Parte seconda

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Camminavo per la via con la mano appoggiata al manico della mia pistola. Mai ero passata per quella via, probabilmente perché sarei diventata una furia e avrei ucciso chiunque mi si ponesse davanti. Quindi pure innocenti. Eppure sembrava stranamente... tranquilla. Due uomini, sulla trentina entrambi, fecero un breve inchino in segno di rispetto. Alcuni erano soliti farlo perché mi temevano e con buone ragioni. Alcuni invece, lo si leggeva negli occhi, provavano simpatia ed ammirazione, la maggior parte donne, nei miei confronti. La sabbia della strada mi imbrattava gli stivali ad ogni passo per quanto era dissestata e malconcia. Feci per scuotere via i granelli dai miei stivali di pelle, e fu in quel momento che mi accorsi che alcuni uomini accanto ad un carro mi stavano fissando con una certa antipatia. Me lo aspettavo, d'altronde. Sempre con la mano appoggiata al manico della mia pistola attesi che si avvicinassero, e incredibilmente lo fecero. "Idioti", pensai.

Uno di loro si portò ad un metro di distanza da me. « La Signora dalle Dita Rosse. Vi stavamo aspettando. »

« Bene », risposi io. « Cosa cazzo volete? »

« Sappiamo perché siete qua. »

« Quindi sapete che fra poco le vostre teste imbratteranno la sabbia, giusto? Fatti da parte. »

« Con calma, milady, con calma. Riguarda quella sgualdrina che certi individui hanno rapito. Sapevamo che il caso vi sarebbe interessato. E sappiamo che conoscete la verità, se no non sareste così tesa. »

« La verità? » sbuffai io. « E quale sarebbe questa verità? » lo sfidai io.

« Che è una vicina ai Diavoli. Tutti lo sanno qui nella via. » Sbarrai gli occhi, come se in quello stesso istante lo avessi voluto squartare vivo. In effetti lo volevo fare. Lo superai con disinvoltura, quando all'improvviso i suoi uomini mi accerchiarono . « Non vogliamo morire. Non oggi », ringhiò lui. « Possiamo aiutarti. So che vorresti fare un massacro in questo momento ma questa situazione è scomoda pure per noi. »

« Non ho bisogno del vostro aiuto. » Con un veloce movimento del piede feci cadere tre dei suoi uomini davanti a me e scattai in avanti. Mi girai e sguainai il pugnale. « Andatavene. Adesso. »

« Ehi, ehi, con calma tesoruccio », fece con una strana calma il loro capo. « Ti ho detto che non vogliamo morire, non per mano tua. Ma neanche farci massacrare da quell'essere, o chiunque le fosse vicino. La voleva uno stregone, sapeva che era una di loro, e voleva i suoi poteri. Sappiamo dov'è lui, ma non sappiamo adesso dov'è lei. Ipotizziamo che la stia tenendo nascosta. »

"Vogliono veramente aiutarmi", ammisi a me stessa. Ma non mi fidavo di loro, non mi fidavo di nessuno tranne di quei due che adesso stavano a casa mia. E le mie guardie. « Dov'è? » Con cautela rinfoderai il pugnale.

« Finalmente possiamo ragionare. » I suoi uomini si sparpagliarono, evidentemente quella tattica pensava mi avesse fatto abbassare la guardia. Ciò andava a confermare la mia idea che gli uomini fossero inferiori intellettivamente, delle stupide scimmie dalla testa bacata. Si avvicinò a me, stavolta con meno spavalderia e con più cautela. « Dopo che lo stregone è riuscito a stordirla l'hanno portata non troppo lontano da qui. Se segui il confine e salì verso est, e ti dirigi verso la piazza del mercato, dovresti trovarti poco più in là ad un incrocio. Prendi la via a sinistra e continua a salire, per poi trovarti su una collinetta. La sua torre è proprio sul crinale. Sprofonda nella terra come fosse un tutt'uno con essa, e siamo certi che sia piena di segrete e chissà cos'altro. » Tirò un sospiro di sollievo.

Sbuffai. « Ti ringrazio. » Senza degnarlo di un altro sguardo mi girai e feci per allontanarmi. Sentii qualcosa colpirmi, ma non era né una freccia né altro: d'altronde l'avrei previsto dalla loro postura e dal loro linguaggio del corpo prima che mi girassi. Mi sorpresi del fatto che era una sacca di monete bella piena. « E queste? » La presi da terra e la conservai nella mia borsa.

La Signora dalle Dita RosseWhere stories live. Discover now