𝙏 𝙒 𝙊

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. «Ci vediamo dopo, promesso» Uscì dal locale Lilith.

Lasciando così da sola Gloria, che teneva lo sguardo fisso sulle sue mani pensierosa.

Dall'altra parte, ormai quasi a metà strada dalla sua meta; Lilith era indecisa su che cosa dire ai signori Colombo, cioè nonché i genitori dei due bambini a cui faceva la baby sitter.

Di sicuro non presentarsi al lavoro dopo un mese sarebbe stato un colpo basso per lei, avrebbe portato a conseguenze gravose, la peggiore potrebbe essere perdere il lavoro.

Proseguì il suo tragitto nella totale ansia, che cercava di non dar troppo a vedere e a far trasparire dalla sua figura rigida e fredda grattandosi le mani e giocarci un po' aggressivamente.

Molto spesso si ritrovava a dover fare dei respiri davvero profondi, suscitando la curiosità dei passanti che la fissavano con quei occhi che lei tanto odiava avere addosso.

Sembrava tutto più ristretto intorno a sé, mentre sentiva gli occhi puntati tutti su di lei.

Presa dal panico con una faccia di freddezza ma l'espressione che la tradiva totalmente, aumentò leggermente il passo.

Arrivando così effettivamente nel vialetto di casa sei Colombo con dei minuti in anticipo per riuscire a riprendersi.

Si sedette sul suolo e si appoggiò al muro con le mani sulla testa.

Nonostante fosse una sensazione non troppo nuova, aveva questi attacchi di frequente ormai;ogni volta si sentiva come la prima.

Riuscì però a riprendersi quasi subito.

Così detto, cinque minuti dopo si trovava a percorrere i pochi metri che la distanziavano dal vialetto fino alla casa con la sua solita maschera di distacco.

Nonostante l'agitazione ancora presente dentro di sé che controllava esteriormente molto bene, dentro di lei la stava divorando viva.

Così restando davanti alla porta come una ebete incerta sul da farsi.

Doveva bussare, o darsela a gambe e non farsi più vedere?

Stava proprio per fare la seconda opzione,ma la porta si aprí all'istante spaventandola non poco.

Da essa la figura di Sonia, la domestica di casa Colombo le si piazzò davanti.

Lilith teneva stretto uno spallaccio dello zainetto che aveva sulla schiena con le mani da cui si potevano vedere delle macchioline scarlatte su di esse.

Sonia appena la vide spalancò gli occhi dallo stupore.

«Per tutti i Santi, Lilith! Sei viva?!» Urlò la donna riuscendo con una sola spinta a far entrare Lilith dentro casa senza neanche lasciarla parlare.

Lilith la fissò cupa, mentre lasciava parlare Sonia senza sosta.

«Signora,mi scuso per la mia assenza.» Disse Lilith quando finalmente trovò il momento adatto per aprire bocca. Cercando di non pensare che fino a due minuti prima voleva proprio andarsene.

Sonia fece un respiro profondo per riprendere fiato e sorrise alla ragazza.

«Cara, non preoccuparti. Dove sei stata per tutto questo tempo?» Chiese ingenuamente la donna di mezza età.

Lilith non osò guardarla e neanche rispose, evitò totalmente la domanda facendo finta di nulla.

Sonia la fissò per qualche secondo attentamente e insospettita. Ma lasciò perdere subito dopo.

«Ahi Ahi Ahi, sei tutta sciupata, vuoi mangiare qualcosina?»

Lilith rifiutò, mentendo spudoratamente dicendo che avesse già mangiato poco fa.

𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 𝙊𝙁 𝙄𝘾𝙀 - Stray KidsWhere stories live. Discover now