capitolo 1: Sam

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SAM
*sono le 7:40 e la sveglia suona per la quarta volta*
Cazzo é tardissimo devo andare a scuola.
Mi alzai dal letto con un sonno pazzesco ed i capelli gonfi e pieni di nodi, aprii la mia nuova cabina armadio e presi un jeans blu a vita bassa, un top bianco a costine lungo fino all'ombelico, una giacca nera ed infine le mie amatissime converse ormai vecchie e rovinate ma sempre pronte ad essere utilizzate.
Andai in bagno mi lavai il viso e i denti, poi mi truccai con il mio solito eye-liner , matita per le labbra e profumo, ed infine mi piastrai i miei corti e neri capelli ed aggiustai un po' la frangetta.
Scesi al piano di sotto con molta calma, nonostante fossero le 8:00 ed io dovevo già essere a scuola.
La nuova casa era abbastanza grande, con molte stanze ed una tavernetta riservata per me e mio fratello per i festini che avremmo fatto successivamente.
Mi avvicinai a mio padre e gli diedi il buongiorno, poi salutai mio fratello Jon con un bacio sulla guancia e mi disse: << Questo top non e troppo scollato per andare a scuola?>> io lo mandai a fanculo, presi lo zaino, una mela e mi avviai a scuola con le cuffie e la musica al massimo, arrivando a scuola alle 8:30 il primo giorno. Pensai "di male in peggio".
Arrivai sfortunatamente a scuola e girando per i corridoi, per trovare la mia classe, vidi che anche il mio vicino era in ritardo.
Aveva l'aria annoiata ma allo stesso tempo impaziente di entrare in quella classe e far sciogliere tutte le ragazze, ma mi resi conto che era la 2A ovvero la mia classe.
Entrai subito dopo di lui e mi stava per chiudere la porta in faccia, se ne accorse e mi disse: << che fai, mi segui?>> ed io imbarazzata ma allo stesso modo incazzata dissi: <<certamente, spreco il mio preziosissimo tempo seguendo uno stronzo>>,
lui incantato dalla mia risposta entró in classe senza nemmeno degnarsi di darmi delle scuse e si sedette.
Entrai anche io e la prof iniziò a farmi la predica sulla puntalità e dopo di che mi presentò alla classe ed infine come se non bastasse mi mise una nota per il ritardo ovviamente a me non fregava nulla.
L'unico posto libero era all'ultimo banco (fortunatamente) affianco ad un ragazzo molto vivace e solare, a primo impatto sembrava emo.
Aveva una ciocca di capelli davanti agli occhi ed il resto dei capelli tutti spettinati a mo dí pazzo, io ovviamente mi sedetti affianco a lui.
<<piacere bill>> disse il ragazzo allungando la mano , mi presentai anche io e mi chiese se ero nuova ed io risposi semplicemente con un si secco e senza continuare la conversazione. Da come si può capire sono abbastanza antipatica.
Presi il mio quaderno con i disegni ed iniziai a disegnare, distolsi un attimo lo sguardo e guardai bill, pensando al fatto che fosse uguale al ragazzo precedente.
All'ora di matematica mi ritornò in testa la piccola discussione riscontrata con quel tipo ed iniziai a fissarlo.
Aveva uno stile da paura, quasi simile al mio, indossava un cappello firmato New York una bandana nera una felpa tre volte larga più di lui dei jeans blu larghissimi e le vans.
All' interno del suo cappello c'erano un ammasso di dread raccolti in un codino che spuntava fuori dal cappello. Era palesemente un chitarrista. Notai effettivamente una somiglianza con bill e quindi mi rivolsi direttamente a lui.
<<senti bill ma percaso tu e quel tizio li siete fratelli?, avete una certa somiglianza >>
<< chi tom? si lui è mio fratello gemello, il più stronzo tra i due ma sicuramente non il più bello>> disse bill facendosi una gran risata.
Finita la seconda ora, appoggiai la testa sul banco e caddi in un sonno profondo, bill se ne accorse e mi sveglio con degli schiaffetti sulle guance, non erano poi così delicati.
Venne finalmente l'ora di fare merenda, io non là avevo perché me la dimenticai ma in compenso avevo cartine, fumo e filtri e mi feci un bel cannone.
Sentii una mano sulla spalla, mi spaventai e mi girai, era bill. Disse bill preoccupato << MA COSA FAI?, fumi qui sei impazzita? se ti beccano sono cazzi>>
io alzai le spalle in segno di strafottenza.
Lui si sedette vicino a me e ce la smezzammo, in tutto ciò Tom vide tutto e capí che c'era palesemente qualcosa fra me e bill, e questa cosa gli faceva bollire il sangue.
Suonò la campanella e andammo in classe, mi stava leggermente salendo mentre bill era del tutto lucido perché fece solo qualche tiro. Che rottura di coglioni la scuola pensai mentre entrai nella classe, vicino a me si sedette bill e dopo pochi minuti arrivò tom davanti il nostro banco.
<<bill alza il culo >> disse tom
<<fanculo>> disse bill alzandosi dalla sedia.
mentre tom si sedette facemmo un eyes contact stupendo.
<<come ti chiami?>> disse
<<non ti presenti nemmeno, dopo che mi hai chiuso la porta in faccia?>>
<<esagerata, comunque sono tom>>
<<sam>>
<<ma aspetta tu sei la nostra vicina di casa, nostra perché bill e mio fratello >> disse lui
<< sapevo che tu sei il fratello di bill, sai ci ho parlato, comunque si>>
<<ho visto che ti stavi facendo una canna prima, hai le palle, la prossima volta chiamami così ce la facciamo insieme>> disse con aria soddisfatta
<< so di avere le palle, e poi già la smezzo con bill mi dispiace>> dissi io con presunzione
<< beh capirai tanto ho altre cento ragazze che aspettano che smezzi una canna con loro>>
<< e allora perché parli ancora con me?>>
<< vuoi essere stronzo, beh io sono più stronza di te e ti batterei ogni volta>>
<<vedremo>> disse lui convinto
dopo questa breve discussione bill tornò al suo posto e procedemmo con le lezioni ovviamente io non ho ascoltato un singola parola.
Continua...
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My Heart In Your Hands   {Tom Kaulitz}Where stories live. Discover now