Chapter seven

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Un mese esatto da quando io e Brian eravamo diventati qualcosa di ufficiale.

Non passavamo molto tempo insieme a dir la verità.
Diceva di essere sempre occupato con lo sport, la famiglia e gli amici, quindi non ci vedevamo spesso; le nostre uscite consistevano nell'andare a casa sua a guardare un film. Lui cercava sempre il contatto fisico, mi toccava sempre, ma cercavo sempre di non far finire le sue mani sotto i miei vestiti.

So che può sembrare stupido ma non mi sentivo ancora pronta ad avere un rapporto così spinto con lui.

Io e Matt avevamo fatto il cambio di stanza, spostai tutte le mie cose nella sua e viceversa, quindi era come non aver cambiato camera.
Mi accorsi solo pochi giorni fa che la finestra laterale della mia nuova camera dava proprio su quella di Alex.

Mio fratello e Breana stavano uscendo, non erano ancora nulla di ufficiale però tra i due stava nascendo un bellissimo sentimento e non potevo che essere felicissima per entrambi.

"Allora domani sera ci vediamo a casa mia?" Chiese Alex posando il suo zaino per terra, per poi sedersi al tavolo dove stavamo mangiando.
"Ci sono i tuoi?" Chiese Jamie. Alex fece di no con la testa e tutti confermammo.

"Vi, Bre... Conoscete Kelly giusto?" Chiese  Nick arrossendo in viso con un sorrisino sulle labbra. "Si, perché?" Rispose Breana con uno sguardo malizioso.
"Emh... Ecco... Potremmo invitarla domani, che ne dite?"
"Perché...Ti piace?" Chiesi sorridendo.
Lui non rispose e cercò di nascondere il sorriso che stava uscendo sul suo viso, e Matt ed Alex scoppiarono a ridere, lo presi come un 'Si, mi piace Kelly'.
"Per me va bene, questo pomeriggio glielo chiediamo." Rispose Breana.
"G-Grazie." Disse Nick che ricevette una gomitata seguita da una risata da parte di Alex.

La pausa pranzo finì e segui le ultime due ore di lezione, chimica. Alex ogni tanto mi dava una mano e devo dire che migliorai un po', ma rimaneva comunque una materia che non capivo.

La campanella suonò e quando uscii dall'aula presi le cuffie, collegai il cavetto al cellulare e ascoltai la mia playlist.
'There Is a Light That Never Goes Out' degli Smiths partì, rimisi lo zaino sulle mie spalle e passai dall'armadietto per prendere dei libri.

Stavo attraversando il giardino per uscire da scuola ma qualcuno mi fermò. Tolsi le cuffie e mi girai.
"Brian!" Esclamai avvolgendo le braccia intorno a lui.
"Si si..." Disse lui staccandosi dall'abbraccio, era una cosa che faceva spesso, non amava i gesti di affetto, in pubblico, quindi non ci feci troppo caso e alzai lo sguardo verso di lui.

"Domani sera ho casa libera e stavo pensando che magari potresti venire sai..." Disse accennando un lieve sorriso.
"Oh mi piacerebbe, però non posso domani."
"Perché?" Chiese con aria contraria. "Siamo tutti a casa di Al." Risposi con un tono calmo, sperando di non farlo arrabbiare troppo.
"Non stiamo mai insieme però." Non sapevo cosa rispondere onestamente, non volevo lasciare i miei amici, ma avevo paura che Brian potesse arrabbiarsi.
"Non fare così dai... Possiamo uscire dopodomani." Risposi sorridendo dandogli una carezza sulla spalla.
"Uhm non posso... Devo uscire con Jason e Sherly." Sbuffò guardandosi intorno.

"Okay, va bene, vengo a casa tua."
"Grande! Passo a prenderti alle otto." Disse posando due dita sotto il mio mento per alzare il mio viso e posare le sue labbra sulle mie. Il bacio stava diventando sempre più intenso, come ogni altro bacio che mi dava, ed essendo in pubblico mi staccai e gli sorrisi.

Mentre camminavo per tornare a casa sentivo una strana sensazione, quasi di nausea. Stare con lui era bellissimo, non fraintendetemi, mi piaceva ricevere attenzioni da qualcuno, e mi sentivo amata, però mi sentivo sempre spinta a fare cose che nom volevo.

"Cosa! Perché?" Esclamò Breana dall'altra parte del telefono.
"Devo andare a casa di Brian... Ehm... Oggi me l'ha chiesto e non ho voglia di litigare." Risposi mordendomi il labbro.
"Arrabbiarsi? Perché?" Chiese confusa.
Mentre ero in chiamata con lei stavo sistemando i vestiti appena puliti nell'armadio quindi misi la chiamata in viva voce appoggiai il telefono sulla scrivania.
"Non ci vediamo spesso... È molto impegnato, e ho paura che se avessi rifiutato l'invito si sarebbe arrabbiato."
La mia amica non rispose, potevo immaginare la sua espressione.
"Oh Vi... Non è un motivo per arrabbiarsi, non dovresti avere questo timore." Disse dopo un po', con tono sconfortato.
"No, credo abbia ragione, insomma non ci vediamo quasi mai."
"Perché lui è sempre occupato!" Esclamò.
"Bre calma... Va tutto bene, sto bene, stiamo bene, non preoccuparti."

The boy's a slag|| Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora