16. PATTO BILATERALE

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Inclinai leggermente la testa tentando di cercare il modo più semplice per raccontare la storia, ma non riuscii a trovare risposta. Consapevole del fatto che omettere alcuni dettagli non ci avrebbe fatti apparire convincenti, decisi di narrare tutti gli avvenimenti per filo e per segno.

«Ero appena uscito da scuola quando l'asteroide è entrato nell'atmosfera e si è schiantato», cominciai a spiegare prima che Brandon si intromettesse per fare una domanda.

«Di domenica? A scuola?» chiese.

«Sì», replicai secco, «Ci siamo organizzati per ottenere l'intera settimana libera per le feste di primavera. Dovevamo svolgere mezza giornata e poi avremmo avuto assemblea.»

«Non ascoltare sto mongoloide», disse Peter, lanciando un'occhiataccia a suo fratello, «Continua pure.»

Feci come mi era stato chiesto.

«Ero uscito prima da scuola per alcuni problemi familiari ed ero nel taxi quando ho visto l'asteroide. Si è spaccato a metà in cielo prima di precipitare nel Tamigi. A detta della radio, si è schiantato sul London Bridge. La mia famiglia si trova lì quindi se ci permetterete di cercare quello di cui abbiamo bisogno poi ci toglieremo di torno.»

«Ci pensiamo dopo, adesso voglio che mi racconti di come avete sconfitto l'Orrore da cui hai preso quello» replicò Peter, indicando il mio artiglio.

«E del Core!» aggiunse immediatamente Brandon.

«Il Core?» domandai confuso.

«Sarebbero i nuclei di un Orrore, quando ne uccidi uno puoi prenderli dal suo corpo. Non immagini nemmeno quanto sia prezioso, se lo possiedi potresti essere a un passo dal trasformarti» spiegò Peter prima di continuare, «Allora, ce l'hai?»

Non risposi. La menzione agli Orrori mi aveva bloccato per un momento e il mio cervello stava cercando di connettere tutte le informazioni che i due fratelli Harris si stavano facendo sfuggire in modo involontario. Loro erano a conoscenza dei mostri e sapevano esattamente cosa contenessero i nuclei. Assunsi che almeno uno dei due possedesse dei poteri, dunque mi concentrai per capire chi. Brandon sembrava uno spirito libero ma avrebbe potuto benissimo utilizzare i suoi poteri, qualunque essi fossero, per bloccarci durante l'imboscata. Peter, al contrario, emanava un'aria da irascibile, ma era indubbiamente il leader del suo gruppo. Philip e Caroline non mi avevano fatto alcuna impressione, dunque misi in pausa quel ragionamento.

«Sì, l'ha cacciato prima!» disse Brandon puntandomi l'indice contro, come se mi stesse accusando.

«Sto parlando con lui!» inveì Peter, prima di respirare a fondo nel tentativo di calmarsi.

Pensai che fosse inutile nasconderlo quindi infilai con decisione la mano nella tasca usurata della mia felpa, ormai macchiata dalla sporcizia e, con un movimento, estrassi il prezioso oggetto. I due fratelli Harris, attratti istantaneamente, si avvicinarono con sguardo affamato di curiosità. Le loro pupille brillavano come stelle nel buio e il silenzio calò come un velo su di noi. Con un sorriso compiaciuto, mossi la mano per far ruotare il globo tra le dita, godendomi il loro entusiasmo contagioso. Era come se fossero stati incantati e, muovendosi in perfetta sincronia, inseguivano l'oggetto con lo sguardo, come farebbero solamente dei cuccioli irrequieti davanti a un osso succulento. I due riuscirono infine a tornare normali e si allontanarono.

Peter si schiarì la gola, «Scusa, continua pure.»

«Sarà più facile visto che sapete cosa c'è dentro, direi che la vostra reazione non lascia dubbi», commentai con un sorriso, «Sono tornato a scuola per prendere mia sorella, ma siamo stati attaccati da tre Orrori che hanno distrutto tutto. Il primo, un ragno, ha ucciso i miei amici e...»

Ourania Falls: The BeginningWhere stories live. Discover now