diciannove

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mohamed's pov
<<maria aspetta>> mi allungo verso di lei ma si scansa.
<<ti prego non andare via>> sento i miei occhi cristallizzarono.
<<resta con me, io ti amo>> confesso stringendole la mano, avverto che è tesa.
<<mohamed anche io ti amo>> abbassa il capo.
<<però non posso, io non posso stare con te>> mi fissa gli occhi.
<<perché? sei ciò che mi rende felice, io non riesco a stare senza di te>> mi scende una lacrima.
<<non è colpa tua, se potessi starei tutta la vita con te>> il suo respiro diventa affannoso.
<<ti amerò per sempre, sarei l'unico che avrà il mio cuore>> si gira verso la strada e una macchina accosta dietro di noi, scendono due persone, la prendono per le braccia e la portano via.
< <sappilo>> sussurra prima che la macchina potesse ripartire.
<<maria!>> urlo e mi sveglio.
mi guardo intorno e vedo che sono a casa, affianco a me c'è crimi che dorme a pancia in su.
<<era solo un sogno>> sento il mio cuore battere irregolarmente.
da quando ci siamo lasciati non è la prima volta che sogno maria, ma questa volta è stato un sogno così strano.
solitamente mi sogno di noi due che ci baciamo, che facciamo l'amore o che litighiamo per poi finire tra le coperte.
mi alzo da letto e mi fumo una sigaretta sorseggiando un po' di jack daniel's.

<<dai su, andiamo a vedere come sta il don>> allaccio il guinzaglio a crimi e lo conduco verso la macchina.
è stato ricoverto per qualche giorno in ospedale, ma poi lo hanno dimesso, tranne l'occhio nero e qualche livido sparso nel volto sta bene.
è sempre sorridente ma so che infondo sta male, il bar, tutto ciò che possedeva è stato distrutto, ma con i ragazzi in zona stiamo cercando dei locali per fargli aprire una nuova attività.

<<allora come stai?>> sorrido non appena lo vedo.
<<sto bene, un po' indolenzito, tu?>> mi imita alzandosi dalla sedia.
<<io tutto bene, un po' stanco, la notte faccio fatica a dormire>> alzo le spalle.
<<è per maria vero? vi siete lasciati, è così?>> annuisco e cerco di trattenere le lacrime.
<<la sento che di notte nemmeno lei dorme, ha delle occhiaie enormi, spesso la becco che fissa il vuoto per minuti oppure le parlo e non mi ascolta>> confessa claudio.
<<mi fa male vedervi così ragazzi>> mi stringe la spalla ed in quel momento sento la porta di camera sua aprisi.
crimi si mette sull'attenti e non appena vede la sua sagoma scatta verso di lei.
<<cucciolino quanto mi sei mancato>> si inginocchia e lo accarezza.

non sai tu quanto mi sia mancata.

<<ciao>> poggia i suoi occhi sui miei, sembra quasi imbarazzata.
<<ciao>> le sorrido senza mostrare i denti e vado a recuperare crimi.
<<zio io devo andare via , poi sta sera credo di tornare per cena, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami>> inarca le soppracciglia.
<<stai serena, goditi la serata>> vedo che l'espressione di maria muta, il suo sorriso si spegne, diventa triste e malinconico.
<<grazie>> gli lascia un bacio sulla guancia.

<<se vuoi ti do un passaggio>> le parlo prima di salire in macchina.
<<va bene>> dice un po' titubante.
apre la porta e si siede accanto a me, subito noto che nella mano sinistra tiene un anello, io non glielo avevo regalato.
<<dove devi andare?>> chiedo fissandole il dito, lo nota infatti inizia a giocherellarci.
<<umh, beh lasciami in via vittorio emanuele>> farfuglia nervosamente.
<<li? in quelle zone? da sola?>> il mio tono è un po' infastidito ed un po' preoccupato.
<<si, ho una questio- cioè devo incontrare andrea>> inciampa sulle sue stesse parole facendomi capire che in realtà doveva fare qualcosa di losco, cosa che avevo intuito sin da subito.
annuisco e sto in silenzio.
<<senti io volevo scusarmi per tutte quelle cose che ti ho detto la settimana scorsa>> si guarda i piedi.
non proferisco parola facendole capire di argomentare.
<<ero delusa e arrabbiata, anche tutt'ora lo sono però un po' mi è passata, anzi me la sono messa via, ho capito che per te ero solamente un gioco>> fa un respiro con l'inalatore.
<<non è vero maria, tu sei la donna della mia vita>> mi sembra di rivivere il sogno.
<<non riesco a fidarmi mohamed>> accosto la macchina e la guardo scendere.
<<grazie>> mi sorride.
<<di nulla>> la imito e riparto sgommando.

maria's pov
<<è tutto pronto, ti ho preso anche una collana>> si agita mia madre.
<<quando sarà?>> mi guardo allo specchio mentre indosso il vestito.
<<domani, il tuo sposo è già qui, non vede l'ora di vederti>> mi accarezza la spalla coralia.
<<però una parte di soldi che riceverete andrà anche a me>> la guardo dritta negli occhi.
<<altrimenti non accetto e me ne vado>> impongo la mia idea.
<<certo, un quarto andrà a te, sarebbero sui due o tre mila euro>> dice un po' titubante quella che dovrebbe essere mia madre.
<<bene>> annuisco iniziando a togliermi il vestito.
dopo essermi sistemata torno a casa a piedi.
mio zio era suo letto, stava già dormendo, così mi buttai affianco a lui <<sai, ho trovato un modo per sistemare tutto>> gli accarezzo il volto<< non credo tu andrai fiero, ma è l'unico modo che ho per aiutarti>> mi distendo e lo abbraccio.
<<scusa zio, non sarò mai una ragazza perfetta>> lo stringo ancora di più.
<<ma ci sto provando in tutte le maniere possibili>> una lacrima mi scende, chiudo gli occhi e cerco di dormire.

dopo di noi che succede?// simba la rueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora