Jacob

2 1 0
                                    


eravamo appena entrati in casa mia, e Megan disse "ragazzi, ho un mal di testa fortissimo" così andai a prenderle un medicinale glielo diedi, poi le dissi "prendi questo, poi ti andrai a riposare" lei annuì, dopo aver preso il medicinale mi chiese dove potesse dormire, così la accompagnai in camera mia, poi scesi dagli atri e anche loro dissero che erano stanchi, e andarono al piano di sopra dividendosi camera di mia madre e quella degli ospiti, io rimasi giù e ripensai a cosa fosse successo quella sera, nel momento in cui Meg si era  allontanata da me spaventata, dopo aver sentito le mie parole; ho chiesto di nuovo al quel tipo cosa le avesse messo nel bicchiere, ma lui non mi rispose, così la rabbia trasalì e gli diedi un pugno, per poi tornare dagli altri, mentre ci pensavo un flashback prese il sopravvento, ero a scuola e durane la ricreazione stavo disegnando sul mio quaderno, e un bambino prese il quaderno e strappo il foglio per poi ridurlo in mille pezzi, io mi alzai di scatto e gli inveii contro, per poi chiedergli perché lo avesse fatto, lui non mi rispose così io gli diedi un pugno. tornai alla realtà, mi stesi sul divano e mi misi a pensare, ho sempre avuto problemi con la rabbia, non ho mai ben capito quale fosse il motivo, se quello di crescere con un padre violento, o quello di doversi tenere tutto dentro sempre per colpa sua, ma per fortuna quando feci diciotto anni sene andò, fu quel giorno il giorno in cui io cominciai a vivere davvero. gli unici che  erano a conoscenza dei miei problemi con la rabbia erano i miei familiari e i miei amici i daggers, avevo chiesto loro di non dirlo con nessuno, e così è stato, c'era abbastanza fiducia tra noi, da poter raccontare i propri problemi e il proprio passato l'un l'altro, e nessuno avrebbe detto nulla, a parere mio la cosa che ci teneva più uniti erano i nostri passati e la fiducia che c'era tra noi, la persona di quel gruppo con cui mi capisco più di tutti è Megan, neanche lei aveva un padre, a differenza mia però il suo era morto quando aveva diciassette anni, a quanto dice lei era un buon padre, e da quando lo ha perso ci soffre molto ma cerca di non mostrarlo e di nasconderlo, soprattutto davanti a sua madre per non farla soffrire, ma oltre a questo la cosa che la fa soffrire di più credo sia l'abuso che ha subito da suo zio quando era una bambina, nessuno di noi aveva un passato rose e fiori o almeno come quello degli altri bambini, Grace è cresciuta con dei genitori dipendenti da alcol e droga e per un periodo ci era entrata anche lei ma ora ne è quasi uscita del tutto o così ha detto lei, Noah è cresciuto con i genitori entrambi vivi e non violenti, ma che non presenti emotivamente, Noah non sa cosa siano l'amore di un padre e di una madre, e questo ha lasciato un vuoto dentro di lui, che loro stessi hanno cercato di colmare, viziandolo con beni materiali, perché non capaci di dimostrare affetto ma non ci sono riusciti,  Tyler da piccolo soffriva di bullismo, anche lui a volte aveva degli attacchi di rabbia, meno frequenti dei miei ma intensi, li aveva perché da piccolo non era mai stato capace di ribellarsi alle presse in giro degli altri bambini, e ora è arrabbiato con se stesso, e con il mondo, ma cerca di non darlo a vedere. smisi di pensarci, mi misi più comodo e chiusi gli occhi per poi addormentarmi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

DaggersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora