𝐩𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐮𝐞

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Place: Snezhnaya - Teyvat
Hour: 4pm

??? pov:

Quello che stavano attraversando poteva essere definito come uno dei periodi più brutti nel mondo di Teyvat.
Erano settimane che i nostri personaggi erano in lotta contro la Fatui, la ''forza'' militare più forte di tutte le sette regioni di Teyvat.
In tanti erano a combattere per salvaguardare il loro mondo, ma la Fatui sembrava mostrarsi, ogni giorno, sempre più potente che mai.
Tuttavia, non volevano arrendersi: non volevano deludere né se stessi, né i cittadini di ciascuna regione.
Ma a quanto pare, per la Fatui, era uno dei loro obiettivi principali.
Si trovavano a Snezhnaya, a Teyat una regione solo dominata dal ghiaccio. Dal freddo e le sue basse temperature e neve. Solo neve. Regnata da una dea crudele e pazza, per molti, conosciuta come la Tsaritsa, archon di cryo e dea dell'amore, purché si facesse fatica a credere che fosse così.  Stavano combattendo in un altro confitto. Speravano in tutti i modi che fosse l'ultimo, ma ne stavano dubitando fortemente.
Provavano in tutti i modi a distruggerli, volevano che questo periodo finisse.
Volevano la loro vittoria.

~

dottore: << arrendetevi. Non siete abbastanza forti quanto noi >>
ningguang: << lo dici tu, ma siamo più potenti di quanto pensi! >>
Erano tutti raggruppati con la guardia alta e gli Harbingers di fronte a loro che li guardavano con una smorfia divertita, come se tramassero qualcosa.
Ad un certo punto, degli hilichurls li attaccarono.
Quel conflitto sembrava non avere una fine.
Mentre loro erano persi a combattere gli hilicurls, la Fatui avviò la loro trappola: un grande portale che li conduceva fuori da Teyvat, in una dimensione totalmente sconosciuta.
Essi notarono il grande portale e rimasero scioccati.
kaeya: << e quello cos'è? >>
Gli hilicurls si allontanarono e il portale cominciò a risucchiarli.
Cercarono di scappare in tutti i modi, ma non funzionò.
Vennero risucchiati nel portale che li portò via.
Atterrarono su una distesa d'erba - per la precisione un campo di grano in fase di maturazione - tutti accasciati, l'uno sopra l'altro.
Si alzarono e si guardarono attorno, meravigliati.
aether: << dove...cavolo...siamo? >>
diluc: << non lo so >>
beidou: << mh, è molto...povero questo luogo >>
xingqiu: <<  è strano che qui non ci sia niente >>
alhaitham: << per me, non pare così strano >>
cyno: << mh, non noto presenze di hilichurls, maghi degli abissi... >>
kaveh: << o qualche schermagliatore della Fatui sparsi in giro...>>
itto: << ragazzi, piantatela! Non c'è niente qui! Siamo dei poveri dispersi, e basta! >>
Un ragazzo dalla media statura, i capelli biondo platino quasi bianco, due paia di occhi rossi e un completo da ''samurai'' si guardò attorno per poi notare in lontananza degli edifici.
kazuha: << ragazzi, io non credo siamo poi così dispersi. Guardate laggiù, vedo degli edifici >>
Tutti gli altri raggiunsero il ragazzo e videro anche loro gli edifici. Non erano a loro famigliari, ma bastava per sapere che non erano finiti in mezzo al nulla.
yelan: << allora, direi di metterci in marcia >>
kaeya: << sì, va bene, ma sbrighiamoci che sto morendo di fame! >>
E così, i 15 ragazzi si misero in marcia verso quello strano luogo con gli edifici, Nella loro mente, pregavano che ci fosse un modo per ritornare da dov'erano venuti. Prima che quel portale li risucchiasse proprio lì. Pregavano di trovare un portale del teletrasporto che potesse portarli via di nuovo, sani e salvi.
Tuttavia, le loro aspettative non erano alte, ma continuavano a sperare.
Camminarono e camminarono. Non patirono la fame o la sete, tranne per alcuni di loro. Ma ora come ora, era difficile darci peso.
tighnari: << siamo arrivati? >>
yae miko: << ci siamo quasi, Tighnari. Resisti >>
Il sole spiccava alto nel cielo, ma non era caldo. Era sopportabile, e poi c'era quel venticello fresco che rendeva la temperatura mite.
Una volta arrivati, si ritrovarono alle porte di un bizzaro luogo urbano. Ma la sua urbanizzazione non poteva essere paragonata a quella della Corte di Fontaine. Era tutt'altra cosa. Per alcuni del posto, non dava un aspetto molto accogliente, però ai 15 dispersi aveva suscitato un senso di curiosità. Di fronte a loro, si ritrovarono un immobile grande con scritto ''Scuola secondaria di primo grado''. Chiaramente, avevano capito fosse una scuola, ma non aveva nulla di famigliare.
ningguang: << che razza di scuola è? E che vuol dire ''secondaria di primo grado?'' >>
kaveh: << non ricorda per nulla Sumeru >>
beidou: << questo luogo non mi piace. Propongo di tornare indietro >>
xingqiu: << non c'è modo di farlo, Beidou >>
aether: << ragazzi, siamo in un punto di non ritorno, o almeno credo. Perciò facciamoci coraggio e esploriamo questo strano luogo. Sono certo troveremo un modo per uscire da qui >>
xiao: << Aether ha ragione. Su andiamo >>
kaveh: << uff, va bene va bene. Convinti voi >>
Così, continuarono a vagare per il posto sconosciuto, trovando ogni cosa che vedevano sempre più strana e nuova. Una parte di loro era riuscita a mantenere un animo calmo e tranquillo, altri avevano un brutto presentimento.
Più camminavano, più avevano quella sensazione di sentirsi estranei a quell'ambiente. Non aveva quel qualcosa che potesse rimandare a Teyvat. Niente.
Gli abitanti erano troppo formali, troppo casuali. Troppo normali per poter appartenere a Teyvat. Ma nel loro piccolo, speravano che in questo piccolo luogo potesse conservarsi un briciolo di opportunità di ritorno a Snezhnaya, dove si stava svolgendo il comflitto tra la Fatui e loro.
Arrivarono ad una piazza, abbastanza vasta, con tanti alberi e panchine ed alcuni bambini che giocavano insieme e i loro genitori che li tenevano d'occhio.
C'era persino una panchina strana, posta davanti al marciapiede, con un tetto fatto di vetro e alcuni ragazzi con zaini in spalla che parevano stessero aspettando qualcosa. Ma cosa?
tighnari: << io direi di provare a chiedere a quei giovanotti qualche informazione su dove siamo >>
diluc: << mh, sì. Ne varrà la pena, mi auguro >>
Tighnari si avvicinò a loro e li salutò. I ragazzi si girarono a guardarlo e ricevette alcune occhiate incuriosite ed altre solo occhiatacce di cattivo gusto.
tighnari: << salve, ragazzi. Chiedo scusa per il disturbo. Sono Tighnari, e questi sono i miei amici. In pratica, io e loro ci siamo persi e non abbiamo la più pallida idea di dove ci troviamo >>
Un ragazzo dai riccioli scuri, conosciuto come Leonardo, intervenne.
leonardo: << come avete fatto a perdervi? >>
tighnari: << beh, la situazione è a dir poco complessa. Però è strettamente necessario sapere dove siamo >>
leonardo: << ah capisco. Siete a Le parlace. Ah, e bel costume, Tighnari >>
Tighnari inclinò leggermente il capo, confuso.
leonardo: << intendo le tue orecchie e la tua coda. Peccato solo che non è carnevale. Siamo a maggio >>
tighnari: << carnevale? Ehm, no aspetta, ti sbagli. Queste orecchie e questa coda sono più che vere! >>
leonardo: << serio? >>
Un altro ragazzo, nominato Gino, si intrufolò nella conversazione.
gino: << di che droghe ti fai? >>
tighnari: << droghe? >>
leonardo: << uhm ashish, marijuana, cocaina...non ti sono familiari? >>
tighnari: << da dove provengono? Non di averne mai sentito parlare. Sono esperimenti fatti a Sumeru, che voi sappiate? >>
Leonardo e Gino si scambiarono un'occhiata un po' dubbiosa.
gino: << Sumeru, hai detto? >>
leonardo: << cos'è? Un'industria? >>
gino: << non credo sia mai esistita un'industria chiamata ''Sumeru'' prima d'ora qui sul pianeta Terra >>
Tighnari e i suoi amici, quando udirono la parola ''Terra'' rimasero scioccati. Pregavano fosse un sogno.
tighnari: << un momento: hai detto ''Terra?" >>
Leonardo fu titubante. Non capiva del perché Tighnari paresse così sorpreso.
leonardo: << sì, Terra. Il pianeta Terra, dove siete voi e dove viviamo noi. Come mai sembra che non vi sia comune? >>
Tighnari fu più esterrefatto. Girò lentamente il capo per vedere l'espressione dei suoi amici, anche loro più allibiti che mai.

aether: << quindi non siamo più a Teyvat...>>
tighnari: << no, Aether. Non più...>>



𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐋𝐄 𝐑𝐄𝐓𝐔𝐑𝐍 [ 𝐓𝐡𝐞 𝐭𝐡𝐫𝐞𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐝𝐚𝐧𝐭𝐬 ]Where stories live. Discover now