Mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato. A presto, Galaxy ✨

~Peter/Tom~ La mia Punizione (Malandrini In Estate 3)Where stories live. Discover now