scusa

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La mattina mi svegliai con il mio telefono vibrante,lo accesi e controllai chi fosse,erano le mie amiche

Eva:Alba devi tornare a casa!! Tuo padre è furioso
Alice:Mi ha chiamato chiedendomi dove fossi e gli ho risposto che eravamo a casa di Eva,ma non ci ha creduto e sta venendo qui

Rilessi il messaggio,mio padre stava andando lì?Sono fottuta. Scesi dal letto e andai in bagno,mi sciacquai la faccia e mi guardai allo specchio,avevo i cappelli annodati e non vedendo una una spazzola mi passati tre dita tra i capelli cercando di sistemarli il meglio possibile.Uscì dal bagno e andai al piano di sotto,Rafael stava cucinando a torso nudo,lo guardai da dietro il muro e appena si girò e mi vide,sorrise.
"buongiorno bellissima" mi indicò il tavolo davanti a lui "ti ho fatto la colazione" guardai il piatto sul tavolo,non sembrava per niente invitante
"è tossico?" chiesi
"no,non credo" guardò stranito il piatto
"non posso mangiarlo" dissi e lui mi rivolse uno sguardo confuso "devo scappare,mio padre mi ha sgamato" mi avvicinai a lui
"posso parlarci io" mi disse
"Rafael non puoi parlarci tu,non so perché ma mio padre odia i calciatori fuori dal rettangolo verde,in passato ho già avuto una relazione con un calciatore,non è andata a finire bene,siamo stati insieme quasi sei anni e poi..." mi si spezzò la voce e Rafael di avvicinò a me "...poi dopo tutti questi anni è andato a letto con la prima sciacquetta che ci ha provato con lui.Ho sofferto molto per questa cosa,non ho mangiato per un mese e sono finta in ospedale"una lacrima scese sul mio viso e lui allungò una mano per asciugarla "e dopo questo episodio mio padre non si fida più di nessun calciatore perché crede che siano tutti uguali"Rafael non rispose ma mi abbracció,con uno di quegli abbracci che parlano più di mille parole di mi lasciai andare alle lacrime nel suo petto.Rimanemmo abbracciati per un tempo indeterminato.Sentii il telefono squillare e mi staccai dall'abbraccio,mentre prendevo il telefono il suo pollice mi asciugo le lacrime,mio padre mi stava chiamando 'e mo?' pensai,alzai lo sguardo su Rafael,mi stava guardando preoccupato,riposi al telefono
"si può sapere dove sei?" urlò mio padre "non rispondi alle chiamate,non rispondi ai messaggi e sicuramente non sei a casa di Eva,quindi dove sei? E non mi dire che sei a casa di Leão perché sennò tu da casa non esci più!" continuò ad urlare ed altre lacrime si formarono nei miei occhi "tra mezz'ora massimo devi essere a casa o giuro che ti rimango in mezzo alla strada" mi chiuse il telefono in faccia,gli occhi di Rafael erano incatenati su di me ma non ci feci caso e andai al piano di sopra per cambiarmi.Prima di uscire di casa e prendere la macchina Rafael mi abbraccio
"scusa" disse,lo guardai confusa "è colpa mia,dovevo farti andare a casa" scossi la testa
"non è colpa tua,hai fatto bene a non farmi andare a casa,mi hai risparmiare un incidente" e sorrisi,mi lasciò un lieve bacio sulla testa e me ne andai.

Nós e um balão||Rafael LeãoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora