CAPITOLO 19 Mattia

12 1 0
                                    

Quando mi sono offerto di aiutarla non pensavo sarebbe stato persino divertente. Non potevo sbagliarmi più di così. Lei è molto simpatica e gentile, si ricorda tutta la coreografia, cosa che le invidio un po', esegue movimenti puliti e che sembrano parlare, trasmettere una storia. Finisce il suo esercizio e mi guarda con l'affanno. Indossa dei leggings lunghi neri, degli scalda muscoli da ballerina e un top estivo nero perché per chi si muove è caldo. È bellissima. Dopo lei continua a provare mentre io mi alleno facendo spaccate e verticali. Poi si aggiunge anche lei. Fa la spaccata con un piede sulla sedia e poi con tutti e due i piedi sulle sedie. Facciamo le gare a chi sta più tempo in verticale e spesso vince lei, e non perché io la lascio vincere, sia mai io non lascio vincere nemmeno i bambini perché voglio che si facciano le ossa. Ma lei le ossa le ha e sono anche più forti e robuste delle mie. Siamo stati in palestra per circa due ore, in cui ci siamo allenati. Dopo siamo andati in un bar per prendere un caffè tutto ciò parlando, e mi sbagliavo oltre a essere bella, intelligente è anche molto interessante. Mi ha raccontato delle superiori, del lavoro e degli amici del calcio. Su questo ultimo argomento ero un po' scettico ma ho scoperto che spesso si riuniscono il gruppo di ritmica e quello del calcio, e che sono amici da una vita. Quindi penso che se ci fosse stata una scintilla sarebbe già accaduto qualcosa ma non fa particolari riferimenti a nessun ragazzo, e questo in un certo senso mi alleggerisce.

<<Oddio si è fatto tardi, scusami devo andare>>dice con quella sua bellissima voce sempre calma e dolce

<<Se vuoi ti accompagno>>propongo io senza neanche pensarci

<<Sei troppo gentile ma io ti ho già rubato troppo tempo e poi ho la mia macchina>>risponde, ha paura di essere stata un intralcio

<<Guarda che mi sono divertito se no mica sarei rimasto. Comunque capisco che non vuoi lasciare la macchina qui>>rispondo, sinceramente la capisco anche io odio abbandonare la mia macchina in giro

Ci alziamo e andiamo a pagare, insiste perché facciamo a metà così accetto perché mi sembra molto determinata. La accompagno poi alla macchina e la guardo lasciare il parcheggio. Per il resto della giornata penso alle splendide ore passate in sua compagnia e sono indeciso se dirle la verità, poi mi ricordo che c'è comunque tempo.

siamo solo noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora