CAPITOLO 3

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Capitolo 3

"E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi. Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa, ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata".

Khalil Gibran



Alla fine della lezione di Trasfigurazione di qualche settimana dopo, la professoressa McGranitt, in tono alquanto spazientito, richiamò l'attenzione dei suoi studenti scoccando sguardi furenti a tutti coloro che seguitavano a fare chiasso.

«Se avete finito di comportarvi come una mandria di animali da cortile, vorrei annunciarvi un'iniziativa alquanto importante. Si avvicina il Ballo del Ceppo: alcuni di voi, come immagino, ne avranno sentito parlare... Ebbene è una tradizione strettamente legata al Torneo Tremaghi. È un'opportunità per tutti noi di conoscere meglio i nostri ospiti. Ora, potranno partecipare al ballo solamente gli studenti dal quarto anno in poi, ma è possibile invitare anche studentesse e studenti più giovani, qualora lo riteneste necessario».

Inevitabilmente, risate allusive e vezzose si innalzarono tra le ragazze più entusiaste e impazienti. La McGranitt le ignorò e proseguì con il suo annuncio.

«È di rigore un abbigliamento consono e formale. Il ballo avrà inizio alle otto della sera di Natale, e finirà a mezzanotte, nella Sala Grande. Tuttavia...»

La professoressa fissò autorevole uno ad uno i suoi studenti.

«Il fatto che divertirsi sia un diritto non autorizza nessuno, e ripeto nessuno, a comportarsi in maniera riprovevole. Non permetterò a uno studente della mia casa di mettere in imbarazzo la nostra scuola; pertanto, vi invito a usare il buon senso e ad apprezzare la fiducia che l'intero corpo insegnante ha deciso di riconoscervi».

La campana suonò e ognuno si preparò a lasciare l'aula con il solito trambusto.

In quel momento, sedendo alla sua scrivania, la McGranitt puntò lo sguardo su Harry.

«Potter, tu resta. Devo parlarti».

Harry si avvicinò alla cattedra colto alla sprovvista, passando in rassegna tutto ciò che di sbagliato poteva aver fatto dall'inizio della lezione, ma non gli venne in mente nulla.

La professoressa attese di essere sola con lui e poi parlò.

«Potter, i campioni e i loro partner dovranno aprire le danze».

Harry sgranò gli occhi.

«Quali partner?»

«I partner per le danze che voi campioni dovrete avere».

«Non dobbiamo. Non io, professoressa. Io non ballo».

«Oh, tu balli eccome», aggiunse la McGranitt gelida.

«La tradizione vuole che i campioni aprano le danze. Non sono ammesse proteste, se non fosse chiaro».

Harry immaginò le situazioni più disparate, la Sala Grande addobbata di tutto punto, lui vestito da demerino e la sua ragazza, terribilmente brutta, conciata come zia Marge il giorno di Natale.

«Professoressa, ballare non fa per me, dico su serio...»

«E io ti dico che lo farai, Potter, e non intendo ripetermi».

Il pensiero di dover trovare una ragazza per il ballo gli causò immediatamente un terribile mal di stomaco.

Avrebbe potuto invitare Hermione, magari Chloe, oppure trovare il coraggio di invitare Cho. Se lei lo avesse rifiutato, infine, forse poteva azzardare un invito a Rhea che aveva sempre un profumo buonissimo. Le opzioni erano tante e il risultato imprevedibile.

Destined -The Hogwarts Saga Book one. The OriginDonde viven las historias. Descúbrelo ahora