capitolo X - ho ancora gli incubi, mamma

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Grace

<<Cosa ti turba, piccola?>>

<<Ho paura mamma>> pronuncio con il viso abbassato e la voce grigia.

Percepisco la sua mano calda posata in modo innocuo sopra la mia, mentre delicatamente muove alcune dita come per accarezzarla. Non la guardo. Tengo gli occhi puntati sul telo mentre tra le dita della mano destra stringo una piccola margherita. Ho in mente di infilarla sulla corona di fiori bianchi che porta la mamma sulla testa, così da farla sembrare di più una fata.

<<Di cosa hai paura Grace?>> domanda lei guardandomi in viso.

Subito dopo aver ascoltato le sue parole, alzo la testa e la osservo con le sopracciglia abbassate, gli angoli della bocca inclinati di poco verso il basso e un turbato broncio in faccia.

<<Stanotte ho fatto un incubo orribile!>> esclamo subito rannicchiando le dita verso il palmo della mano sotto la sua <<Sono uscita dalla mia camera con Mike ed erano tutti spariti! Ho guardato ovunque e non c'era traccia delle tate e nemmeno di te e papà! Ho corso per tutto il castello perché non ti trovavo... pensavo che mi avessi abbandonato, da sola, nel castello>> concludo con tono affranto abbassando nuovamente il viso.

Non mi piacciono gli incubi, rovinano i sogni e invece di farti dormire tranquillamente ti obbligano a restare vigile e teso. Negli incubi la pace non esiste e io amo la pace. Ho sempre paura che quando faccio un brutto sogno poi scopro che quella è la realtà e non frutto della mia immaginazione. Ho paura di essere presa dai mostri o di essere abbandonata come un giocattolo. Questa mattina mi sono svegliata abbracciata a Mike ed ero tutta rannicchiata con i muscoli tesi e il cuore mi batteva forte, come se avessi appena finito di correre per tutto il castello. Ho cercato di tranquillizzarmi sentendo il rumore dei piatti riecheggiare dall'angolo colazione in tutta casa e le tate parlare tra di loro in modo animato.

Le nostre paure possono veramente seguirci ovunque noi andiamo?

<<Abbandonata?>> domanda per poi scoppiare in una fragorosa risata.

Mi volto verso di lei più imbronciata e infastidita di prima, ma non riesco a smettere di guardarla ridere come una bambina mentre inclina la schiena all'indietro e posa una mano sul suo petto, non interrompendo quel tocco unico con l'altra.

<<Come potrei mai lasciare la mia principessa da sola in questo enorme castello insieme ai suoi sciocchi incubi?>>

Mi guarda dolcemente, mentre io resto in silenzio e unisco le sopracciglia in una espressione disorientata. Rilasso la mano sotto la sua, percepisco il mio cuore iniziare a battere più velocemente e le lacrime salire agli occhi dalla confusione di tutte quelle emozioni che mi stanno circondando. Solo il pensiero di quel sogno mi fa venire voglia di correre tra le braccia dei miei genitori cercando dell'affetto fisico, del calore che possa farmi sentire a casa e non sola nella mia casa.

<<Piccola mia, c'è una cosa sola che ti vorrei insegnare prima che tu cresca troppo in fretta>> la guardo in viso con gli occhi lucidi, mentre sento le sue dita accarezzare dolcemente le mie e il suo tono di voce farsi più deciso <<è quella di far crescere i tuoi sogni e di come riuscirli a realizzare... e nel caso in cui si trasformassero in incubi, è a quel punto che devi saperli affrontare>>

<<Grace! Rispondetemi! Vi sentite bene?>> esclama Juri con un tono di voce poderoso.

Sbatto gli occhi più volte vedendo il viso del Duca mischiarsi con le mie lacrime che iniziano ad annebbiarmi la vista. Ritorno alla realtà. Percepisco il mio respiro diventare sempre più agitato e la bocca contrarsi in una smorfia di tristezza, mentre continuo a percepire sulla mia mano quel dolce calore nostalgico. Sposto lo sguardo sulle nostre mani ancora unite e in un attimo ritiro la mia verso il petto come se avessi appena toccato la fiamma di una candela e mi fossi scottata con la sua vampata intensa di calore.

Doing It All For LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora