Capitolo 30 " Qualche settimana dopo"

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Qualche settimana dopo
" Perché dobbiamo lavorare?" Mi chiese Steve.
" Io perché devo andare al college e devo trovare dei soldi con cui pagare la retta e tu perché ha già finito il liceo e non andrai al college"
Ormai io e Steve stavamo insieme da qualche settimana.
Tutto andava bene tra di noi e finalmente eravamo riusciti a capire cosa provavamo l'uno per l'altra.
" Hai ragione"
" Io ho sempre ragione" dissi passando la piastra su una ciocca di capelli.
Mi trovavo in camera mia e stavo finendo di prepararmi per un colloquio di lavoro.
Dopo l'incendio avvenuto allo Starcourt Mall la mia vita era tornata come era prima.
Tutte le persone a cui volevo bene erano finalmente salve e il Mind Flayer era finalmente morto.
Hopper e mia madre stavano insieme e lui e Undici si erano trasferiti a casa nostra.
Io avevo parlato alla mia famiglia del mio rapporto con Steve.
Jonathan all'inizio non sembrava essere d'accordo ma dopo un po' ci aveva fatto l'abitudine.
Sapeva che non avrebbe potuto fare nulla per separarci.
" È la terza volta che passi la piastra su quella ciocca, sono sicura che va bene" disse Steve risvegliandomi dai miei pensieri.
Appena mi accorsi di ciò che stavo facendo spostai subito la piastra.
Passai una mano sui miei capelli per paura di averli bruciati.
Fortunatamente erano salvi.
" Sono solo nervosa"
" Non devi esserlo, andrà tutto bene. Ti assumeranno sicuramente, sei la persona più adatta per svolgere qualunque tipo di lavoro" disse lui cingendomi i fianchi.
" È solo che se non ottengo non potrò andare al college. Andarci è il mio più grande sogno, fin da quando sono piccola e non posso rinunciarci"
" Tu ci riuscirai. Tu andrai al college, ne sono sicuro"
Mi girai e lo baciai.
" Grazie"
" Mads, la piastra".
Mi voltai e staccai immediatamente la spina.
La piastra bollente stava per fondere un contenitore di plastica.
" Diamine, sono un disastro"
" No, non lo sei. Dovresti solamente capire che non sei una macchina e imparare a fare una cosa per volta"
" Già, hai ragione"
" Io ho sempre ragione"
Lo baciai di nuovo.
" Ti amo idiota"
" Ti amo anche io Mads"
A sentire quell'appellativo un brivido mi percorse la schiena.
Quella era la mia reazione ogni volta che lo sentivo pronunciare quella parola.
Nessuno mi chiamava così, solo lui.
Per questo era speciale.
In quel momento qualcuno aprì la porta.
" Oh, scusate" disse una voce alle nostre spalle.
Era Undi.
" Confondo ancora le porte delle stanze"
" Non preoccuparti Undi"
Lei richiuse la porta e io mi voltai nuovamente verso Steve.
" Mi sembra così spaesata a volte, mi dispiace per lei. Fa molta fatica ad ambientarsi nella nostra realtà" dissi
" Già, non deve essere facile"
Mi staccai dalla sua presa.
" Ora devo finire di prepararmi"
" Ehi, dovresti passare più tempo con il tuo amorevole e stupendo ragazzo"
" Stiamo sempre insieme e poi sono qui, semplicemente non ti guardo in faccia"
" Ma tu non hai bisogno di truccarti o di sistemarti, sei stupenda così"
Un brivido mi percorse la schiena.
" Si invece, ne ho bisogno se voglio sembrare una persona affidabile"
" Ma tu lo sei comunque"
" Devo fare una buona impressione"
" Non puoi preparati dopo? Abbiamo ancora moltissimo tempo "
Lui mi cinse la vita di nuovo.
Un altro brivido mi percorse la schiena.
In quel momento qualcuno aprì la porta
" Ehi, voi due, smettete di fare i piccioncini davanti a me" disse Robin.
" Non dovete costantemente ricordarmi che sono single"
" Ciao Robin" dissi.
" Ciao Madison, sei già diventata esaurita sopportando questo idiota?" disse lei prendendo il mio mascara.
" Ti sento, lo sai vero?"disse Steve.
" Si, lo so "
" Smettete di litigare" dissi continuando a truccarmi.
" Come fai a saperti truccare così bene?" Mi chiese Robin.
" Anni e anni di pratica"
Dopo aver finito mi guardai allo specchio.
" Ho un'aria professionale?" Chiesi.
" Sicuramente più di noi due" disse Robin.
" Sei bellissima Mads, non devi preoccuparti" disse Steve.
" Grazie" dissi arrossendo davanti allo specchio.
" Sapete che io sono qui?" Chiese Robin.
" Si, è difficile non notare la tua presenza Robin" disse Steve.
" Io non riesco a sopportarvi entrambi, quindi smettetela" dissi.
Mi sedetti sul letto accanto a Steve e aspettai che Robin finisse di prepararsi.
Partimmo da casa mia un quarto d'ora prima.
Ero parecchio nervosa.
Iniziai a battere il piede nervosamente.
Steve appoggiò una mano sulla mia gamba e io mi tranquillizzai.
" Andrà tutto bene, non riusciranno mai a trovare qualcuno più professionale e organizzata di te. Devi solo stare tranquilla"
Dopo poco arrivammo lì.
L'unico disposto a offrire un posto di lavoro a tre ragazzi di diciassette, diciotto e diciannove anni era una videoteca.
Potevo sembrare strana tutta quella agitazione da parte mia, ma quella era la mia unica possibilità, altrimenti non mi sarei potuta laureare.
Entrammo nel posto e trovammo il proprietario del negozio.
" Quindi siete voi tre quelli interessati a lavorare qui?"
Annuii.
Lui ci chiese delle nostre esperienze lavorative.
" Per la cronaca non ci hanno licenziato, semplicemente c'è stato un incendio che ha distrutto il posto dove lavoravamo prima" dissi.
Poi ci chiese i nostri tre film preferiti.
Risposi senza esitazione.
Avevo visto moltissimi film e avevo ben chiari i miei preferiti.
" Bene, voi due siete assunte" disse rivolto a me e a Robin.
Tirai un sospiro di sollievo.
" Tu no" disse rivolto a Steve.
Robin cercò di convincerlo dicendogli che Steve avrebbe portato moltissimi clienti e che le ragazze sarebbero venute solo per vedere lui.
La fulminai con lo sguardo nonostante sapessi che stava dicendo la verità.
Normalmente tutte si fermavano a guardarlo.
Alla fine venne assunto anche lui.
" Visto, ci sei riuscita" mi disse Steve.
Annuii.
" Ehi, qualcosa non va?"
" Ne possiamo parlare dopo, da soli"
" Certo"
Portammo Robin a casa e andammo a casa di Steve.
" Cosa è successo?"
" È riguardo a quello che ha detto Robin prima"
" Tu non devi preoccuparti di nulla, lei lo ha detto solo per trovare un modo per farmi assumere.
Sai che non guarderei mai nessun'altra apparte te.
Ti amo più di qualsiasi persona al mondo.
Hai questi dubbi perché non ti fidi di me?"
" Certo che mi fido di te, non mi fido degli altri però"
" Tu devi solo fidarti di me, del resto non devi preoccuparti"
Lo abbracciai
" Scusa se a volte sono paranoica"
" Non devi scusarti per ogni cosa. Tutti abbiamo dei difetti. Tu ne hai pochissimi e sono quasi impercettibili. Sei perfetta così come sei. D'ora in poi non devi scusarti più per nulla"
" D'accordo"

Spazio autrice
Manca pochissimo alla fine di questa storia e io ancora non riesco a crederci.
Non vorrei finirla mai ma purtroppo la loro storia si deve concludere prima o poi.
Penso che il prossimo capitolo sarà l'epilogo.
Se volete dei capitoli extra potrei pensarci ma sarebbero comunque pochi, ho già preparato alcune trame per altre storie sempre su Stranger Things.
Spero che possano interessarvi anche quelle.
Devo ancora scegliere quale sviluppare per prima, probabilmente lascerò scegliere a voi.
Sono molto simili tra loro ma hanno delle caratteristiche diverse.
In quale stagione vorreste che fosse ambientata?

𝗟𝗢𝗩𝗘 𝗠𝗔𝗗𝗘 𝗠𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗭𝗬|| Steve HarringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora