Solo... anche se popolare...

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(Stephan's pov's)

"Ero un ragazzo di 18 anni, che amava profondamente il calcio, ero infatti il capitano della squadra di calcio del mio liceo, ed ero super popolare. Non amavo molto studiare e questo mi fece perdere la borsa di studio che avevo per il calcio. Infatti dovetti ripetere il penultimo anno perchè mi bocciarono. Decisi quindi di impegnarmi sia nel calcio che nello studio per poter poi emergere in quel mondo. Avevo avuto dei contatti con alcune squadre ma nessuna era ancora intenzionata a prendermi se prima non riuscissi a finire la scuola superiore. La mia popolarità non mi aiutava molto a creare dei rapporti ben solidi e duraturi. Come amici ne avevo giusto due e lo erano da sempre, anche loro erano compagni di calcio, giocavano insieme a me e quindi sapevo che di loro mi potevo fidare, le ragazze mi volevano a volte solo perchè diciamo ero famoso al liceo e quindi per avere anche loro la popolarità. Nessuna riusciva a vedere lo Stephan dietro a quel bel visino che avevo. Quindi non avevo mai avuto un fidanzamento serio e nè lo volevo, mi piaceva divertirmi anche se a volte mi sentivo molto solo. Quell'anno dovevo quindi rifare il penultimo anno di liceo e quindi capitai in una classe che non conoscevo, per fortuna i miei amici, Manuel e Aurel, erano di un anno più piccoli di me e quindi quell'anno erano stati promossi al penultimo anno e quindi non ero rimasto proprio solo in quella maledetta scuola. Non eravamo nemmeno nella stessa sezione quindi dovevo stare per cinque ore in quelle quattro mura non conoscendo quasi nessuno. Quindi il primo giorno di scuola andai a prendere Manuel e Aurel e andammo a scuola e poi ci fermammo a chiacchierare vicino gli armadietti

<<madoo raga che palle... anche se vengo bocciato non riesco a stare con voi...>> dissi io

<<beh dai tranquillo Step... ci sta il tuo nerd preferito nella tua classe...>> disse Manuel, io pensai a quello che mi aveva detto ma proprio non riuscii a capire a chi si riferisse

<<a chi ti riferisci?>> dissi io

<<a Matteo Rodriguez no?>> disse Auriel

<<certo a lui...>> disse Manuel

<<davvero sta nella mia classe quest'anno?>> dissi io con un tono di disperazione

<<si cosa c'è? hai paura che ti rubi la corona?>> disse Aurel

<<ahaahahah... ma che dici Aurel... il nostro Step neanche se venisse bocciato per l'eternità perderebbe la corona... Matteo non ha il fascino di Stephan...>> disse Manuel

<<smettetela ragaaa... a me sta simpatico ma parla troppo...>> dissi io che non volevo far vedere che mi preoccupava stare nella stessa classe di Matteo. Con Matteo alle medie eravamo molto amici ma poi ci allontanammo perchè non avevamo le stesse passioni, a lui piacevano i libri e i documentari e a me piaceva il calcio e le ragazzine e quindi non avevamo più quel rapporto di prima ma ogni qualvolta riuscivo a conquistare qualche ragazza, veniva sempre lui che me la strappava perchè evidentemente il suo fascino da nerd e da intellettuale conquistava di più e quindi questo mi preoccupava.

<<dai tranquillo Step... fin quando non hai nessuna tra le mani lui non ti può rubare nessuno>> disse Manuel che mi vide pensieroso e capii subito la mia preoccupazione. Poi presi i libri e andai in classe. Aurel e Manuel mi accompagnarono e poi se ne andarono. Entrai in quell'aula, e mi fermai davanti ad un banco dove c'era una ragazza che si girò e stava per alzarsi quando vide che di fronte a lei ci fossi io e si mise a sedere di nuovo. Io volevo chiederle il motivo per cui si fosse alzata e poi riseduta, ma il professore mi chiamò e mi presentò alla classe. Poi mi mise a sedere su un banco vuoto proprio davanti alla ragazza che prima era di fronte a me. Poi ecco che Matteo la mise in imbarazzo con la sua solita prosopopea dicendole di non sbavarmi addosso, io per rincuorare la ragazza, mi girai, le sorrisi e poi seguii la lezione. Quando la lezione finì ecco che parlai con Matteo che era l'unico che conoscevo

<<ma perchè prima hai messo in imbarazzo quella ragazza??>> dissi io

<<oooh quale onore il grande signore Stephan Faraone che mi rivolge la parola a cosa devo questo grande premio... come sempre per una ragazza>> disse Matteo sprezzante

<<ma dai Teo... io quando posso ti rivolgo sempre la parola nonostante tu di torti me ne hai fatti... e poi comunque non la conosco nemmeno a questa ragazza ma mi dispiace che la tratti così>> dissi io

<<io e Ludovica, facciamo sempre così è il nostro modo per essere competitivi... ci contendiamo sempre il ruolo di migliore della classe, quindi, è normale per noi tranquillo non ho fatto nulla di male...>> disse Matteo

<<capito...>> dissi io e poi arrivò il professore e quindi continuò la nostra giornata. Una volta suonata l'ultima campanella tornai a casa, prima aspettai Manuel e Aurel e poi tornammo a casa. Stranamente per la prima volta in quattro anni quasi cinque feci tutti i compiti perchè riuscii a capirli e poi dopo insieme con altri ragazzi iniziammo ad organizzare un party per le nuove reclute della squadra di calcio; infatti, il giorno dopo si sarebbero fatte le selezioni, ed essendo il capitano dovevo essere uno dei selezionatori. Il giorno dopo quindi andai a scuola presto, e mi misi al banco che mi avevano dato il giorno prima e mi misi a vedere delle foto su Instagram, poi quando arrivarono tutti all'improvviso sentii una voce che diceva che voleva fare la selezione del pomeriggio, mi girai e chiesi alle tre ragazze che stavano dietro di me chi fosse quella che voleva fare la selezione ed ecco che la ragazza, che il giorno prima Matteo aveva preso in giro, alzò la mano ed io quasi in modo spontaneo le diedi il cinque e le dissi che era un mito. Il pomeriggio invece andai al campetto da calcio e mi misi a palleggiare aspettando le persone che volevano entrare in squadra. Mancavano alcuni ruoli che erano rimasti vuoti poichè chi li riempiva l'anno prima si era diplomato e quindi dovevamo trovare delle persone degne di quel ruolo. Non facemmo distinzione, potevano fare la selezione chiunque anche le donne e quindi vidi molte ragazze che vennero a fare il provino e anche quella ragazza di nome Ludovica a cui avevo dato il cinque. Pensavo che il suo fosse solo un modo per attirare la mia attenzione cosa che fecero la maggior parte delle ragazze che erano in quel campo quel pomeriggio, ma invece quando prese la palla e incominciò a giocare, vidi quanto era capace e cosa faceva con la palla. Mi incantai a vederla e quando finì volevo che continuasse a giocare. Dopo che tutti quelli che volevano provare ad entrare avevano finito, io e gli altri selezionatori, compreso anche il mister ci riunimmo per scegliere chi doveva entrare in squadra e chi no. Tutti fummo d'accordo e così dopo un po' di tempo chiamammo le persone che erano riuscite a superare la selezione e quindi erano della squadra. Decisi inoltre di dire il nome di Ludovica io perché ero davvero contento di avere una giocatrice del genere in squadra. Dopodiché sistemammo le cose e andammo via, per i corridoi io ero un attimo distratto perché non ricordavo dove avessi messo le chiavi della palestra quindi stavo all'in piedi fermo che cercavo le chiavi dappertutto quando mi venne addosso qualcuno e il suo telefono cadde a terra. Il mio primo istinto fu quello di scusarmi poiché quella persona aveva detto una parolaccia ma poi le dissi che era lei che si doveva scusare ed ecco che vidi chi fosse ed era Ludovica. Ovunque mi giravo quei giorni c'era lei era un pò un segno del destino comunque entrambi ci abbassammo a raccogliere il telefono e ci guardammo fissi negli occhi. Le feci i complimenti per quello che aveva mostrato durante il provino e poi le chiesi dove fosse stata e perchè non aveva mai pensato di far parte della squadra e lei mi disse che era impegnata con lo studio e quando le chiesi qual era il motivo per cui aveva cambiato idea disse che era per me. Io rimasi un attimo sconvolto, prima di tutto sapeva il mio nome e poi mi aveva risposto così ma mi spiegò che lei mi aveva visto in classe e che quindi si era ricordata la sua passione per il calcio. La cosa non mi convinse molto ma le diedi lo stesso il suo telefono e facendolo vidi il suo profilo Instagram e quindi decisi di seguirla una volta tornato a casa in modo da tastare il terreno ma senza mostrarlo molto, così che Matteo non si sarebbe messo in mezzo anche quella volta..."

Tra i banchi di scuolaWhere stories live. Discover now