Aspro

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Un giorno era passato dall'ultima volta che ho visto Xavier e che ho scoperto fosse un Alpha.

Per tutto il giorno sono stata in camera a causa della bruciatura che partiva dal fianco destro sino all'ombellico.

Cavolo se faceva male.

Con me c'è sempre stato mio fratello che mi ha aiutato.

Mi ha fatto visita anche il migliore amico di Xavier, Santiago  e il signor  Morale .
Chiacchierando con loro ho scoperto che Victor era amico di mio padre e che è molto dispiaciuto per la scomparsa di Ciro e di Eva cioè i miei genitori.
Invece, grazie a Santiago ho scoperto che l'Alpha non è così importante quanto sembra, infatti, non è lui che comanda .
O meglio dire, è un Alpha ma è ancora condizionato dal padre che vuole a tutti i costi governare su questo branco.

Sono distesa nel lettino mentre cerco di dormire ma dei rumori mi disturbano.

Insieme a me non c'è mio fratello poiché voleva lasciarmi riposare in santa pace ma, ahimè, con o senza di lui non sarei riuscita a dormire lo stesso.

Sento dei passi che si avvicinano sempre di più e subito dopo la porta si spalanca.

La figura perfetta di Xavier, seguito da Santiago , si presenta davanti ai miei occhi.

"Oh, andiamo Xavier" si lamenta il moro ma poi si zittisce.

Il biondo ossigenato viene verso di me e mi toglie la coperta leggera che  mi copre il corpo.

"Ehi! Ma che diamine!".

"Muoviti" mi comanda.

Ma chi crede di essere?. 

"Come scusa?".

"Hai capito".

"Soledad ce ne dobbiamo andare". dice calmo Santiago.

"E che c'entro io?".

"Muoviti". mi ripete Xavier.

Ancora intontita, mi alzo , mi metto la vestaglia e vado davanti a loro.

"Mi potete dire che sta succedendo?"

"Bhe ecco..." inizia a dire il moro.

"Mio padre vuole conoscerti".

"Oh". mi fermo "Ehm, ok?".

"si, devi sapere che è come dire... Aspro". mi spiega Santiago.

"Come il figlio" aggiungo vedendo come mi guardava Xavier.

Egli si mette di fronte a me e con la sua altezza mi sovrasta.

"Questo. Non. É. Vero". scandisce.

"Io non ci giurerei". lo supero andando verso il corridoio, ma essendo che non sono mai uscita dalla stanzina, mi fermo.

Mentre cerco di orientarmi sento canticchiare dal moro "Io l'ho già capito, ma loro anc-".
Ma viene interrotto dal biondo che gli da un pugno nella pancia.
Santiago si piega in avanti gemendo dal dolore.

Sentendo i lamenti mi giro verso di loro con  occhi spalancati.

"Ma sei impazzito?" Sgrido il biondo mentre vado verso il mal dolorante.

"Non gli ho fatto nulla" si difende il biondo roteando gli occhi.

Gesto che lo fece diventare più attraente nonostante avesse appena dato un pugno.

"Non preoccuparti, Soledad, ci sono abituato" mi sorride.

"Ma-"

"Niente ma, andiamo, che se facciamo tardi ammazza a tutti".

Xavier cammina davanti a noi facendoci strada .

"É davvero così terribile?".

" Devo essere sincero?".

Annuisco.

"Si".

"O mamma!" esclamo esasperata aspettandomi di tutto.

Appena finito il corridoio, leggermente a destra, c'è una porta a due ante abbastanza grande che solo a guardarla fa venire i brividi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03 ⏰

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