Capitolo 3 - Proteggere qualcuno

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«Senti...» Il ragazzo sorseggiò il bubble tea con sguardo di sfida... «Perché non rendiamo la cosa più interessante?» Forse Sophie aveva capito quali erano le sue reali intenzioni... «Sentiamo...» Gli occhi blu del giovane si riempirono di determinazione. «Se vinco io, dovrai provare a sistemare le cose con Carol e perlomeno tornare a essere amiche...» la rossa sorseggiò il caffè «E se vinco io... vediamo...» si mise due dita sul mento e cominciò a pensare. «Trovato!» sul volto aveva lo sguardo di chi stava tramando qualcosa. «Se vinco io... tu dovrai darmi la tua spada elettrica. Ci stai?» Si sostò il ciuffo castano con fare arrogante. «Certo!» I due estrassero i rispettivi telefoni e si prepararono alla battaglia. «Ci sfidiamo in una battaglia libera, che ne dici ragazzino?» Si limitò ad annuire.

Il campo di battaglia scelto era l'Arena Base. Simile alla pista di uno skatepark, non c'era nulla, nessun ostacolo o meccanismo particolare, solo una conca in cui gli sfidanti si sarebbero affrontati. La spada elettrica di Wattson risplendeva. Il desiderio di vendetta si era impossessato di lui. «Preparati!»

«Mmph!» Le lame a forma di ali di pipistrello lo respinsero con poco sforzo. «Tutto qui?» Sotto la maschera gli occhi del guerriero elettrico erano carichi di rabbia, voleva rialzarsi, fare qualcosa ma non poteva. «Io non mollerò...» Si rialzò e ritentò l'attacco. «Nello stato in cui sei persino un bambino potrebbe batterti.» Scarlet Wings evitò l'attacco, nessuna manovra complessa, si era solo leggermente spostata a destra. Il povero ragazzo finì sul lato opposto dell'arena, risalì il bordo della conca come se fosse una rampa... "Forse posso..." ma neanche il tempo di concludere il pensiero che perse l'equilibrio e ruzzolò a terra. La pattinatrice scarlatta si avvicinò a lui, gli occhi sotto l'elmo lo guardarono freddamente. «Sei guidato dalla rabbia in questo momento, per questo non riuscirai mai a vincere questa sfida.»

«Io... io... devo proteggere Carol!» Si rialzò, qualcosa in lui si era risvegliato. «Lei è una ragazza così sensibile... voglio che abbia qualcuno su cui contare! Sarò il fratello che non ha mai avuto!» E ritornò alla carica. Stavolta mirò allo spallaccio pieno di spuntoni. «Senti testa azzurra! So che hai delle buone intenzioni ma non si può proteggere una persona per sempre.» La lama elettrica tagliò parte dell'armatura. «Ascoltami! Le coppie si lasciano per un motivo o per un altro, è la vita! Ti ho già detto che sto male pure io e mi assumo la colpa di quello che ho fatto... ma non credere che così stai facendo del bene a Carol, questa è un'esperienza e le serve per diventare più forte.» Scarlet Wings passò al contrattacco e con un doppio fendente lasciò il segno sulla sua armatura gialla. Wattson era ormai a terra, inerme con l'arma a pochi centimetri di distanza dalla sua mano. «Hai vinto... ogni promessa è debito, prendi la spada.»

«Ascoltami... tu sei un bravo ragazzo secondo me, volevi solo proteggere una persona per te importante, ma vendicarsi è stupido e sei abbastanza grande per capirlo.» S'interruppe per un attimo «Hai mostrato però una forte determinazione che ho apprezzato molto, perciò non prenderò la tua spada e mi scuserò con Carol.» Gli tese la mano e lo aiutò a rialzarsi. «Io... volevo solo dire che mi sono divertito molto e che voglio sfidarti di nuovo...» Quel momento di sportività tra avversari non durò molto. «Ti osservavo da un po' giovanotto, quell'arma è troppo potente per uno come te!» La lista dei giocatori mostrava un nome familare: ???.

Una misteriosa figura comparve al centro dell'arena, indossava armatura grigia sopra una tuta nera e un casco dello stesso colore con sopra un corno. Mostrò la sua arma, una frusta e con un movimento del braccio afferrò la spada di elettrica di Wattson facendola scomparire. «Au revoir!» e scomparve lasciando i due pattinatori basiti. «Per favore, non dirlo a Carol, la faresti solo preoccupare.»

LESBIAN - Pattinatrice Blu CobaltoWhere stories live. Discover now