✵ 𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐔𝐄 - 𝐕

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Silenzio

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Silenzio.
Yoongi ricordava soltanto quello.

Un gran silenzio.

Da una parte la testa gli scoppiava per tutto ciò che sarebbe successo nella sua vita, dall'altra invece per ciò che avrebbe dovuto accettare abbassando il capo e annuendo, come la sua famiglia gli aveva insegnato con tanta dedizione.

Aveva annuito una volta, due volte...fino ad arrivare ad utilizzare quello stile di vita che gli aveva permesso di puntare così in alto.

Ad essere un prescelto.

In alcuni casi Yoongi aveva pensato che i prescelti fossero determinati da particolari doti personali, ma con l'esperienza aveva compreso che per essere un prescelto bastava possedere una base monetaria così consistente che se anche ci fosse stata una caduta, si sarebbe potuti atterrare su un suolo morbido.

Un morbido suolo di soldi.

E per fortuna lui aveva tale disponibilità: la sua famiglia, la famiglia Min godeva di così tanti vantaggi economici che il ragazzo avrebbe potuto sbagliare svariate volte con la consapevolezza che non gli sarebbe mai potuto accadere qualcosa di brutto.

Avrebbe ottenuto sempre il perdono.

La gloria.

Il denaro.

Il potere.

Sembrava una poesia che veniva recitata in continuazione e a Yoongi non faceva affatto ribrezzo pensare a quel suo stile di vita.
Aveva tutto, non gli mancava niente e sapeva perfettamente che qualora gli fosse ricapitata la possibilità di rivivere da capo, di avere un'altra vita, lui avrebbe scelto quella.

Favori, onori, divertimento...aveva tutto ciò che un ragazzo di ventitré anni poteva desiderare.

Se non fosse per il contesto in cui viveva.

Al denaro c'era un prezzo da pagare, così come al potere e alla forza di poter piegare tutti coloro che gli dovevano qualcosa.

La libertà.

I vincoli.

I limiti.

Erano tre componenti fondamentali...e Yoongi e la sua famiglia non aveva la piena facoltà di sfruttarli.

Perché?

Perché suo padre e sua madre abbassavano la testa ogni qual volta il capo famiglia lo ordinava.

E chi era il capo famiglia?

Kim Jaemin, ovviamente.
Il padre del crimine.
Il cupo mietitore di Seoul.
Il re del male.

Il dio della morte.

Erano così tanti i nomignoli che gli venivano attribuiti che Yoongi non sapeva se considerare quel personaggio potente o semplicemente crudele, ma con il tempo aveva anche imparato a capire che i due elementi erano concatenati tra loro.

✵𝐈𝐍 𝐀𝐍𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐋𝐈𝐅𝐄 [𝐌𝐢𝐧 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢]जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें