🌷- Capitolo 17.

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Che cos'è la vergogna?

Dal punto di vista della psicologia, ci viene descritta come un'emozione secondaria, il che significa che viene appresa nel corso della vita dell'individuo, con la sua crescita. Di solito si sviluppa con la comparsa della capacità di autoconsapevolezza durante il secondo anno di vita.
Essa si presenta nel momento in cui ci si sente come se non avessimo rispettato gli standard sociali, in quanto è effettivamente un'emozione sociale, che nasce proprio dalle interazioni con l'altro.
In poche parole, è la così detta paura di perdere la faccia davanti agli altri.
Se questa spiegazione non dovesse essere bastare o non fosse troppo chiara potreste provare a cercare semplicemente su Google il significato della parola vergogna, lì troverete scritto, citando testualmente: "Profondo e amaro turbamento interiore che ci assale quando ci rendiamo conto di aver agito o parlato in maniera riprovevole o disonorevole."

C'è bisogno di aggiungere altro?

Io credo sia abbastanza per poter spiegare ciò che stava provando NDG quel giorno.
Perchè, se da una parte c'era chi dei suoi compagni che si era svegliato con l'ansia di essere buttato fuori o di finire ultimo in classifica, lui aveva un altro tipo di preoccupazione, un turbamento interiore appunto che lo stava mangianfo vivo.
Era ovviamente colpa sua ed era, ovviamente, collegato ad Aurora.
Aurora c'entrava sempre in qualche modo.

Dopo lo sfogo avuto la sera prima in giardino aveva cercato in ogni modo di non pensare a lei, per quanto fosse ovviamente possibile, visto che abitando insieme era inevitabile che accadesse. Ed ogni volta che ci pensava finiva schiacciato dai sensi di colpa che, come previsto da Tommy, l'avevano ben presto assalito, finendo per rimuginarci sopra per tutta la notte.
Si penstiva profondamente di ogni singola parola pronunciata alle sue spalle, di ogni cattiveria detta e di esserci lasciato controllare dalla collera.
Stephen King aveva ragione d'altronde quando scriveva "se non controlli la tua collera, la tua collera controllerà te."
Ma ormai cosa poteva farci?
Il danno era fatto e, visto che era ancora impossibile tornare indietro nel tempo e fermare il se stesso del passato dal compiere un errore madornale- peccato che il teletrasporto non sia stato ancora inventato eh?- a quel punto non gli restava che sperare che almeno le telecamere non avessero ripreso nulla, che in quel momento magari fossero troppo occupate a riprendere qualche altra lite, o qualsiasi altra cosa di interessante da mandare in onda nei daytime che non lo riguardasse.
Mai come allora si trovò a desiderare di essere invisibile agli occhi di chi li osservava da quelle piccole scatolette rotonde sparse per casa. Insomma, di solito nei daytime non lo si vedeva poi così spesso, perchè non avrebbe dovuto essere così anche quella volta?
Ma forse prima ancora di pensare ai daytime avrebbe dovuto pregare che Maria non lo umiliasse pubblicamente, davanti a tutti, decidendo di mostrare in studio tutti i video incriminanti.

Una cosa che in effetti non avvenne, neanche quando l'aveva interpellato per parlare con Aurora dopo la sua sfida, quella che aveva vinto facendolo vergognare il doppio di quanto già non si vergognasse di se stesso di suo, senza il bisogno di essere umiliato ulteriormente.
Inoltre, nel mentre che le parlava, che le sorrideva, dicendole che aveva sempre saputo che ne sarebbe uscita vincitrice, sentiva gli occhi di Tommy su di lui, gli occhi di Maddalena che lo guardavano confusa e sapeva che anche Samu lo stesse osservando con altrettanta confusione.
Aveva appena dimostrato di essere incoerente con se stesso d'altronde, cosa poteva aspettarsi?
Ciò che le aveva detto dissonava totalmente con tutti i pensieri formulati nei giorni precedenti, perché lui sapeva che non aveva mai veramente creduto che potesse vincere contro Gaia e non lo sapeva solo lui ma anche coloro che avevano assistito alla sua sfuriata e che, anche dopo la puntata, continuavano ad osservarlo mentre cercava di darsi una calmata fumando una sigaretta nel giardino di casa.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Where stories live. Discover now