6. Dames and Knights

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Ormai sono tre giorni che ogni pomeriggio siedo sotto il ciliegio

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Ormai sono tre giorni che ogni pomeriggio siedo sotto il ciliegio.
La Signora Lindsay non mi accompagna più ma continua le sue faccende domeniste, ogni volta che la incontro non manca uno scambio di saluti dolcissimi.
Credo sia l'unica figura amorevole che c'è in questa in casa, è un puntino bianco in mezzo al nero. Mi trattengo sempre dal chiederle se qui è sempre stato così, cupo e tetro. Un'atmosfera che trasmette solo preoccupazione, serietà e un pizzico d'ansia. Non c'è spensieratezza nei Dobermann che girano all'esterno con le proprie guardie per sorvegliare, non c'è freschezza nelle piante e nelle siepi alte e di un verde scuro che fungono solo da barrierra per l'esterno. E paradossalmente non c'è felicità che trasmette questo albero di ciliegio solo e triste in ettari di giardino.

Come dicevo, sono seduta sull'erba a leggere Credence della Douglas. La Devil's Night l'ho finita due giorni fa così ho chiesto a Ryan di portarmi qualche altro libro visto che di tecnologia non se ne parla proprio.

È ironico il fatto che abbia scelto un libro che parla di una ragazza chiusa per mesi in una casa con suo zio - non di sangue - e i suoi cugini. Ma forse sarà stata solo una coincidenza e lo avrà preso per esclusione dato che è scritto dalla stessa autrice dell'altro.

Continuo a sfogliare le pagine imbattendomi di tanto in tanto in scene che mi costringono a chiudere il libro per l'imbarazzo, altre per il nervoso e altre per l'eccessiva felicità.

Mi rendo conto che il tempo passa perché il calore del sole si affievolisce e la luce inizia a scomparire. Oggi c'è un tramonto da far invidia alle palette dei pittori. È di un arancione acceso, sembra quasi che il cielo stia per prendere fuoco, le nuvole creano contrasti di colori da lasciarti a bocca aperta. È tutto così meraviglioso che mi maledico di non avere un cellulare per immortalare questo spettacolo.

E mentre ho gli occhi rivolti verso il cielo, un sorrisino stampato in volto, il libro fra le gambe piegate mi sento, per un secondo, un millesimo di secondo, in pace.
Ma basta il rumore dei passi sulle foglie cadute a ridestarmi dai pensieri, all'inizio non mi volto pensando sia una delle guardie che gironzolano qui intorno, ma quando mi rendo conto che si stanno facendo sempre più vicini capisco che qualcuno sta venendo verso di me.

<<Signorina Nicole>> alzo gli occhi verso la governante che è in piedi accanto a me e mi osserva dall'alto.

Le faccio una piccola occhiataccia, è una settimana che le dico di chiamarmi solo Nicole ma proprio non ce la fa, alla fine mi sono arresa.

<<Signora Lindsay, mi dica è successo qualcosa?>>

<<Oh niente di grave, se gentilmente può rientrare. In camera la aspettano una serie di abiti che può scegliere ed indossare per stasera. Il Signor Grayson ha indotto Prima Cena e lei è invitata>>

Cosa?

<<La Prima Cena? Cos'è la versione contorta della Bibbia? E perché dovrei indossare un abito per una cena?>>

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