L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

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Scalare una montagna ti insegna due cose: la prima riguarda la sfida, in senso avventuroso, arrogante. Ti spinge a superare i tuoi limiti fisici e mentali. Ti fa sudare. Ricompensa i tuoi sforzi con la bellezza dellaria che man mano che sali rinvigorisce i tuoi sensi, con l'acqua fresca che ti offre dopo ore di scalata, con la vista delle felci, di scoiattoli o timidi torrenti. La seconda riguarda la prospettiva: ogni fermata te ne dà una, e sembra sempre la più affascinante e completa; ma poi sali ancora e ti accorgi che c'è dell'altro in fondo all'orizzonte, e poi dell'altro ancora.

Solo quando avrai sfiorato il paradiso, e solo allora, tutto apparirà immensamente chiaro, tra le gioviali nuvole del sogno sul capo e la realtà dell'imponente mare ai tuoi piedi.

Non posso certo dire che ci somigliamo. Lui, alto e robusto, capelli e occhi neri, carnagione chiara e naso aquilino. Occhiali spessi e di un colore marrone scuro che lo invecchiano notevolmente. Introverso, riflessivo e diplomatico. Amante dei calcoli, di serie tv e della tecnologia in genere. Insomma, il mio esatto contrario.

David ha quattro anni in più di me e convive con Sarah, la sua fidanzata dei tempi del liceo. Non posso certo accusarlo di essere un cattivo ragazzo, e devo ammettere che nemmeno lei è male. Ragazza tranquilla, non invadente, forse un po' troppo tranquilla per i miei personali gusti. Ma d'altronde, Dio li fa e poi li accoppia, e con loro si era proprio messo d'impegno a far sì che incastrassero nel modo più opportuno.

Dopo il liceo hanno preso in affitto una villetta carina in periferia, con un giardinetto del tutto invidiabile, ed un labrador color nocciola ancora più invidiabile. Ero discretamente contenta per lui, la sua vita sembrava procedere senza intoppi, e magari tra qualche anno mi sarei ritrovata un nipotino da viziare. Lavorava full time in un Mc Donald continuamente preso d'assalto vicino alla stazione. Il nostro appuntamento è al bar di fianco, gli aperitivi non sono niente male e i prezzi abbordabili.

- Mi sono preso la briga di pagare anticipatamente il conto, non si sa mai.

Un incipit da vero calcolatore, non si smentisce mai. Non feci nemmeno in tempo a controbattere che fece cenno al cameriere per ordinare.

- Due aperitivi della casa.

- Arrivano subito - rispose il cameriere non appena giunse al nostro tavolo. Cazzo, non era una domanda, anche lui pareva essere già informato sul da farsi. Voleva seriamente sbarazzarsi così presto di me il mio adorato fratellino?

- Grazie - rispose distrattamente quest'ultimo, alzando leggermente il braccio come a volerlo assolvere dal suo dovere il prima possibile. Freddo, calcolatore e abitudinario. Si salvava solo per il fatto di essere mio fratello.

- E se avessi voluto ordinare altro? Avrei scombussolato il tuo geniale piano di liquidarmi in tempo record.

- So che avresti preso questo, non ti scomodare tanto a cercare di farmi venire sensi di colpa. Comunque, cos'hai combinato questa volta?

Finalmente mi guardava negli occhi.

- Noto con piacere che hai grande stima di me.

- Ti servono soldi?

- No.

- Ti stai trasferendo a Honolulu?

- Neanche, per tua sfortuna.

- E allora perché questo incontro sta avendo luogo? Sappi che il tuo rapporto con pap...

- Mamma mi ha dato delle lettere - dissi tutto d'un fiato, interrompendolo.

- Beh, siamo qui per discutere di sconclusionate parole scritte da mamma in momenti di crisi? Lo sai benissimo che è instabile.

- Forse sì, o forse è quello che mi avete sempre voluto far credere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 05, 2023 ⏰

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