Capitolo 14: Non Odiarmi

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È passata ormai una settimana e Jimin si è ripreso fisicamente, ma non tanto psicologicamente, perché gli incubi sulla sua famiglia gli pervadono la mente ogni notte e ha sempre paura di non rivederli mai più, ma Jungkook è come Superman ormai e cerca sempre di tirargli su il morale, distraendolo completamente da quei pensieri.
Proprio per questo il minore lo ama.
Perché riesce a regalargli un sorriso anche in momenti difficili.
Il moro, dopo averlo accompagnato a scuola e averlo salutato con un meraviglioso bacio volante, sfreccia verso il luogo verso il quale ormai ci lavora: quello stupido quartier generale nascosto in una baracca abbandonata da tutti che all'inizio era un ristorante.
Una cosa è certa... Che Kook, un giorno, avrebbe ammazzato il suo capo con le sue stesse mani pur sapendo di andare incontro a conseguenze ben peggiori di quanto ci si immagini.
Lo sguardo del suo capo è sempre stato provocatorio e impaziente di una notizia positiva da parte di qualcuno dei membri, ma appena Jungkook è entrato nel suo ufficio pare molto più diverso... Lo ha trovato con uno stupido sorriso a 32 denti come se fosse felice, ma non è per niente rassicurante.
"Jeon, eccoti qua! Sei in anticipo oggi! Novità??" gli chiede fumando la sua stessa lurida sigaretta.
"N-no, nessuna..." risponde Jungkook volgendo lo sguardo altrove, evitando di incrociare quello del capo per non prenderlo a pugni o insultarlo.
"Ah, davvero?? Quello che ho visto non mi sembra tanto veritiero alla tua versione..."
"C-che cosa intende dire??" chiede il moro torturandosi le mani per il nervosismo e deglutendo.
"Che sei un BUGIARDO!!"
Il capo batte le mani sulla scrivania totalmente infuriato e gettando la sua sigaretta per terra subito dopo averla spenta.
"M-mi ha spiato??!!"
"Mio caro Jeon... Hai un'intelligenza da vendere e ti reputo il migliore in questa setta... Ma sto notando che non stai prendendo più sul serio il tuo lavoro. Tu sai che in questo lavoro dovete tutti ubbidirmi sempre! Però tu non ti stai impegnando nel tuo unico compito: trovare Jimin, quindi ho deciso di fare tutto da solo, inserendo una cimice sulla tua camicia in modo da poterti seguire ovunque e ormai ho capito dalle immagini che tu non stai dalla mia parte! PER NIENTE!! E ho paura che per il tuo amato non ci sarà più niente da fare ormai..."
A quelle parole, Kook non sa cosa dire... Non riesce a muovere un solo muscolo e la lingua non si muove a comando per riuscire a controbattere qualcosa.
Insomma... Lo aveva seguito per tutto il tempo. Sa dove si trova Jimin e sa anche dove abita ormai.
Il moro, dopo aver fatto il solito inchino di saluto, esce dall'ufficio e se ne va immediatamente a passo svelto, imprecando tra sé e sé è spaccando quella dannata cimice.
"Sono fottuto..."
Jimin, intanto si trova con Tae in mensa, visto che è arrivata l'ora dell'intervallo...
"Jiminie, che cos'hai?" gli chiede Tae, notando che il biondo non aveva nemmeno osato toccare il suo pezzo di carne dal piatto.
"Nulla Tae, non preoccuparti..."
"Sei sicuro di quello che dici? Non hai un'espressione felice ultimamente... È successo qualcosa con Jungkook?"
"No, no... Siamo felici. È solo che..."
"Che cosa?" insiste Tae.
"È s-solo che... m-mi sembra di essere o-osservato da qualcuno..."
"È normale... Sono i tuoi pretendenti." risponde Tae ghignando, regalandogli un meraviglioso sorriso.
"Vabbè... A parte questo, ma...il fatto è un altro! Vedo che qualcuno mi guarda ogni secondo e questo qualcuno mi è molto familiare, ma non so chi possa essere." gli spiega Jimin sussurrando, cercando di rimanere calmo, ma fallendo miseramente e guardandosi intorno per vedere se ci fosse qualcuno.
"Non ti preoccupare... Non sei solo. Qualsiasi cosa succeda, io sarò qui per proteggerti! Sempre!"
"Ti ringrazio, Tae!" risponde il biondo con un sorriso.
All'improvviso, si sente la porta della mensa aprirsi con un tonfo e Jimin spaventato si gira per vedere chi fosse entrato in tal modo...
"J-Jungkook..."
Un uomo si avvicina improvvisamente a Kook...
"Lei chi è? Non è uno studente di questa scuola!"
"E lei non è il bidello di questa scuola!" ribatte il moro, lasciando tutti i ragazzi sconvolti.
L'uomo li invita tutti ad uscire dalla mensa, tranne a Jimin, rimanendo tutti e tre da soli... Anche se Tae voleva restare, non ci è riuscito, perché lo ha portato via con la forza...
"Come ha fatto a capire chi sono??"
"Semplice... Si vede da quello stupido tatuaggio che hai sul collo. Stupido idiota!" controbatte Jungkook ghignando.
"E tu quando vuoi dire a quel moccioso che anche tu ce l'hai??"
Quel tatuaggio Jimin lo ricorda perfettamente da quando lo aveva cercato assieme a Tae e Nam, ma rimane totalmente distrutto a quelle parole tanto che non riusciva a trattenere le lacrime... Non si sarebbe mai aspettato che il ragazzo che ha amato più di chiunque altro sia complice di questo evento traumatico.
"Cosa?? Kook, è la verità?"
Dopo un lungo sospiro, ormai Jungkook è costretto a dirglielo...
"Sì... Mi dispiace tanto, Minnie!" 

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