otto

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mi infilo il pigiama ed un tuono mi fa sussultare.
tutto oggi ha piovuto, tuonato e lampeggiato.
c'è un vento fortissimo, lo si sente cigolare da dentro casa, mi avvicino alla finestra per guardare meglio, sembra che ci sia una tempesta, sono un po' intimorita.
<<stai dormendo amore?>> entra in camera mia madre <<ripasso e poi mi metto a letto>> le sorrido e prendo il libro di filosofia <<bene, non fare troppo tardi>> mi lascia un bacio sulla fronte ed esce chiudendo la porta.
mi infilo gli occhiali che uso solamente quando devo studiare e mi siedo a gambe incrociate sul letto con il libro davanti a me.
riesco a ripetere una ventina di pagine, ma i miei occhi si chiudono da soli, mi alzo gli occhiali e mi strofino gli occhi <<mamma mia ma chi me lo ha fatto fare>> mi lamento con me stessa <<altre cinque pagine e poi dormo>> sfoglio le pagine e noto che sono piene di scritte, nessuna immagine, mi viene da piangere.
<<quindi dove ero rimasta>> abbasso gli occhiali e li appoggio sulla punta del naso, <<aristotele>> sospiro ed inizio a ripetere ad alta voce, quando sento un picchiettio sulla finestra ma non ci faccio caso, continuo e lo sento di nuovo, mi avvicino alla vetrata e noto una figura in mezzo alla strada, apro la finestra, socchiudo gli occhi, è anas <<ma che fai qui?>> sussurro ma lui mi sente lo stesso, in pochi istanti me lo ritrovo a cavalcioni sulla davanzale <<ma sei pazzo ad andare in giro con sto tempo?>> entra, mi prende il mento con la mano bagnata e mi bacia <<volevo vederti e so che a te non piace stare da sola con questo tempo>> si leva le scarpe ed entra <<vado a prendere un asciugamano>> mi afferra il polso e mi bacia nuovamente <<con gli occhiali sei ancora più bella sveva>> mi sorride e molla la presa <<shh parla piano che i miei sono a casa>> ridacchio e lui annuisce un po' spaventato <<tieni>> gli porgo un asciugamano, si toglie tutti gli indumenti lasciandoli sparsi a terra, rimanendo così in mutande <<dammi qui, te li metto in bagno almeno si asciugano un pochino>> mi dirigo verso la toilette in camera mia <<ma sei proprio ricca eh>> si guarda in torno <<perché ho il bagno in camera?>> ridacchiò tornando nel letto, annuisce e continua a guardarsi intorno <<sembri spaesato>> gli accarezzo il volto, ma mi ignora <<dove sei stato?>> giro pagina <<in un bar, con i miei ma continuavo a pensarti così sono venuto qui>> mi bacia dolcemente, mi stacco e inizio a ripetere ad alta voce il capitolo <<basta studiare dai>> parla ad alta voce <<tanto si sa che sei la migliore della classe>> ride <<voglio essere pronta a qualsiasi domanda mi possa fare>> alzo le spalle <<vieni qui>> mi mette a cavalcioni su di lui, mi bacia ed inizia a farmi il solletico, cerco di ridere a bassa voce ma non riesco <<basta anas ti prego>> quasi non riesco a parlare, sento una porta aprirsi e di scatto ci blocchiamo <<nasconditi sta arrivando mia mamma>> sgrana gli occhi <<dove cazzo mi metto>> si alza guardandosi intorno, i passi si fanno sempre più vicini <<in bagno>> propone e si avvia verso la stanza <<no!>> esclamo, bussano alla porta <<vai dentro la cabina armadio>> apro la porta e lo spingo dentro <<sta zitto>> porto l'indice alla bocca e mi ruba un bacio <<sveva?>> mi richiama la donna << si mamma?>> apro la porta e fingo un sorriso <<con chi stavi parlando?>> alza il soppracciglio destro <<oh nulla ero in video chiamata con ali>> faccio le spallucce <<c'è qualcuno qui?>> domanda vedendomi nervosa <<no macché>> rido nervosamente <<vuoi controllare?>> apro di più la porta, mi fissa negli occhi e il mio cuore manca di un battito <<vai a dormire altrimenti domani non riesci ad avere abbastanza energie>> si stringe nella sua camicia da notte e se ne va.
chiudo la porta e tiro un sospiro, anas esce dalla cabina, ci guardiamo negli occhi e soffochiamo una risata <<dai su andiamo a dormire>> alzo le coperte e mi butto nel mio letto.
mi avvicina a lui e mi bacia, ci addormentiamo, abbracciati, con le gambe intrecciate.

••••

mi sveglio ed il letto è vuoto, vado in bagno ed i suoi vestiti sono spariti, però il profumo persiste ancora, mi rimetto a dormire dato che sono nemmeno le cinque di mattina.
guardo fuori dalla finestra ed il tempo si è sistemato, non piove più, c'è solamente molto vento.
non riesco a dormire molto dato che sono consapevole che tra meno di due ore mi sarei dovuta svegliare ma soprattuto per il fatto che non sapessi dove anas fosse andato, è sparito così, di punto in bianco.

la sveglia suona, la spengo e vado a prepararmi, mi metto un paio di jeans a sigaretta ed una maglietta corta del brasile, lascio i miei capelli lisci, metto i soliti gioielli, le forum e il profumo.
oggi è sabato, sono la unica a svegliarmi presto, mi faccio il caffè, mi lavo i denti e poi esco con lo zaino in spalla.

come di consueto i miei migliori amici si fumano una sigaretta e gossippiamo di tutti fino a che non suona la campanella e siamo costretti ad entrare nell'edificio.
<<sta sera andiamo fuori>> mi parla la mia compagna di banco <<come ogni sera>> alzo le spalle <<vieni con il tuo fidanzato o con noi?>> alza il soppracciglio ali <<che domande? con voi>> ridacchio <<e poi non è il mio fidanzato>> incrocio le mani al petto poggiandomi sullo schienale della sedia <<seeee>> dicono in coro, scuoto la testa e arriva la professoressa di matematica in classe << bel sabato di merda>> sussurra ali provocando una risata a noi.
le ore sembrano infinite, il tempo passa al rallentatore ed io sono più addormentata che sveglia.
penso molto ad anas, deve ancora farsi sentire da ieri sera.
mi arriva una notifica sul telefono, mi precipito a controllare il mittente ed eccolo lì proprio lui.

da anas
tutto bene?
sono andato a lavorare sta mattina e non volevo svegliarti.

ad anas
fa niente
potevi svegliarmi..

da anas
ci vediamo dopo

poggio il telefono sul banco con lo schermo all'ingiù <<beh che ha detto?>>fa segno verso il cellulare la mia amica <<un po' di affari tuoi?>> socchiudo gli occhi e di risposta ricevo un'occhiataccia <<ha detto che è andato a lavorare>> alzo le spalle ed incrocio le gambe <<a lavorare? alle cinque di mattina? mi puzza un po'>> corruga la fronte <<perché?>> assumo la sua stessa espressione <<beh dai non sai perché è così conosciuto?>> dice ovvia, scuoto la testa <<e perché tutte le ragazze gli vanno dietro?>> io scuoto nuovamente la testa <<sve, è stato dentro non poco tempo fa, faceva rapine e cose del genere>> parla seria <<sei s-sicura?>> rimango un po' perplessa <<si, al cento percento>> annuisce <<dovresti stare attenta>> scrive qualcosa sul quaderno, sbuffo, poggio la schiena alla sedia e mi mordicchio l'unghia in gel, con quelle parole che mi rimbombano nella testa.

<<ci becchiamo sta sera allora>>usciamo da scuola <<si>> rispondiamo in coro io e ed ali <<vai a piedi?>>dice lo stesso <<si, tranquillo tu vai pure>> gli bacio la guancia e se ne va sgommando.
inizio a camminare quando sento il motore di una moto, mi volto ed è la sua, ma continuo per la mia strada finché non mi raggiunge e rallenta andando al mio passo, è senza casco, lo tiene appeso al volante << dovresti metterlo>> lo indico <<l'ho portato per te>> sorride lievemente <<sono quasi arrivata>> alzo le spalle <<dai sali>> si ferma <<veramente non ti scomodare>> scuoto la testa, si avvicina per baciarmi e per qualche motivo a cui non so io il perché mi scanso << che c'è?>> dice infastidito, abbasso il capo e rimango in silenzio <<è per sta mattina?>> mi prende per il mento costringendomi ad un contatto visivo <<sono andato a lavoro, te l'ho detto>> mi fissa le labbra <<che cazzo ti hanno detto?>> ringhia e corruga la fronte <<che tu, beh tu >> farfuglio <<ed è per questo che tu sei così vero?>> scuote la testa e si lecca il labbro inferiore <<sai io sto provando ad essere diverso con te, a separare te dalla merda in cui vivo, ad essere più- più>> gesticola nervosamente <<ma a te sembra che non vada bene lo stesso>> io rimango senza parole <<ma sai che ti dico?>> da gas alla moto<<fai quello che vuoi sveva, vai dietro a quei coglioni>> parte a tutta velocità ed io rimango lì, come una cretina a guardarlo mentre scappa da me, incapace di compiere qualsiasi movimento.

complimenti, davvero sveva

tu togli linguette a lattine, chissà se ti è uscito il mio nome // bene.530 Where stories live. Discover now