Capitolo 7

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Elena's Pov:
Mi era mancata; l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era quanto mi fosse realmente mancata Stefania.
"Sei davvero qui?"
"Si Elena, sono qui e stavolta non me ne andrò all'improvviso."
"Promettilo."
"Lo prometto."
Mi bacia la testa.
"Dove mi porti oggi? Ho già messo il costume, si narra che il mare qui sia davvero bello."
"Non puoi nemmeno immaginare quanto. Sali con me? Mi metto il costume ed andiamo."
Salgo le scale seguita da lei che a quanto pare non smette di guardarmi il culo che, in questo momento, é quasi totalmente scoperto.
"Sei in astinenza Stefania?"
"Perché dovrei esserlo?"
"Perché non smetti di fissarmi."
Accendo la luce in camera mia e mi scuso per il casino; prendo un costume dal cassetto e mi dirigo in bagno lasciandola seduta sul letto.
La situazione è assurda; Stefania Spampinato é seduta sul mio letto mentre io mi sto cambiando per andare a mare con lei.
Infilo il costume velocemente uscendo dal bagno con quei pochi pezzi di tessuto a coprirmi poche parti del corpo.
Mi abbasso davanti a lei prendendo dei pantaloncini ed una canotta; lei continua ad osservarmi.
"Si." Mi dice. La guardo confusa non capendo a cosa sia riferito.
"Si, sono in astinenza da te."
Si alza di colpo ma io mi scanso.
"E ci starai ancora per un bel po'. Non ti farò avere quello che vuoi; non te lo meriti dopo che sei andata via così di colpo da me; te lo rinfaccerò a vita."
Le sorrido prendendo uno zaino e mettendo i documenti, il telefono e l'occorrente per il mare.
Scendo le scale seguita da Ste.
"Alexandra parcheggia sempre in mezzo al cazzo, ti ha preso lei? Sicuro ha usato la mia macchina."
"Si mi ha prelevato in Hotel e poi siamo venute qui insieme."
Rido per il verbo che ha usato.
"Dammi il tempo di spostare la macchina ed andiamo."  Le dico avendo un'idea.
"Non andiamo con questa?" Mi chiede confusa.
"Usiamo la mia moto, a quest'ora trovare parcheggio è difficile; a meno che tu non abbia paura o non possa per qualche assurdo motivo di contratto."
"Ma ti sembra che la mia fama sia al livello di Brad Pitt o qualcuno del genere? Certo che posso salire in moto."
Salgo in macchina trovando dei documenti non miei, parcheggio velocemente nel garage e prendo il mio bolide portando i fogli ed i caschi con me.
Sono dei contratti sulla privacy.
"Vuoi che li firmi?"
Annuisce.
Entro in casa seguita da lei; prendo una penna e le chiedo dove firmare, Ste mi indica i punti ed io eseguo.
"Grazie El."
Le schiocco un bacio sulla guancia; capisco la situazione e so che questo piccolo gesto farà stare tranquilla lei e chi ha alle spalle.
Esco di casa dopo aver salutato tutti i miei animali ed avere messo l'allarme; le passo un casco e metto il mio salendo sulla mia bambina.
Accendo la moto ed il rombo del motore la fa sogghignare.
"A quanto arriva questa bambolina?"
"210. Ma non ci sono mai arrivata. Amo la velocità ma non sfido la morte."
La invito a salire e lei lo fa; le faccio stringere le braccia intorno ad i miei fianchi e parto poco dopo aver aperto il cancello.
Clicco il microfono dell'interfono e mi giro al primo stop per accendere il suo.
"Signorina Spampinato gradisce andare in un lido o in una spiaggia libera?"
"Mi hai fatto venire un colpo; non pensavo di poterti sentire. Andiamo al lido? Così magari mangiamo qualcosa lì. Vorrei tanto una granita; saranno anni che non ne mangio una decente."
"Come lei desidera."
Accelero quel poco che basta per farla spaventare e farla aggrappare bene a me; arriviamo pochi minuti dopo.
Saluto Giannarco, uno dei ragazzi del lido, e gli chiedo due lettini dopo avergli consegnato i caschi che conserverà in qualche posto sicuro.
Ci accompagna ad un ombrellone che si trova a pochi metri dalla riva del mare. Stefania si stende immediatamente senza nemmeno levarsi le scarpe ed i vestiti.
"Non puoi nemmeno immaginare quanto bisogno io abbia di rilassarmi."
"Non hai paura di eventuali paparazzi?"
"Arriveranno comunque; tanto vale godermi la giornata. Tu hai firmato il contratto; io non ho intenzione, per il momento, di divulgare nulla riguardo noi e quindi sosterrò per un po' di essere venuta a trovare un'amica."
"Perché cos'altro dovremmo essere?"
La guardo con un sorriso da ebete.
"Stai zitta un po' vah."
Mi spoglio davanti a lei ritornando in costume. Mi metto completamente al sole lasciando il mio corpo bruciare un po'.
"Non ti spogli?"
"Spogliami tu; sono troppo rilassata per muovermi."
Mi alzo per farlo.
Lei con ancora gli occhi chiusi percepisce il mio movimento e si solleva.
"Elena...vorrei tanto lo facessi ma dobbiamo passare inosservate per un po'."
Si spoglia lasciandomi senza fiato; prende il telefono dalla tasca dei jeans per poi scattare una foto.
Una notifica pochi attimi dopo compare sul mio cellulare.
"Hai le notifiche delle mie storie attive?"
La ignoro guardando l'immagine che ho davanti.
Si vede il mare, le sue gambe e l'ombrellone.
"Ancora devo realizzare che sto guardando la tua storia ed allo stesso tempo sto guardando te."
Il mio corpo ha una vampata di calore quando squadro dalla testa ai piedi Stefania.
"Sto entrando in acqua; ho caldo; vieni con me?"
Mi segue.
Mi butto in acqua in un tuffo a pesce che mi riesce meglio del previsto.
Lei entra immediatamente dopo di me tuffandosi ancora più sensualmente.
Le goccioline di acqua le scorrono sul viso quando riemerge.
Il mio corpo è ancora a fuoco.
"Sei sicura che io non possa baciarti ora? Ti ho perdonata appena ti sei spogliata."
La prendo un po' in giro.
"Per quanto anche io voglia farlo, adesso non si può."
Le faccio degli occhioni dolcissimi guardandola supplicante.
"Ti prego Bambina non guardarmi così; mi stai facendo impazzire."
"Seguimi."
Inizio a nuotare lontano dalla costa e quando ritengo di essere abbastanza lontana mi fermo.
"Ou, ma ti sembro un'atleta? Così mi fai morire."
"Girati." Le dico. "Che vedi?"
"Nulla, come dovrei vedere qualcosa che siamo lontanissime? Riesco a mala pena a distinguere le sagome delle persone."
"Appunto."
Mi avvicino a lei cingendole i fianchi con un braccio; lei stringe le sue gambe intorno a me e finalmente ci baciamo.
Dopo un lungo mese finalmente le mie labbra sono di nuovo sulle sue ed io mi sento viva; mi sento in estasi.
Il suo corpo cerca il mio; le sue mani sono dietro il mio collo e sulla mia schiena; non ha alcuna intenzione di fermare il bacio ma io devo staccarmi per riprendere fiato visto che sto cercando di tenere a galla entrambe solo attraverso le mie gambe.
"Mi sei mancata Elena."
Mi sorride.
"Mi sei mancata anche tu Stefania."
Si appoggia totalmente a me ed io la stringo in un abbraccio.
"Ste, possiamo rientrare? Non sono nemmeno io un'atleta e per quanto io sia allenata non ho più fiato."
Annuisce; a me serve un attimo per riprendermi dopo che lei si è staccata da me.
Mi metto 'a morto': quella posizione a forma di stella marina che mi permette di galleggiare senza alcuno sforzo.
"Che stai facendo?" Mi chiede confusa.
"Il morto. Devo rifiatare un attimo. Imitami e vedrai."
Stefania si mette nella mia stessa posizione e unisce la sua mano con la mia.
Con sua sorpresa capisce che effettivamente è vero: sta galleggiando.
"Non te l'ha insegnato nessuno da piccola? Mia madre mi ha sempre detto che se sono a largo e sono stanca di nuotare basta che io riposi un po' in questa posizione così da poter ripartire poco dopo piena di energia. Una volta sta cosa mi ha praticamente salvato la vita quando, a 14 anni, io ed i miei amici, come degli incoscienti, ci siamo buttati in mezzo ai cavalloni e non siamo più potuti tornare a riva. È arrivata la guardia costiera a recuperarci."
Sorrido pensando alle bravate fatte con quel gruppo di amici che si è sciolto praticamente l'inverno successivo; un po' di malinconia nasce in me ma la scaccio via tirandomi su e ricominciando a nuotare.
"Andiamo a pranzare Ste? Ho troppa fame."
"Basta che mi porti a mangiare una buona granita e non del ghiaccio colorato."
"Siamo in Sicilia; non ad LA."
La prendo nuovamente in giro.
Ritorniamo a riva dopo un paio di minuti di nuotata; lei arriva con il fiatone mentre io sono più tranquilla del previsto.
"Per oggi non farmi più stancare per favore; ci sono più possibilità che con te io muoia di crepacuore piuttosto che in un incidente in moto."
"Ed io che pensavo di sfinirti ancora a letto."
La sua faccia è indescrivibile ed io non posso fare a meno di ridere.
Le passo una tovaglia appena uscite dall'acqua.
"Copriti o non sarò responsabile delle mie azioni."
Il suo corpo è una calamita per me.
Cingo il telo mare intorno alla mia vita e prendo la pochette con portafoglio e telefono; le faccio segno di seguirmi mentre mi incammino verso il bar del lido.
Mi siedo in un tavolino da cui si vede perfettamente il mare; Stefania si siede di fronte a me e posso notare come abbia lasciato il telo alle sdraio.
I suoi capezzoli sono turgidi ed io riesco a vederli attraverso il costume.
Gianmarco viene a prenderci le ordinazioni.
"Elena per te il solito?"
Annuisco.
"Per te invece?"
Chiede a Stefania.
"Avete granita al pistacchio?"
Gianma annuisce.
"Allora una granita pistacchio e panna ed una brioche."
"Te la sei scelta bene."
Mi dice il mio amico scrivendo l'ordine.
"Non stiamo insieme."
Preciso.
"Tu non stai mai insieme a nessuno; lo sa chiunque in provincia. Però non vai mai con nessuno a mare tranne che con Alexandra o con il tuo gruppo di amiche. Ho fatto quindi le mie deduzioni..."
Si allontana sorridendomi.
Stefania mi guarda confusa.
"In giro ho la nomina di essere quella irraggiungibile che non sta e che non va mai a letto con nessuno..." le spiego "...quindi è sorprendente vedermi da sola con qualcuna diversa da Ale. Tu farai scandalo a livello mondiale a venire paparazzata con una donna ed io lo farò in tutta la provincia perché nessuno si aspetta di trovarmi in modo fisso e serio con qualcuno."
Le sorrido; lei non sembra convinta.
"Non ho una relazione da anni ed anni ed in giro si sa che io non ne voglia una." Continuo a spiegarle.
"Ed è davvero così?"
"Non voglio niente di superficiale e non voglio farmi male. Non ho iniziato niente fino ad adesso perché non avevo la giusta stabilità mentale e soprattutto non sapevo stare bene da sola e non mi amavo abbastanza per poter amare qualcun altro; ho preferito quindi avere una relazione solo con me stessa aspettando il momento e la persona giusta."
"Sono stata l'unica con cui sei andata a letto dopo la tua ultima relazione."
Mi dice in un'affermazione. Annuisco dandole conferma; amo quando le persone ascoltano ogni cosa che dico.
"Tu vai spesso a letto con qualcuno che mmm..."
Non riesco a trovare le parole; Ste mi interrompe anticipandomi.
"È successo in passato, quando ero più giovane e quando non ero così conosciuta, ma non lo facevo da tanti anni; sei stata anche tu la prima con cui sono stata dopo la mia ultima relazione."
La cosa mi sorprende assai ma ne sono molto contenta.
"La tua ultima relazione risale a ?"
"Un anno e mezzo fa circa."
Non le chiederò con chi stesse; non mi interessa nemmeno più di tanto; fa parte del suo passato e se un giorno me ne vorrà parlare la ascolterò.
Le granite arrivano.
Sto per mangiare il primo pezzo di brioche ma Stefania mi ferma.
"Vorrei fare una foto prima..."
Poso la brioche ed osservo un attimo il mare riflettendo sulla pace che sto vivendo in questo momento.
Scatta la foto e la pubblica immediatamente su Instagram; il mio cellulare infatti suona ed io la vado immediatamente a guardare.
Spalanco gli occhi; mi vedo io.
Guardo Stefania scioccata.
"Se qualcuno ci avesse fatto una foto e l'avesse pubblicata sarebbe sembrato che io volessi nascondere qualcosa; invece visto che ho pubblicato la foto in cui ti vedi anche tu se dovesse succedere un eventuale scandalo posso dire con molta più tranquillità che sei un'amica; ragionamento contorto sì, ma Laura mi ha consigliato di fare così."
"Quindi hai pubblicato la foto solo per evitare scandali?"
La punzecchio un po'.
"Non solo per quello; eri proprio bella e mi è venuto spontaneo fotografarti. In ogni caso, in questo modo, i miei followers possono ammirare la tua bellezza."
Mi fa sorridere come una scema.
Mangiamo la granita con tranquillità; a Ste piace davvero tanto; qui è uno dei migliori bar della zona nonostante si trovi all'interno di un lido.
Una notifica distrae Ste che prende il telefono.
Ascolta un vocale dandomi modo di sentirlo anche io.
"Finalmente ci sei andata; è davvero molto bella, appena ritorni voglio i dettagli."
È una voce femminile dall'accento americano molto marcato.
Stefania nota la mia confusione e cerca di spiegarmi.
"È Danielle; dice che..."
La interrompo.
"Parlo bene inglese Ste; ho capito tutto. Non avevo solo capito chi fosse. Ringraziala per il complimento."
Arrossisco leggermente.
"Parlo 3 lingue oltre l'italiano in realtà. Oltre l'inglese so il tedesco e lo spagnolo quasi allo stesso livello dell'italiano."
Me la tiro un po'.
Mi sorride.
"Non capisco cosa ci faccia sveglia; io ancora sto soffrendo il Jet-lag; lì sono circa le 3 di notte. Ti dispiace se la videochiamo così le faccio vedere il mare?"
"Posso salutarla però?"
Annuisce.
Inizia la videochat venendosi a sedere accanto a me.
Danielle risponde quasi subito ed io sbircio il telefono di Stefania.
"Cosa fai sveglia? State girando in notturna?"
"Si; stiamo girando la scena in cui..."
"No spoiler; Elena è qui accanto a me."
"Oh scusami. Ciao Elena"
Urla per farsi sentire anche da me.
Stefania mi inquadra ed io divento improvvisamente timida.
"Ciao Danielle."
Abbasso lo sguardo; è vestita con la tuta da pompiere ed è sporca in faccia con quello che credo sia trucco.
"Oh ma è davvero bella."
Dice l'americana a Stefania.
"Ti ringrazio tanto; tu invece sei un'attrice fantastica; non vedo l'ora di vedere la nuova stagione di Station19."
Le dico con un accento un po' siciliano.
Danielle mi sorride e Stefania le mostra il mare.
"Qualche volta mi ci devi portare in Sicilia. Sono anni che ci conosciamo ed ancora non mi hai portato nella tua amata terra."
"Ti prometto che ti ci porto presto. Come vanno le riprese?"
"Bene bene; sono solo un po' stanca."
Guardo meglio Danielle notando che ha il casco da capitano.
"Nooo..." urlo.
"È di nuovo capitano?" Guardo Stefania scioccata.
"Ops..."
Danielle leva il casco.
"...tu non hai visto nulla."
Sorride.
Jaina irrompe nella chiamata.
Io sembro una bambina che ha appena visto le caramelle. Guardo il cellulare scioccata.
"Brava Stefania, fatti le vacanze mentre noi qui moriamo di caldo con queste tute."
Dice.
"Ei. Me le meritavo un po' di vacanze. Comunque ti presento Elena."
Gira il telefono verso di me.
"Ciao, piacere di conoscerti."
Sorrido come una scema.
Sto parlando al telefono con due delle attrici della mia serie tv preferita.
"È lei il motivo per cui sei tornata in Italia vero? Oh che biricchina che sei."
Jaina la prende in giro.
Stefania annuisce ed io la guardo con occhi dolci.
"Dobbiamo tornare a girare, spero di vederti presto di presenza Elena; un bacio Stef."
Dice la stessa poco prima di allontanarsi dal telefono.
Danielle ci saluta ed io e Ste siamo di nuovo sole.
"È stato strano."
Le dico.
"Posso immaginare."
Appoggia la testa sulla mia spalla poggiando il telefono sul tavolo.
"Andiamo a fare un altro bagno? Ho tanto caldo."
"Solo se prima mi dai un bacio."
Le dico scherzando.
Poggia le sue labbra sulle mie in un bacio veloce alzandosi di colpo non dandomi il tempo di realizzare il tutto.
"Io credevo che dovessimo comportarci da amiche."
Mi alzo a mia volta.
"Magari ogni tanto qualche bacio posso permettermi di dartelo."
La supero andando a pagare e dandole un piccolo schiaffo sul culo sodo che si ritrova.
"Ei."
Mi richiama.
"Mi ha detto lui di farlo; lo giuro."
Lascio i soldi a Gianmarco sul balcone e corro dietro a Stefania che già sta andando verso i lettini.
Le poggio una mano sulla spalla avendo il dubbio che quello che ho appena fatto magari non le è piaciuto.
"Se ti ho dato fastidio ti chiedo scusa; mi è venuto spontaneo."
Si gira facendomi poggiare al muro e dandomi un bacio; un po' più approfondito stavolta.
"Se farai qualcosa che mi darà fastidio te lo dirò; ora gentilmente te lo levi quel telo dai fianchi che voglio guardarti bene un po'?"
Arriviamo ai lettini ed io levo la tovaglia, come da lei richiesto.
Noto che la sua pelle è più rossa di quello che dovrebbe essere.
"Ste stenditi; ti metto un po' di crema; stai diventando rossa e siamo in spiaggia da meno di due ore."
Si sdraia a pancia in giù sul lettino. Prendo la crema dallo zaino e gliela spargo addosso massaggiandole un po' la schiena. Passo lentamente le mani sulle sue gambe e sul suo culo soffermandomi anche lì in un piccolo messaggio fin quando non sono abbastanza soddisfatta ed il suo corpo è totalmente cosparso di crema.
Lei si gira verso di me capendo che ho finito.
"Ti sto odiando, lo sai vero?"
"Non ho fatto nulla."
Sogghigno innocente.
Metto un altro po' di crema sulla punta delle mie dita e gliela metto sulle guance e sulla punta del naso.
"Mettila tu sul resto del corpo oppure finirò per agire in modo non molto amichevole."
Me la prende dalle mani ed inizia a mettersela sulle braccia e sul resto del corpo.
"Tu non ne metti?" Mi chiede.
"Vengo in spiaggia da oltre due mesi; non vedi quanto io sia abbronzata? Il sole non mi brucia più ormai."
Flexo la mia abbronzatura scostando di poco la brasiliana e mostrandole il mio inguine che in confronto al resto del corpo è totalmente bianco.
"Tu mi stai stuzzicando troppo oggi Elena."
"Io non sto facendo proprio nulla; se sei arrapata non è mica colpa mia."
Mi butto in mare prima che lei possa rispondermi.
Quando riemergo dall'acqua la vedo camminare lentamente verso di me. Si immerge e si avvicina pericolosamente a me.
"Dove hai intenzione di portarmi stasera?"
Mi chiede.
"Dipende cosa vuoi fare."
"Vorrei farmi te." Mi dice in inglese fissandomi intensamente negli occhi.
Mi affogo leggermente con la mia stessa saliva ma mi riprendo subito dopo giocando anche io un po' con lei.
"Prima di fottermi come vuoi passare la serata?"
Sgrana gli occhi.
"Se devi dire porcate parla in inglese; almeno la gente non capisce."
"La maggior parte sono turisti; parlano tutti inglese ed in ogni caso siamo nel 2023; credi davvero che la gente non capisca l'inglese? Ormai lo parlano in modo decente quasi tutte le persone sotto i 40 anni."
Mi guarda contrariata sapendo che effettivamente ho ragione; poi risponde finalmente alla domanda.
"Mangiamo una pizza qui durante il tramonto?"
"Sarà il nostro secondo appuntamento?"
"Potrebbe esserlo..."
Mi avvicino a lei e le poggio una mano sul fianco.
"Questa storia non potrà andare avanti a lungo; la voglia che ho di starti attaccata e di sfiorarti è immensa."
"Dipende de te Ste; io non farò nulla per rovinare la tua immagine ed il dichiarare qualcosa pubblicamente sarà totalmente una scelta tua."
"Ci siamo viste praticamente solo 3 giorni; è troppo presto. Capisco che si dica che le lesbiche siano precoci ma manco così tanto; non voglio bruciare le tappe."
"Non bruciamole di nuovo allora." Cerco la sua mano sott'acqua per poi intrecciare le nostre dita e sorriderle.
"Mi sento in quel periodo della mia adolescenza in cui non avevo ancora fatto coming out ed uscivo con ragazze di nascosto da chiunque."
"È brutto sentirsi così...io lo faccio da una vita."
Mi risponde.
"Non è bello; però se ne vale la pena non è poi così orrendo."
Le dico facendole intuire che la situazione non mi pesa e che riesco a gestirla senza alcun problema.
Lei mi sorride apprezzando le mie parole.
"Come vuoi la pizza?"
Le chiedo uscendo dall'acqua ed andando a prendere il telefono.
"Bufala e pistacchio."
"Non so perché ma me lo aspettavo."
Mando un messaggio ed ordino per entrambe.
Stefania sta giocando con l'acqua ed io non posso fare a meno di farle un video.
Lei mi nota.
"Che stai facendo?"
"Immortalo il momento; sei proprio carina."
Mi schizza facendomi arretrare per non bagnare il telefono.
Lo riposo sul lettino e mi butto nuovamente in acqua di fianco a lei.
"Ho freddo El, sto uscendo; prendo il telo e rivengo qui."
Si allontana da me ed io vedo un pallone sotto l'ombrellone davanti a me; penso sia di alcuni ragazzi che per ora sono in acqua a giocare a pallavolo.
"Posso prenderlo in prestito 10 minuti?"
Uno dei ragazzi mi dice di sì ed io lo prendo ed inizio a palleggiare un po' mentre Stefania si avvicina arrotolata nel telo e con il telefono in mano.
Mi osserva attenta ed io mi diverto un po'.
"Ora chi è che sta immortalando il momento eh?"
La sgamo mentre mi riprende. Non mi risponde concentrata com'è nel farmi un video; faccio finta di tirarle una pallonata ed un urlo le esce spontaneo dalle labbra mentre il telefono vola in aria. Lo prendo prima che cada a terra ed inizio a ridere come una scema.
"Sei un'idiota."
Mi da un pugno scherzoso sulla spalla.
"Forse lo sono un po'."
Metto il pallone nuovamente sotto l'ombrellone e ringrazio i ragazzi.
Mi stendo sopra il lettino e con mia sorpresa Stefania si siede nel piccolo spazio tra il mio corpo ed il bordo della sdraio.
"Non vedo l'ora che le persone vadano via; ho il bisogno fisico di sfiorarti."
"Puoi farlo anche ora." Le dico poggiandole una mano sulla coscia innocentemente; la sento rabbrividire sotto il mio tocco.
È leggermente distratta dal suo telefono.
"Guarda che sei carina nella mia storia."
Mi mostra il telefono in cui ha appena pubblicato il video che mi ha fatto mentre palleggiavo.
"Vuoi mostrarmi così al mondo?"
"Si; spero di poterlo fare presto anche in un altro modo."
"Come?" Le chiedo attendendo la giusta risposta.
"Magari cingendoti la mano o mentre ti sto baciando."

Il pomeriggio passa in fretta tra un bagno ed un altro ed è presto l'ora di cena; vado a prendere le pizze lasciando Stefania al nostro ombrellone; è l'ora del tramonto.
Poggio le pizze sul mio lettino sedendomi accanto a lei sul suo.
La gente è quasi del tutto sparita ed io decido di sedermi a cavalcioni sulla sdraio e di far poggiare Stefania con la schiena sul mio petto; lei si rilassa e si lascia andare.
Le lascio qualche bacio tra la spalla ed il collo.
"Elena..."
"Si?"
Continuo ignorandola.
"Il tempo di arrivare in Hotel e puoi darmene quante ne vuoi."
"Non andremo in Hotel..."
Continuo a baciarla ed a morderle il lobo dell'orecchio.
"...andremo da me."
"Già mi vuoi presentare a casa?"
"I miei non torneranno prima di stanotte; stai tranquilla."
Il sole tramonta davanti ai nostri occhi ed io mi rendo conto che voglio solo questo nella mia vita.
Mangiamo la pizza tra qualche bacio rubato e qualche parola sulla nostra vita e quando sono quasi le 21:30 ed è totalmente buio decidiamo di rientrare a casa.
"Copriti bene Ste, sulla moto fa freddo. Cingiti le gambe con uno dei teli; io andrò più piano possibile."
Ci metto una decina di minuti ad arrivare a casa; entriamo immediatamente visto che lei sta morendo di freddo.
Salgo diretta in camera aprendo la doccia calda; mi levo il costume rimanendo nuda e scendo le scale per chiamare Ste che è rimasta sotto a giocare con il mio gattino Romeo; non posso fare a meno di sorridere guardandola.
Richiamo la sua attenzione e lei spalanca gli occhi.
"Hai intenzione di lasciarmi da sola sotto la doccia?"
Sale le scale a passo spedito fissandomi negli occhi; io corro in bagno entrando in doccia; lei è dietro di me; sento il suo sguardo addosso nonostante io sia di spalle.
Mi giro guardando attentamente il momento in cui si sfila il costume; il mio cervello va in tilt ed il mio cuore perde un battito.
Chiude la porta del bagno poco prima di entrare sotto la doccia con me; il suo sguardo è famelico ed il mio corpo freme solo a guardarla.
Entra in doccia e mi guarda fissa negli occhi: è il momento di far capire l'una all'altra quanto ci siamo mancate in questo mese.

Come mi innamorai di STe (Stefania Spampinato)Where stories live. Discover now