Il bar

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In fondo ognuno di noi tenta di assomigliare all'altro per annullare quel senso di inadeguatezza che ci rende così tristi e vuoti, privi di quella volontà d'esistere che il perché profondo dirige e conduce. Così pensavo, stringendo piu forte il volante della mia auto come se esso significasse tenere salde le redini di un'esistenza sempre più traballante. Il viale alberato rumoreggiava al tocco tiepido del vento, chissà cosa voleva dirmi. Forse era colpa mia, della maledetta indifferenza che, oramai, controlla e sottomette la mia vista. La condanna che mi ha fatto perdere ogni cosa. Ero solo. Avrei dovuto cercarti, mostrarti che l'amore non si riduce a un gioco di sguardi, ma si tuffa nell'abisso ed è nell'oscurità esce vincitore. Ed io, che nel buio non ho trovato altro che polvere, inganno il tempo colmendo un buco di lacrime. Mentre la mia testa quasi si estranieva dalla realtà per struggersi nelle sue crudeli fantasie, sentii la mia macchina ondeggiare pericolosamente. Ripreso il controllo, capii che non restava altra soluzione che fermarmi. Decisi, quindi, di girare per un Autogrill lì vicino. Chiamai l'assistenza ma non rispondeva nessuno, giustamente era tardi e nessuno sarebbe venuto di lì a poco.

"Spero ci sia qualcosa da mangiare almeno" dissi tra me e me.

Quell'Autogrill sembrava disabitato da anni, se non fosse stato per tutti quei neri con tutta l'aria di spacciatori che quasi parevano attendermi all'entrata. La loro espressione corrucciata e il loro vociferare a bassa voce non lasciavano presagire nulla di buono. Contrariamente alle mie aspettative, uno di loro mi accolse con un bianco sorriso sospingendo la porta per farmi passare. Le luci soffuse degli interni mi impedivano di muovermi: dov'ero capitato? Per fortuna una scritta al neon indicava un bar ancora aperto. Convinto di non trovare nessuno in quel luogo fatiscente e dimenticato da Dio, entrai con la sola intenzione di chiedere un caffè e rimettermi in viaggio il prima possibile. Appena aperta la porta, il barista mi salutò a voce alta e mi invitò ad accomodarmi con gli altri clienti.

Barista: "Benvenuto amico, stavamo facendo un gioco vuoi prendere da bere e unirti a noi?"

Io: "Va bene. Però solo un caffè che devo guidare ed è già molto tardi".

Barista: " Non ti preoccupare, qui il tempo scorre più veloce di quanto pensi".

Mi servì il caffè e mi presentò agli altri componenti del gruppo: Camilla, Vincenzo, Benedetta, Marco e Alessandro. Il barista si chiamava Simone: era un uomo alto, con grossi baffi che cadevano sulla guance ruvide e invecchiate. Camilla e Benedetta sembravano le classiche norvegesi con gli occhi azzurri e una corpuratura muscolosa, accompagnata dalla pelle leggera e candida come la neve. Gli altri ammetto non li notai nemmeno, dal momento che Benedetta aveva rubato in un istante tutta la mia attenzione:

Benedetta: "Sei carino,vediamo se sei anche intelligente. Pensi di potermi battere a questo gioco?"

Io: " Puoi stare tranquilla, anche se non so giocare imparo velocemente."

Simone: "Allora ragazzi ripetiamo il gioco per il nuovo arrivato. Ognuno di voi deve scrivere una frase su un foglietto riguardante un evento della sua vita senza farsi vedere e gli altri devono indovinare di chi si tratta. La persona del gruppo che indovina vince da bere."

Iniziai a scrivere la mia frase. Sentii Benedetta iniziare a toccarmi sempre più vicino all'inguine. I pantaloni mi calzavano sempre più stretti e il desiderio di baciarla mi travolse. Nemmeno feci in tempo a consegnare il mio fogliettino che le nostre labbra si sfiorarono, la sua lingua circondò la mia e le sue mani graffiarono e strinsero la mia schiena. Si alzò, mi guardò, aveva gli occhi rossi di rabbia. Un urlo disperato interruppe la musica: " Che cosa hai fatto? Perché hai lasciato le cose a metà?"

Mi accorgo del mio bicchiere riempito solo per metà. Lei lo prese e me lo stava per lanciare addosso, quando Simone le si piazzò davanti.

Simone: " Benedetta calmati, non è successo niente adesso lo vado a riempire di nuovo. "

Il confine dell'esistenzaUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum