Ieri per molti è stata una delle giornate migliori. Jade e Michael hanno "quasi" chiarito, mia sorella ha accettato la proposta di matrimonio e beh, tra Michelle e Calum è inutile dire che le cose vanno sempre meglio. Per quanto riguarda me e Luke non c'è niente da dire, oltre al fatto che lo amo, ogni giorno di più.
"Piccola, hai finito?" Urla Lukey dal soggiorno, mentre io lego i capelli in una treccia e mi guardo nuovamente allo specchio.
"Si, ora scendo" urlo a mia volta, per poi uscire dal bagno e andare da lui.
"Finalmente hai messo un vestitino" mi sorride aprendo la porta di casa. "Sei bellissima."
"Con il leggins, ma sì, ho messo un vestitino" ridacchio andandogli vicino e prendo il suo viso tra le mani. "E grazie" Lo bacio dolcemente e lui lascia la presa dalla maniglia per portare la mano sul mio fianco mentre ricambia il bacio.
Continuiamo per qualche minuto e poi appoggia la fronte sulla mia e mi guarda negli occhi "non hai idea di quanto sia felice. Finalmente posso starti vicino senza doverti nascondere quanto ti ami."
"Ti amo da morire Lukey" gli accarezzo le guance, poi lo abbraccio e lo stringo forte, mentre lui fa lo stesso con me. "Ora andiamo, su." Gli sorrido e annuisce, insieme usciamo e, dopo aver chiuso a chiave la porta, ci avviamo verso la macchina ed entriamo. Durante il tragitto ascoltiamo musica e ogni tanto Luke intona qualcosa e Dio, è bravissimo. Ha una voce capace di farti rilassare.
"Non ricordavo che la tua voce fosse cosi bella" sorrido guardandolo.
"Non lo è infatti" ride continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada e dopo poco parcheggia.
"Lo è" slaccio la cintura di sicurezza e poi scendo dall'auto. Scende anche lui e mi viene vicino, poi mi prende la mano. "È la nostra prima uscita da fidanzati" guardo le nostre mani e sorrido.
"La prima di una lunga serie, amore mio" mi accarezza il palmo della mano e iniziamo a camminare.
"Luke, mi porti al parco? Insomma, per poco. Dopo continuiamo il giro. È che mi piace il parco. Da bambina ricordo che tutti dicevano che ci andavano a giocare con i genitori ed era divertente.. i-io.. vorrei solo.." mi zittisce portando un dito vicino alla mia bocca e mi sorride.
"Andiamo, piccola." Sorrido e, dopo aver camminato per circa dieci minuti, arriviamo a destinazione e ci sediamo su una panchina. Mette un braccio attorno alle mie spalle e mi stringe a lui. Sorrido e guardo i bambini giocare con i genitori o tra di loro e sento una stretta allo stomaco.
"Come va il lavoro?" Gli chiedo per distrarmi.
"Oh.. beh, sai, sto trattando un caso molto delicato. Una ragazza di 16 anni era incinta ma, dato che i genitori non erano d'accordo e il fidanzato era scomparso nel nulla per non prendersi le proprie responsabilità, ha dovuto abortire, e questo l'ha ferita profondamente." Sospira accarezzandomi i capelli.
"Oh." Bisbiglio mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime.
Flashback.
"Non puoi essere incinta. Cazzo Emily, io ho sempre usato le precauzioni!" Mi colpisce in pieno viso talmente forte da farmi girare il capo dall'altro lato e sento la parte che ha colpito bruciare. Le lacrime scorrono sul mio viso e lo guardo con odio.
"Non so come sia successo. Non so davvero che dirti, papà. So solo che sono incinta, di tuo figlio."
"Io non ti credo." Mi mette una mano al collo e mi sbatte con forza contro il muro. "Ammettilo che sei andata con qualcun altro. Non mi stupirei più di tanto!" Mi urla a pochi centrimetri dal viso.

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Second chance - Luke Hemmings
Fanfiction"Tu devi parlare con qualcuno, piccolina.." la prof mi accarezza i capelli e io mi ritraggo dal suo tocco. "Se.. se non volessi?" sussurro alzando le spalle. "Vai, tranquilla." mi fa un sorriso di quelli rassicuranti. "Okay.. parlerò con uno psico...