Capitolo 7.

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Le mie scarpe sfregavano sul pavimento in pietra mentre raggiungevo l'aula di Incantesimi.

Mentre stringevo dei libri al petto ripensavo costantemente a quello che era successo sulla torre con Theodore.
Avevo mille domande da porgli, ma per il momento cercavo di evitarlo a tutti i costi.
Se lo avrebbe scoperto Draco mi avrebbe ammazzata.

Approposito di Draco, lui, Blaise e Mattheo erano usciti dalla punizione. Punizione che è durata due giorni interi.
Lo immaginavo, non è la prima volta che Piton intratteneva gli studenti più di un giorno nel suo studio.

In questi giorni Mya non mi aveva rivolto la parola, era molto strano, di solito la preghiamo di stare zitta per quanto parla.

«Kait! » Pansy mi salutò appena mi sedetti vicino a lei nell'aula di incantesimi.

«Buongiorno» la salutai anch'io poggiando i libri sul banco.

«Hai sentito Mya?» mi domandò.

«Magari».

«Come devo fare con lei, non parla da un bel po', c'è sicuramente qualcosa sotto...» continuò aprendo il suo libro.

«Già» improvvisamente la mia attenzione ricadde su Theodore che era entrato nell'aula con al suo fianco Mya.

Guardai Pansy e lei sembrò abbastanza confusa.

«Mya» disse Pansy rivolgendosi alla ragazza che passava tra i banchi con Theodore.

Lei non rispose, si limitò a fare un cenno con il capo.

Se davvero si stava frequentando con Theodore, perché lui stava per baciarmi? La conosco benissimo, era solita fare i suoi giochetti infantili, scommetto che era da qualche parte ad osservare la scena.

«Guarda chi c'è» distolsi lo sguardo da quei due e i miei occhi catturarono i suoi.

Avevo chiuso con lui, il progetto di Trasfigurazione non era andato molto bene dato gli ultimi eventi, infatti, la Mcgrannit aveva deciso di non valutare il nostro.
Era tutta colpa sua, come potevo perdonarlo?
Non esiste, mai e poi mai potrei perdonarlo.

Avanzò due banchi dietro il mio, come al solito più lontano dalla cattedra è, più può combinarne una delle sue.

Di solito durante le lezioni si divertiva a lanciare aereoplanini e pallottole di carta dando la colpa agli altri.
Oppure accendeva quelle cazzo di sigarette che il solo odore mi faceva venire il voltastomaco.

«Hai una penna in più?» mi chiese la ragazza mora al mio fianco, «La mia si è scaricata».

«Sisi, certo» mi chinai verso la mi cartellina e aprii lentamente la cerniera, iniziai a rovistare all'interno finché non mi attirò una piuma bianca riposta proprio vicino alla penna che stavo cercando.

«Ehi, l'hai trovata? se non la trovi la chiedo a qualcun-».

«Trovata, non preoccuparti» mi tirai su e gliela porsi.

«Ti ringrazio» mi ringraziò e iniziò ad appuntare qualcosa sul suo taccuino.

«La lezione sta per iniziare, silenzio ragazzi» esclamò il professor Vitious mentre prendeva posto su una pila enorme di libri.

Data la sua statura non riusciva a sedersi nemmeno su una normalissima sedia. Ripensare a questo mi faceva sempre strappare un sorriso.

***
«Ti aspetto fuori» disse Pansy raccogliendo tutto dal suo banco per porgerlo nella sua cartella.

«Va bene» replicai le sue azioni e mi alzai sperando di trovarla lì vicino la porta.

L'aula era vuota, feci un passo verso la porta ed essa si chiuse violentemente.

«Dove credi di andare?» mi girai e lo vidi li, in fondo alla stanza appoggiato al muro che giocherellava con la piuma che avevo trovato nella cartellina.

«Dove l'hai presa?» mi avvicinai e gliela rubai dalle mani.

«Ehi, angioletto, calmati» esclamò portandosi una mano dentro la tasca dei pantaloni neri, «Mi sarebbe piaciuto riceverlo, perché l'hai buttato?» mi porse il bigliettino che avevo gettato nel cestino sotto la mia scrivania qualche giorno fa.

«C-come sei entrato in camera mia?» domandai strappandogli anch'esso dalle mani che ospitavano numerosi anelli sulle dita.

«Sono Mattheo Riddle, angioletto» si sistemò la sciarpa che aveva al collo.

«Io con te ho chiuso» dissi infilando la piuma è il bigliettino nella tasca del maglioncino.

«Ah si?» rispose malizioso.

«Non so se ricordi, ma noi abbiamo fatto un patto, siamo in competizione Mattheo».

«Chi ti dice che io non lo abbia già mandato a puttane?» prese a camminare nella mia direzione.

«Non mi interessa, io con te non ci ho più a che fare» affermai.

«E dimmi, cosa farai?» me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio volto, «Evidentemente se non rispondi non lo sai nemmeno tu, vero angioletto?» rapidamente si tolse la sciarpa e me la mise al collo stringendola.

«Mattheo...» ansimai.

«Vorrei tanto sentirlo in un'altro momento, che ne dici di quando io sono sopra di te?» continuò con il suo sguardo malizioso.

Giuro che prima o poi avrei preso quella faccia e gliel'avrei riempita di schiaffi.

«Signor Riddle! si allontani subito dalla signorina Black» il signor Vitious ci interruppe.

«Visto? allontanati subito da me» dissi mentre liberava la sua sciarpa dal mio povero collo.

«Non riuscirai a stare lontana da me, ricordatelo».

«Certo, come no» terminai voltandomi per raggiungere l'uscita.

«Ah già dimenticavo, so il tuo segreto, Black» mi fermai sulla soglia della porta incontrando di nuovo i suoi occhi pieni di vendetta.

Spazio autrice: Spero che questi capitoli vi stiano piacendo, sto cercando di scrivere il più possibile così da darvi due o tre capitoli a settimana

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Spero che questi capitoli vi stiano piacendo, sto cercando di scrivere il più possibile così da darvi due o tre capitoli a settimana.
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𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 | 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐨 𝐑𝐢𝐝𝐝𝐥𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora