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-Potter voglio andare da questa parte-.

-No Evans andiamo da questa-.

-Lily che differenza fa? È un tavolo - chiese Emillien.

Uno da una parte e uno dall'altra passamo tutti commensali tenendo alti i bracci sopra le loro teste.

-Lily è anche colpa mia, mi dispiace-.

-Marlene, l'unico ad aver colpa qui e Potter-.

-Evans adesso mi fai la predica quando hai iniziato tu!-.

Non gli rivolsi la parola.
Se esisteva una cosa che odiavo più delle manette era il non poter mangiare o scrivere.
Perché non ero mancina?
James sembrava aver capito perché avvicinò la sua forchetta alla mia bocca.

-non mi piacciono i gamberetti-.

-che noiosa, cosa vuoi mangiare-.

-il pollo-.

-allora vieni dalla mia parte - rise lui.

-Forza scrivi-.

-non puoi usare la magia?-.

-è più bello vederti scrivere non trovi-.

-non puoi obbligarmi-.

-se non lo fai...- una ragazza dai capelli neri si avvicinò interrompendomi.

-quando possiamo vederci allora-.

-facciamo quando ho finito la punizione-.

-facciamo mai-.

James e la ragazza mi guardarono.

-ripetilo- fece James chiudendo gli occhi.

-io non ho detto proprio niente-.

-ma se ti ho sentito-.

-io vado a letto-.

-non vuoi che ti finisca il compito - chiese.

-sono stanca e poi è per la prossima settimana-.

-sei inpazzita, chi mai farebbe una cosa del genere-.

-Forse io-.

Non avevo mai sentito un tale freddo.
Qualsiasi movimento mi provocava brividi dappertutto.
James mi guardava perplesso.

-non sono stanco-.

-passami la bacchetta-.
《Accio chiave delle manette》

-pensi che Silente è nato oggi-.

-tutti commentiamo degli errori-.
《Alohomora》

-cosa ti avevo detto?-sorrise beffardo.

-sta zitto oppure riduco a della cenere così sono finalmente libera-.

-che paura - rise lui.

I malandrini entrarono nella stanza e si buttarono ognuno sul proprio letto.

-James ho beccato il professor Rüf scaccolarsi e il bello è che è un fantasma-.

-Lily non ascoltarli sono degli idioti- disse serio Remus.

-ragazzi domani dobbiamo andare a rifornirci all'emporio degli scherzi di Zonko - disse Peter.

-Evans sei invitata- concluse James.

-che onore...-.

James mi buttò giù e chiuse le tende.
Ci sdraiato entrambi e poggiandoci su un fianco ci guardammo.

Perché finivo sempre a guardarlo?

Notavo le sfumature dei suoi occhi e del suo viso e cominciavo a comprendere ogni sua emozione ma soprattutto come pensava.

-cosa pensi?- chiese lui sottovoce.

-perché me lo chiedi-.

-hai il viso tutto concentrato-.

-di un po' perché a volte sei l' imbecille più colossare e a volte-.

-sono l'amico della porta accanto?-.

-esatto-.

-sono Moody a quanto pare. Posso darti un bacio?-.

Il pavimento scricchiolò.
Feci cenno a James di star zitto.

-è Sirius che va a fare un giro nel vostro dormitorio- disse James tappandomi la bocca -dormi.

Il mattino seguente un urlo lacerò l'aria.


L'era dei malandriniWhere stories live. Discover now