Capitolo 18

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Erano entrambi distesi sul divano, sotto ad una coperta, intenti a coccolarsi, le braccia di Ham erano incollate intorno al collo di Mike, e quest'ultimo se lo teneva praticamente spalmato addosso con le braccia fatte passare sotto la schiena. Mentre la televisione continuava a cambiare programma, ma nessuno dei due era intenzionato a prestargli attenzione. Troppo presi, invece, a guardarsi.

Era un continuo di mani che si toccavano e intrecciavano. Baci non più trattenuti. Punte di nasi che si sfioravano. Tutto quel calore corporeo stava riscaldando quel inverno che, aveva da poco bussato alla loro porta.

« La trovo bella la tua costante presenza. Me ne sto abituando oramai » gli aveva sussurrato ad un millimetro di labbra.

Ham gli aveva spostato una ciocca di capelli che gli era ricaduta dagli occhi e lo attirò a sé da dietro la nuca « È una nuova abitudine » gli aveva risposto sorridendogli.

«Vedi di non romperla allora ».
Mormorò Mike, mentre aveva preso a regalargli piccoli baci sulla guancia. Sulla punta del naso e infine sulla fronte, dove con una mano gli aveva alzato la frangetta. Attraverso la sua pelle poteva sentirla bruciare come la propria. Come se fossero stati sotto l'effetto di qualche sortilegio strano.

Mentre in quel momento a parlare per loro furono i battiti del loro cuore.

« Voglio fare l'amore con te ».
Aveva mormorato una volta fattosi serio. Ma gli occhi tradivano soltanto una macchia di emozioni contrastanti.

Ma anche se, l'avevano detto, sapevano perfettamente entrambi, che non era ancora il momento.  Frenati, alla fine si accontentarono a starsene abbracciati solamante così. Stretti in quella nuova unione di anime. Due collisioni di un cuore solo e respiro.

***

Erano pronti, ma qualcuno aveva deciso di intrattenergli bussando alla porta. Mike sbuffando andò ad aprire. Ma davanti altro  non vi trovò che due guardie, con in mano un mandato.

« Siamo stati mandati qua per parlare con Hamura. Oggi dal capo supremo, ci è stato conferito il compito di segnalarvi che da oggi, tu, Miyake, sarai liberato dal tuo compito e di riportare il ragazzino a casa » e il contratto venne srotolato sfilando sotto gli occhi cupi di Mike.

Ed ecco che, tutto ancora una volta andava in frantumi. Proprio quando iniziava a seguire una strada, poi di conseguenza si ripeteva lo stesso svolgimento. L'allontanamento. Non voleva. Ma a quanto pareva doveva mettere da parte ciò, che voleva lui e mettere per primo la vita del più piccolo. Quello non era il suo posto. Lui non faceva parte del suo ultimo branco. Erano degli Alpha Tigrati, del tutto differente dalle altre stirpe. Lui invece faceva parte della stirpe del sole. Un popolo che viveva lontano da lì. Sconfinato da qualche altra parte e magari a casa aveva anche qualcuno che lo stava aspettando. Quindi che diritto aveva su di lui ? Con quale coraggio e permesso poteva intrattenerlo lì, se poi non sapeva nemmeno dare un nome a quei sentimenti? Sarebbe stato solamente puro egoismo. Dettato dall'istinto di proclamare la sua appartenenza.

Come se sentitosi chiamato, Ham captò il suo nome, dopo avere ascoltato, si era avvicinato a loro, intenzionato a dire la propria. Il suo viso era tranquillissimo aveva già pronta la sua decisione per farla esporre.

Gli si era accostato davanti e gli aveva poi afferrato la comicia, guardandolo negli occhi, cercando di trasmettergli ciò che sentiva.

« Non voglio lasciarti Mike - Kun. Non sto dicendo che rinuncerò alla mia famiglia. Domani stesso andrò a visitargli e parlargli di te. Quindi se mi vuoi ancora, mi permetterai di starti  ancora accanto ? » gli aveva chiesto diretto ma dolce pregno di qualche sofferenza nella voce.

Un' improvvisa luce aveva inondato i suoi occhi riavviandogli. La sua bocca si era dischiusa e nel petto aveva sentito il cuore bussargli.

« Io non ho mai detto di non volerti. Ma non sono ancora pronto a lasciarti andare. Posso sembrare egoista. Ma questa parte prevale sulla parte razionale. E non posso farci niente » e con questa confessione, ignorando i due presenti, Ham spinto da un incontenibile frenesia gli si era gettato addosso. Ci stette un po' Mike a rielaborare il ciò, ma dopo un secondo aveva ricambiato il gesto prendendolo da sotto il sedere, facendogli così avere il modo di potergli fare allacciare le braccia intorno al bacino.

Sentitosi di troppo, i due si apprestano a congedarsi lasciando ai due la loro intimità.

« Grazie per essere rimasto ».

« Grazie a te per non avermi lasciato andare » gli aveva risposto il più piccolo, accettando quelle labbra che erano in cerca delle proprie, dandogli così il tempo di congiungerle in un bacio passionale fatto di lingue che danzavano tra loro e scambi di saliva.

Questa volta la loro strada sembrava avergli ascoltato dandogli finalmente quella libertà ricercata. Non c'era più la paura di perdersi, ora stretti in quel modo. Ma una nuova consapevolezza. Che in qualunque modo si sarebbero  corso i fatti. Si sarebbero ritrovati, anche in un altro universo diverso da quello che gli avrebbe destinato la vita.

Nota Autrice : siamo giunti alla fine di questa storia. Il prossimo sarà l'epilogo, non sarà nemmeno lungo, ma solo il giusto neccessario per dargli ancora più tempo prima di dirgli addio qui.

Sin dall'inizio, avevo pensato di creare una slice of Life. Qualcosa di molto semplice e corto per non fare annoiare. Spero vi sia piaciuta ugualmente. Detto ciò ci rivedremo con l'epilogo :)


 L'ultima stirpe degli Alpha tigrati  / TerminataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora