Capitolo 8 (Mercoledì)

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Entro in casa con mia madre, Mano e Lurch.

Appena entrata, mio padre mi corre incontro.

<Mia piccola vipera, stai bene?>

<Si, sto bene. Possiamo evitare di parlare dell'accaduto?> Dico, mentre mi incammino verso camera mia.

Appena entro chiudo a chiave, e poggio la schiena contro la porta.

Chiudo gli occhi: sono stanchissima.

Decido di farmi una doccia.

Addosso, ho ancora i vestiti della festa.

Entro nel mio bagno privato, tolgo i vestiti, e mi fiondo nella doccia.

Lavo anche i capelli che sanno di alcol.

Non voglio pensare alla scorsa sera.

In testa ho già troppi pensieri, non voglio pensare ad altro.

Subito dopo aver asciugato i capelli, metto una camicia da notte molto leggera.

Mi infilo nel letto, chiudo gli occhi, e mi abbandono ad un sonno profondo.

*

Sono passate circa 2 ore da quando mi sono addormentata.

Ad un certo punto sento un rumore che mi fa subito alzare: proviene dalla finestra.

Vedo una figura avanzare verso di essa, comincio a pensare come stendere l'infiltrato, ma dopo poco, riconosco subito chi è.

<Tyler!> Dico incredula.

<Cosa ci fai qui?>

<Ciao Mercoledì, stai bene?>

<Si.>

< È da quando sono scappato dal penitenziario che sono vicino a te. Non riesco a starti lontano, ti prego fammi restare per almeno questa notte.>

<Tyler, sei ricercato.>

<Ti giuro che domani me ne andrò.>

"Non andartene mai più." È quello che penso nella mia testa, ma sono troppo orgogliosa per dirlo.

<Va bene, puoi rimanere. Ma dovrai dormire su quel divanetto lì infondo.>

<Sempre meglio del penitenziario.> Dice sarcastico.

Sto per ritornare verso il letto, quando dico:

<Tyler...>

<Dimmi.>

<Grazie per ieri sera.>

<Tutto per proteggerti.>

<Buonanotte Tyler.>

<Buonanotte Mercoledì.>

Mi rimetto nel letto e cerco di continuare a dormire.

*

All'improvviso mi trovo in un bosco.

Vengo attratta da dei lamenti da parte di una persona: Tyler.

È ferito, privo di sensi.

<Tyler!!!> Urlo correndo verso di lui.

Comincio a piangere, delle lacrime mi rigano il viso, e un dolore nel petto si fa sempre più acuto.

<Mercoledì!>

Ritorno alla realtà.

Era solo un sogno, solo un sogno.

<Hey, è tutto ok, era un sogno.> Dice Tyler prendendomi il volto tra le mani.

<Fammi spazio.>

<Cosa fai?>

<Mi metto vicino a te, non puoi rimanere da sola.>

Gli faccio spazio, mi giro sul fianco in cerca dei suoi occhi.

Siamo così vicini che i nostri nasi quasi si sfiorano.

Ci guardiamo per diversi minuti che sembrano essere infiniti.

Dopo poco si avvicina, e mi da un bacio delicato sulla fronte.

A quel tocco, chiudo gli occhi.

Mi sento al sicuro.

Decido quindi di godermi quegli attimi, che vorrei fossero eterni.

Again But Better: Wednesday & TylerWhere stories live. Discover now