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Jeongin dopo aver consolato heeseung era uscito dalla stanza lasciandolo da solo a riflettere in bagno.

Voleva fare un giro per i corridoi per svuotarsi un po' la mente, e rinfrescare le idee.

Dopo essersi drogato la sera prima aveva capito che desiderava scappare da tutto. Avrebbe veramente voluto scomparire senza lasciare traccia a nessuno, non avrebbe ferito troppe persone, essendo che erano in pochi che gli volevano veramente bene. Si sarebbe preso su solamente il telefono, le cuffie per ascoltare la musica, e magari qualche canna. Non aveva bisogno di nient'altro.

Aveva preso su in fretta la droga che gli aveva venduto Sunghoon quella mattina, perché Heeseung lo aveva trascinato in fretta e furia fuori da quella casa.

La aveva nascosta nel fondo delle scarpe che aveva lasciato in camera sua, chi avrebbe mai controllato li?

Si chiese veramente chi lo cercherebbe se da un giorno all'altro scomparisse, se avrebbe visto in giro, sparsi per la città i volantini con la sua faccia sopra e la scritta "missing"

Seungmin si sarebbe preoccupato? Avrebbe pensato a lui? Sarebbe stato il suo primo pensiero la mattina? Si sarebbe scomodato per cercarlo? Avrebbe voluto tanto che la risposta fosse "si", ma Seungmin amava qualcun altro il suo cuore apparteneva ad un altro, e lui non poteva costringerlo ad amarlo se non l'avesse voluto.

Si sarebbe solo rassegnato, e avrebbe represso i suoi sentimenti, stando lontano da lui, e sperando che questi svanissero, sperando solo di vedere l'altro felice anche senza di lui.

Per tutta la vita non aveva provato sentimenti per nessuno, poi era arrivato lui, con il suo bellissimo sorriso, la sua meravigliosa risata, ed estroversione che lo aveva fatto innamorare dal primo istante in cui lo vide, questo perché non si era fermato all'apparenza, o alle voci che giravano su Jeongin, era riuscito ad andare oltre, ad esplorarlo nel profondo imparando a conoscerlo per quello che era.

Quando svolò l'angolo del corridoio aveva lo sguardo fisso a terra per i pensieri che gli frullavano dentro.

D'un tratto si sentì spintonare al muro con un braccio, una mano gli premette nel petto mentre la sua schiena si attaccava al freddo muro del corridoio, e la mano libera dell'altro appoggiata a quest'ultimo per non farlo scappare.

Il cuore gli batteva forte, gli era quasi venuto un infarto dallo spavento e dalla mossa improvvisa.

Alzò lo sguardo per vedere chi fosse, e con grande stupore la figura di Seungmin gli apparve sotto il naso. Era l'ultima persona che si aspettava di vedere.

Sembrava molto arrabbiato, questo spiegava l'atteggiamento brutale che non si sarebbe mai permesso di usare con una persona fragile come lui

"Dove sei stato stanotte?" Chiese incazzato senza mollare la presa stretta al suo petto

Fece scena muta ancora leggermente impaurito, ma quando sentì il suo sguardo persistere su di lui parlò

"Non ti deve interessare, cosa sono il tuo ragazzo? E poi chi te l'ha detto scusa?!!" Ed ecco di nuovo il suo atteggiamento freddo, non voleva sembrare brutale, ma quando era a disagio gli usciva naturale un tono così duro

"No...non lo sei, ma io sono il tuo migliore amico, e ti voglio bene, quindi ora dimmi, dov'eri sta notte?" Sembrava avere il fiatone pur non avendo corso, ma Jeongin potè capire che era la rabbia che parlava al posto suo, di fatti poteva quasi vedere gli sbuffi di fumo uscirgli dal naso

"Io sto bene, mi vedi morto? Direi di no, perché ti sto parlando, quindi non vedo perché dovrebbe interessarti cosa ho fatto stanotte!" In realtà odiava rivolgersi così a lui, ma gli usciva spontaneo se l'altra persona usava lo stesso atteggiamento, era costretto, si stava comportando male, e lo stava quindi ricambiando con la stessa moneta

"Ti...ti prego, non fare così" ringhiò tirando un pugno al muro con la mano che aveva poggiata su di esso, facendo spaventare il più piccolo, e facendogli alzare i battiti cardiaci

Il biondo iniziò a respirare a fatica, l'altra mano di Seungmin era ancora appoggiata sul suo petto ed iniziava a soffocarlo facendogli mancare l'aria.

Portò le sue due mani su quel braccio, stringendolo, e tirando la testa indietro appoggiandola al muro, gli occhi gli si fecero umidi

"Sto solo dicendo la verità" espresse il più piccolo sottovoce, venendo fulminato dagli occhi fugaci del castano davanti a lui

"Quando fai così non ti sopporto!" Buttò fuori, guardando in basso cercando di sbollirsi dalla rabbia

"Allora lasciami in pace" disse prima che una lacrima gli scendesse silenziosa sulla guancia per poi bagnargli il collo scendendo giù, poi continuò il discorso "se ti do così fastidio perché continui a tornare da me?" Seungmin si tatuò quelle parole nella mente, avrebbe voluto rispondergli in così tanti modi, il suo cervello aveva già elaborato mille tipi di risposte diverse a quella domanda, ma non riuscì a dirne nemmeno una.

Una di quelle era proprio "perché ho capito di amarti" ma non aveva ancora realizzato la verità dell'affermazione, non si era ancora del tutto reso conto che lo amava davvero, non avendo mai detto quella parola ad alta voce.

"Potresti togliermi la mano di dosso?!" Quella mano stava diventando insopportabile, che quasi la pelle sotto di essa stava cominciando a bruciare.

Era come un ferro, quello utilizzato per fare i marchi che veniva posato per qualche secondo sulla pelle, ma quello stava durando un po' troppo ed iniziava a fare male che quasi pensò gli spuntasse un livido.

"No finché non mi dici cos'hai combinato sta notte" era testardo, stava diventando assillante, gli parlava come se fossero fidanzati, e lui fosse geloso perché credeva di aver scoperto un tradimento, ma comunque in quel modo non avrebbe ottenuto niente, la rabbia e la frustrazione non avrebbero mai ottenuto niente da lui, si era innamorato di Seungmin e del suo lato gentile e coccoloso, e vedere questo suo nuovo aspetto lo intimoriva, anche perché davanti a lui non lo aveva mai lasciato andare

"Ti prego" sussurrò con un filo di voce il più piccolo tentando di spingere via con le proprie mani in braccio di Seungmin. E guardandolo negli occhi con un'altra lacrima che scese silenziosa sul suo viso tentando di fargli pena

"Voglio solo sapere se è successo qualcosa per cui mi devo preoccupare" allentò leggermente la presa dal suo petto rendendosi finalmente conto di aver sbagliato approccio, tornando a guardarlo negli occhi, ferito non per lui, ma per un altro motivo che in quel momento lo aveva spronato a parlargli in quel modo brutale.

"Vaffanculo, non ti dirò proprio niente, piuttosto tu...perché sei così incazzato?" Lo provocò concentrando l'attenzione su di lui, ci doveva essere per forza un motivo per il quale fosse arrabbiato, e sapeva di non essere lui, perché in tutte le situazioni che avevano affrontato era sempre rimasto calmo e pacato rivolgendoglisi in modo dolce per rassicurarlo e spronarlo a parlare, a sfogarsi, anche se aveva combinato chissà quale assurdità, invece in questa situazione era tutto il contrario.

"Questo non ti riguarda" sputò velenoso con le lacrime che lottavano per uscire, e capendo di essersi fottuto da solo

"Bene...allora direi proprio che abbiamo chiuso"
Lo guardò triste Jeongin, spingendogli via il braccio dal suo petto con prepotenza. Scappò via, lontano da lui risvoltando l'angolo da cui era arrivato, sotto lo sguardo vuoto di Seungmin che si stava rendendo conto dell'enorme cazzata che aveva combinato.

Si appoggiò con la schiena al muro lasciandosi scivolare a terra, per poi mettersi le mani tra i capelli, e lasciarsi sfuggire qualche lacrima.

"Cazzo" sibilò sbattendo la testa al muro

Si sentì veramente stupido, aveva permesso alla rabbia di prendere il sopravvento su di lui e di rivolgersi a Jeongin in quel modo, malgrado sapesse che così non avrebbe mai ottenuto niente. Lo aveva visto da Lee Know, e lo aveva visto dalla madre, Seungmin era l'unico che lo trattava dolcemente e l'unico con cui si apriva proprio per quel motivo, ma questa scenata lo aveva portato a chiudersi azzerando la fiducia che provava nei suoi confronti.

1334 parole

New addiction || SeungIn Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora