Capitolo 3 (Aggiornato!)

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All'improvviso una voce parlò dalle casse che si trovavano in alto nei quattro angoli della stanza ed al centro dei muri. Tutti gli alunni dovevano riunirsi nell'aula magna ma io, essendo nuovo, non sapevo assolutamente dove si trovasse.  Non mi ero neanche preoccupato di dare un'occhiata alla cartina dell'edificio che stava in camera nostra.
Kevin si alzò e all'entrata della mensa, come se fosse un maggiordomo, mi indicò dove dovessi andare.

L'aula magna era più grande della mensa e vedere tutti gli studenti seduti vicini, indipendentemente dal proprio dormitorio, faceva sembrare che il numero dei ragazzi fosse aumentato.
Di fronte a noi il palco era allestito con delle sedie e un leggio con un microfono sopra che finalmente venne usato da un signore che richiamó la nostra attenzione schiarendosi la voce.
-Buon pomeriggio a tutti e benvenuti, o bentornati, alla Jason Jay Arson High School. Per chi non mi conoscesse, sono il preside, nonché ex alunno di questo liceo maschile, Arthur Manson.
Il preside continuò il suo discorso abbastanza noioso. Si presentò anche il vicepreside, Joseph Manson e altre persone che da quanto capii erano i finanziatori della scuola. Non seguì per niente i loro discorsi e preferii perdermi con lo sguardo tra i 5 stemmi dei dormitori si trovavano su degli striscioni piazzati sopra al palco finché... lui ricomparve!

I quattro passi che fece per salire gli scalini dal palco rimbombarono nella stanza. Se prima si poteva sentire il brusio delle conversazioni di ogni studente, quando fu il suo momento, si sentiva solo il rumore assordante del silenzio.
Poi si avvicinó al microfono.
-Buon pomeriggio. Il mio nome é Eric Jay Arson. Frequento questa scuola da 3 anni e faccio parte dei Red Birds. Oggi sono qui a parlarvi solo come rappresentante di mio padre, Edward Jay Arson, finanziatore della scuola e anche uno dei pronipoti del fodatore di questa scuola. Purtroppo per alcuni problemi quest'anno non ha avuto la possibilità di essere presente alla cerimonia di apertura, ma spera che ognuno di voi possa passare un sereno anno scolastico e ricordatevi: l'impegno di ciascuno é importante per la scuola. Grazie per la vostra attenzione.
Subito partì un lunghissimo applauso. Tutti sembravano essersi svegliati dal loro letargo d'indifferenza verso la cerimonia e avevano ascoltato solo le sue parole. Io mi limitai solamente a seguire Eric con lo sguardo che tornava al suo posto in prima fila e veniva "lodato" dai suoi amici. L'unico che non applaudii fui io e anche Kevin  rimase abbastanza indifferente.

La cerimonia era finita e appena uscimmo dalla sala vedemmo "il nostro eroe" che continuava il suo show abbracciando una ragazza più bassa di lui, dai capelli marroni chiaro lunghi, con la frangetta e gli occhi marroni.
Come mi spiegò il mio compagno, quella ragazza non poteva essere altri che il capitano delle cheerleader (sarebbe stato troppo scontato essere fidanzato con una ragazza "normale").

Eric, in una sola giornata, era riuscito a diventare la persona più insopportabile che avessi mai incontrato e sperai di non doverci mai avere a che fare.
Così, con questi pensieri, ritornai in camera con Kevin.

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