CAPITOLO 8

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Pov. Midoriya

Sono due settimane che non esco dalla mia stanza, Shigaraki è venuto spesso a vedere come stavo a volte di sua iniziativa altre perché costretto dagli altri, oggi non è venuto nessuno grazie al cielo posso riposare penso felice, invece no perché mai una cavolo di gioia nella mia vita.

Dabi entra con quel suo atteggiamento strafottente dicendomi che All For One vuole parlarmi, strano solitamente mi avvisa Shigaraki vabbè tanto è uguale, mi incammino arrivando al laboratorio dopo un ora, All For One mi accoglie da seduto come la prima volta.

Midoriya : Padre in cosa posso esserti utile?

All For One : Figliolo in realtà sono io che voglio essere di aiuto a te.

Midoriya : Come?

All For One : Siediti sulle mie ginocchia e te lo spiegherò.

Mi fido e ubbidisco tenendo lo sguardo fisso sulle mie di gambe, anche se sono seduto di lato mi abbraccia in modo da far scontrare la spalla e la testa con il suo petto.

Midoriya : Ti ascolto padre.

All For One : Izuku se mi cederai il tuo quirk ti prometto che distruggerò tutto quello che ti procura dolore.

Midoriya : Tutto? Anche le persone?

All For One : Soprattutto le persone, te lo detto ogni cosa che per te corrisponde a dolore io la cancellerò dalla faccia della terra.

Midoriya : Quando?

All For One : Non c'è fretta ragazzo mio, devi solo dirmi di si quando te lo chiederò.

Mi lascio coccolare avvertendo un calore nuovo, è diverso dall'abbraccio di mia madre ma allo stesso tempo è caldo come il suo, chiudo gli occhi restando in questa posizione per dieci minuti, poi mi alzo salutandolo con un inchino.

Sulla strada del ritorno mi fermo in un parco, riconosco questo posto io e Bakugou ci giocavamo da bambini ma questo bel ricordo viene schiacciato da un altro, qui il biondo mi aveva picchiato solo perché mi ero messo in mezzo per difendere un ragazzino, pensai che la colpa fosse mia per averlo fatto arrabbiare di brutto, mi ero detto Izuku è stato un momento di ira non lo farà più, invece man mano che il tempo passava la cosa si ripeteva al punto da indurmi a dire che fosse giusto.

La mamma non sapeva niente, le raccontavo un miliardo di bugie per la stupida convinzione che avevo, Bakugou non voleva, lui non l'aveva fatto apposta mi riempivo la testa con queste affermazioni per evitare quella verità che ai miei occhi risultava scomoda, triste e crudele.

Bakugou lo faceva per un motivo ,la mia esistenza lo infastidiva, lo disgustava e ogni volta che ne aveva l'opportunità me lo rinfacciava.

Chissà se anche adesso è così?

Il flusso dei miei pensieri viene interrotto da una voce femminile, alzo gli occhi da terra incrociando la figura di Uraraka immobile a un metro di distanza da me, poi molto lentamente tenta di avvicinarsi.

Midoriya : Uraraka resta lì.

Uraraka : Izuku che bello vederti, allora la storia del villain è falsa, sei ancora uno di noi.

Midoriya : Altroché se è vera dal momento in cui sono diventato un villain, ho deciso di chiudere con voi, anzi no per poter mettere fine a tutto dovrò prima distruggervi tutti.

La ragazza mi guarda sconvolta e quando mi avvicino chiude gli occhi, d'istinto muovo la mano in direzione della sua guancia come per consolarla, vengo sfiorato da un pensiero che me la fa ritirare immediatamente, ormai non faccio più parte del loro mondo.

La mollo lì tornando al bar di Kurogiri che mi osserva con curiosità, mi siedo su uno degli sgabelli senza proferire parola, sospiro appoggiando la guancia sul bancone.

Presto sarò libero da ogni legame, da ogni sofferenza e soprattutto da te Bakugou.

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