94 - non m'interessa più niente

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Per Simone, quella sera era stata la più brutta della sua vita, dopo aver saputo della morte di suo fratello gemello Jacopo.
Dante e Anita (con Manuel), dopo essersi fidanzati, furono invitati da Dante a stabilirsi definitivamente a villa Balestra, per evitare ad Anita di pagare l'onerosissimo affitto di casa. Erano tutti seduti a tavola, a cena, quando Dante chiese ai ragazzi:

D: "adesso che avete finito il liceo e vi state godendo le vacanze estive, cosa vorrete fare all'inizio del nuovo anno scolastico?"

Il primo a rispondere fu proprio Simone che disse:

S: "io mi iscriverò a matematica qui a Roma, alla Sapienza, che è la mia passione, ma voglio che diventi il mio lavoro, vorrei diventare un bravo insegnante di matematica"

V: "tesoro, hai mantenuto la promessa che ti eri fatto all'inizio del liceo, voler approfondire la tua materia preferita"

S: "si esatto nonna, voglio trasmettere la passione che ho anche ad altri ragazzi e ragazze"

D: "tu invece Manuel cos'hai intenzione di fare?"

Manuel disse:

M: "io non andrò in nessuna università ma mi trasferirò a Londra, in Inghilterra e inizierò a lavorare."

A: "tesoro, in Inghilterra? Ma se non sai nemmeno l'inglese? Cosa andresti a fare la?"

M: "vorrei trovare da lavorare in un bar....ah dimenticavo di dirvi, con i soldi che sono riuscito a mettere da parte con i lavori in officina, ho gia acquistato il biglietto per Londra, parto domani mattina!! Ho l'aereo alle 11!!!"

Anita, Simone, Virginia e Dante rimasero senza parole, stupiti da quella notizia totalmente inaspettata...non seppero più cosa dire...

I rapporti tra Simone e Manuel si erano incrinati dopo l'incidente in moto di Simone avvenuto più di due anni prima, quando frequentava la terza liceo.
Con l'aiuto dello psichiatra era riuscito a superare il dolore della perdita del fratello gemello e aveva capito anche che da Manuel non avrebbe mai ottenuto l'amore che tanto desiderava, ma solamente "amicizia", quindi volontariamente si era allontanato da lui, non volendo più soffrire.

Finirono di cenare insieme e
Simone riprese la parola e disse:

S: "dopo questa notizia bomba, questa sera mi trovo con Chicca, Laura, Pin e Giulio a casa di Laura, non so a che ora torno.
Manuel non ti disturbare a venirmi a salutare, ci salutiamo adesso.
(dandogli la mano) buon viaggio e buon lavoro...prendi sempre con te l'ombrello perché a Londra piove sempre....a te che piace il sole e il mare, non so quanto possa piacerti, comunque va bene a te, va benissimo anche a me...(verso la famiglia) ciao ci vediamo dopo."

Simone uscì dalla porta e prima che entrasse in auto fu raggiunto da Manuel che disse:

M: "Simò aspetta!!"

S: "dimmi?"

M: "volevo abbracciarti, speravo non fossi così freddo e distaccato nel salutarmi!!"

S: "sinceramente Manuel, ho smesso di amarti e preoccuparmi per te da due anni e mezzo ormai, quindi quello che fai della tua vita non mi riguarda, se vuoi andare, vai, se vuoi rimanere, rimani. Per me, quello che decidi è totalmente indifferente.
Sei stato chiaro quel pomeriggio all'officina e dopo aver sofferto e tentato di togliermi la vita, per non farmi più male, ti ho cancellato dalla mia vita!! Ho capito che non ne vale la pena..."

Manuel annuì, senza proferire parola...rimase male, rimase molto male, credeva che almeno Simone cercasse di fermarlo, di fargli cambiare idea, cercasse di dissuaderlo....invece assolutamente niente.
Sembrava che le sue parole fossero rimbalzate contro un muro di gomma.
I sentimenti di Simone si erano spenti e di lui non interessava niente. Sarebbe potuto anche andare dall'altro capo del mondo che non sarebbe cambiato niente.

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